Leggi l’articolo del Tirreno che riporta la notizia: La denuncia di Lorenzo Gasperini: “Aggredito nella notte e costretto ad andare al pronto soccorso”

Qui sotto il post di Lorenzo Gasperini su Facebook.

Qualche aggiornamento su ciò che è successo.

1) Sto bene, le mani nel viso le reggo con la dignità del militante. La questione rimane ontologica e morale: uomini confusi e agiti dagli istinti meritano almeno quel che il codice penale prevede per essi.

2) un Paese in cui si può inneggiare a Tito, ai genocidi e alle foibe e volere la morte per chi rappresenta gli elettori del centrodestra nelle istituzioni, senza con questo finire in galera, è un Paese sconfitto.

3) ho 735 conversazioni non aperte su whatsapp e non so quante su messenger: vi chiedo scusa se non sono riuscito a rispondere a tutti (telefonate comprese) ma vi ringrazio anticipatamente per la solidarietà

4) pare che la figura in questione pratichi la disciplina di combattimento degli assassini di Willy Fortero Duarte. Fatti recenti ci rafforzano nella convinzione che sia necessario preservare lo sport da soggetti che commettono violenze.
È dunque doveroso che la FIJLKAM e il CONI impediscano il proseguio dell’attività per chi dimostra di non avere la capacità di astenersi in ogni caso da comportamenti violenti.

5) il soggetto di sabato sera si chiama Davide Baneschi, nell’ambiente politico non è conosciuto perché non si è mai contraddistinto per alcun contributo o contenuto, ma mi dicono che scimmiotti il fare politica nello sport ostentando i simboli delle storia criminale dei totalirismi comunisti.

6) ringrazio la coalizione (Lega, FDI, FI), il Sindaco Samuele Lippi e il PD per aver condannato il fenomeno

7) l’unico modo che certuni hanno per fermarmi dal continuare a fare politica per i nostri ideali e contro il degrado ideologico di cui anche questi fatti sono sintomo è ammazzarmi. Finché avrò fiato in corpo parlerò e agirò: chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola, diceva Paolo Borsellino.

Serva loro a farsi un’idea della differenza fra cos’è una bestia (dominata da rabbia e paure) e cos’è un uomo.

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