Nuove tendenze clerical chic (di Filippo Bianchi)

L'antichissimo saio ruvido di san Francesco indossato dai Frati Francescani dell'Immacolata, simbolo di penitenza e castità, è stato considerato démodé.

Basilica S. Miniato al Monte di Firenze (di Filippo Bianchi)

Si segnala che la Basilica di San Miniato al Monte, capolavoro dell'architettura romanica fiorentina, ha recentemente cessato di essere solo un luogo di culto per divenire un luogo mondano.

“JESUS CHRIST SUPERSTAR”: NASCE LA MODA DELLO SPETTACOLO BLASFEMO, MA NON...

Il ‘progresso’ morale e religioso dei nostri tempi-scriveva Giorgio Nelson Page su ‘Lo Specchio’ nel 1973-ci ha dato modo di assistere a un’anteprima di eccezione al Teatro dell’Opera il 17 dicembre. Una settimana prima della Festa della nascita del Divin Bambino che avevamo sempre creduto fosse Dio e che invece apprendiamo fosse assai di più, oggi i ‘Supertars’ avendo sostituito tutte le immagini semplici tra le quali quella di Dio, un tempo semplicissima in tutta la sua grandiosità. E l’anteprima -continuava il grande giornalista e amico carissimo-è stata quella del film di Norman Jewinson, ‘Jesus Christ Superstar’

Il Maggio ’68 e il Concilio Vaticano II

Mentre il mondo era scosso dalla rivoluzione del maggio ‘68, la Chiesa era scossa dalla crisi post-conciliare. La simultaneità delle due rivoluzioni solleva il quesito della loro mutua dipendenza. L’una ha influenzato l’altra? O, piuttosto, ambedue sono riflessi di una stessa crisi, manifestandosi in due campi diversi? Trascriviamo alcuni brani della relazione tenuta all’Università Estiva delle TFP da José Antonio Ureta. I sottotitoli sono redazionali.

L’arte di Dio Sacri pensieri, profane idee

Di fronte ad un’arte che spesso non sa più parlare a Dio e di Dio, per la prima volta viene proposto un Simposio fra intellettuali ed artisti, capace di rispondere a queste sensibili domande: l’arte contemporanea è ancora in grado di dare Gloria a Dio?

La «Trilogia romana» di Roberto de Mattei: quando la storia è...

La storia può essere spiegata, ma può anche essere narrata. Negli ultimi decenni a raccontarla è stata più la filmografia (cinematografica o televisiva) che la letteratura, talvolta con buoni risultati, talaltra discreti, talora pessimi.

INTERVISTA RILASCIATA DA DON DAVIDE PAGLIARANI AL SERVIZIO INFORMAZIONI DELLA FRATERNITA’...

Mi sono già posto la questione anche quando fui nominato Direttore del seminario de La Reja, dove ero stato preceduto nell’incarico da due vescovi. Diciamo che questa volta la cosa è un po’ più complicata! Mons. Fellay rappresenta una personalità importante nella storia della Fraternità, perché l’ha diretta per un periodo che corrisponde alla metà della sua esistenza.

LEPANTO – 7 OTTOBRE 1571

Dopo che s’era discusso per lo spazio di più che tre settimane, finalmente ai 16 di settembre avvenne la partenza da Messina. Diversità d’idee e dissapori si verificarono tuttavia anche altrimenti fra i capitani: ma tutti sentivano che s’andava incontro alla battaglia decisiva. Le ciurme vi si prepararono anche col ricevere i santi sacramenti dai Cappuccini e Gesuiti addetti alla flotta (225).

Un ex maestro svela i segreti proibiti della massoneria

l francese Abad-Gollardo arrivo fino al 14° grado della massoneria, pero, dopo la sua conversione a Lourdes, mette in luce le connessioni luciferine della massoneria. Afferma che: “Non è possibile essere cristiano e massone”. Dopo aver lasciato le logge è stato perseguitato e ha perso il lavoro.

José Borjes, eroe generoso e tradito dell’Antirisorgimento – di...

A proposito della storia del Risorgimento italiano troppo si è equivocato sul cosiddetto “Brigantaggio”, identificando i briganti comuni (giustamente combattuti sia dai Borboni, prima, che dai Savoia, dopo) con i combattenti lealisti, un’operazione che è servita a dare una sorta di legittimità alla Conquista del Sud perché, si sa, per la storia ufficiale, quella scritta dai vincitori, quella stessa impostaci fin da ragazzi dai libri di testo faziosi e manichei, è peccato mortale parlar male del Risorgimento e di Garibaldi, il biondo eroe dagli occhi celesti, che non esitò nei “Due Mondi” a fomentare torbidi e ad alimentare il fuoco della sedizione e della rivolta canagliesca; quello stesso eroe che – scriveva il mio sussidiario delle elementari – pianse una notte intera per avere, inavvertitamente, strappato una zampetta a un grillo ma che – sembra – non esitasse, nella pineta di Ravenna, ad aiutare la concubina Anita a “dolcemente morire”.
Soldati del Re