di Edoardo Vitale

Fonte L’Alfiere” dell’ottobre 2022

Riportiamo la recensione, a firma (e.v) al libro di Pucci Cipriani: “Napoli città del Trono e dell’Altare: omaggio alla capitale del Regno delle Due Sicilie” (Ed. Solfanelli) Chieti 2022, pp.92 euro 11 – apparsa sulla prestigiosa pubblicazione napoletana tradizionalista “L’Alfiere” dell’ottobre 2022 fondata da Silvio Vitale e diretta da Edoardo Vitale.

Giuseppe (Pucci) Cipriani, scrittore e giornalista toscano, Direttore del trimestrale “Controrivoluzione”, affronta a modo suo, con questo agile libro, una difficile sfida: esplorare il chiaroscuro di Napoli, immenso e brulicante per scorgere l’anima di questa città antichissima e misteriosa. Lo fa annodando esperienze di vita distribuite lungo un quarantennio, dagli anni 80 ad oggi; incontri con la vita della capitale mediterranea, nei suoi aspetti mutevoli e in quelli perenni, nella sua apparenza spesso ingannevole e nei suoi segreti.

Cipriani narra ricordi coloriti e accesi, che richiamano efficacemente atmosfere così radicate nella memoria di chi le ha vissute, da rendere sconcertante la loro fulminea sparizione nella voragine del tempo. Frammenti saturi di colori e di emozioni, ma anche di rimpianti per la scomparsa e la decadenza di tanti luoghi della tradizione ad opera dell’arroganza e dell’empietà del potere politico. E’ sempre vibrante l’indignazione dell’autore per l’incessante lavorio di occultamento, travisamento e denigrazione dei veri valori della Città.

La sua ricerca della vera Napoli ha il pregio di mettere in rilievo l’anima cristiana, che spiega molto dei nostri sentimenti, dei nostri pensieri. Il mistero gioioso del sangue di San Gennaro, la custodia nella chiesa di Santa Caterina a Formiello, di parte dei resti degli ottocento martiri di Otranto, trucidati dai turchi nel 1480, la devozione popolare alla Madonna del Carmelo, il luminoso eroismo di Salvo d’Acquisto sono giustamente evocati come frutti preziosi della civiltà napolitana.

Nella sua rassegna di accese rimembranze, Pucci Cipriani, da uomo indomito e battagliero, non manca di ricordare il grande fermento del mondo tradizionalista, che canalizza lungo la giusta via della civiltà popolare l’opposizione al mondialismo materialista e usuraio.

Gli siamo grati, in particolare, di aver ricordato con benevole espressioni L’Alfiere, Silvio Vitale e gli altri paladini della revisione storica e della tradizione.

Non manca un commosso ricordo della tragica ed eroica difesa di Civitella del Tronto e del generoso sacrificio dell’eroe “romantico” Josè Borjes: Una lettura illuminante che sarà di conforto e sprone per chi, parafrasando Carlo Alianello, ha scelto di dedicare la propria vita alla bellezza.

E.V. (Edoardo Vitale)