Tratto da: Chiesa e postconcilio

Dobbiamo registrare un evento tanto raro quanto clamoroso: ordinazioni sospese a Tolone, per ingiunzione della Santa Sede. Tutto inizia da questa notizia da noi ripresa di Ordinazioni segrete a Brignoles [qui]: un caso che, pur lasciando molti punti in sospeso, era evidentemente inquadrabile nel persistente diffuso disprezzo per la Messa antica e tutto quanto sì rifà alla tradizione e dunque a coloro, in sorprendente crescendo, che vi sono legati. Un caso che ci era parso immediatamente speculare all’ordinazione dei vescovi della FSSPX in stato di necessità. 

In questo successivo articolo avevamo potuto meglio approfondire nei seguenti termini, allargando lo sguardo attraverso i link inseriti nei punti chiave:È chiaro a tutti che, sotto Francesco, la vita religiosa tradizionale è entrata nel mirino, a partire dai Frati Francescani dell’Immacolata [vedi] – un ordine che il signor Sire ha documentato essere stato illegalmente soppresso – al nuovo regime di Cor Orans [vedi] che cerca di minare la vita contemplativa e religiosa, fino agli ultimi sforzi contro le Carmelitane di Fairfield.Nessuno può quindi negare che Reid e i suoi monaci stessero esercitando la virtù della cautela, ovvero applicare l’esperienza del passato per evitare il male futuro.Dopo molte preghiere e occasioni provvidenziali, Dom Alcuin Reid è stato ordinato segretamente [qui: attenzione anche al comunicato del monastero] da un vescovo anonimo che, secondo il monastero, è un “alto prelato in comunione senza ostacoli con la Santa Sede”. Si è quindi sottoposto al vescovo locale Rey, che lo ha immediatamente sospeso.L’azione di ordinazione segreta è stata giustificata, secondo la dichiarazione del monastero, “per il bene ultimo delle anime in una situazione davvero straordinaria nella vita della Chiesa”.Si dà il caso che Mons. Dominique Rey si è sempre dimostrato ben disposto verso la Tradizione e il vero rinnovamento liturgico, inclusa l’ordinazione di sacerdoti ortodossi e la celebrazione del Novus Ordo nel modo più riverente possibile. Ha accolto nella sua diocesi molti “rifugiati” cattolici che hanno semplicemente cercato di continuare a vivere una vita cattolica.
Nel frattempo apprendiamo da OnePeterFive [qui] che nell’imminente concistoro dei nuovi cardinali, Bergoglio ha annunciato, tra le altre, la berretta rossa per l’arcivescovo Roche, e ora abbiamo la notizia che il cardinale Cupich si unirà a lui come tutore anti-Trad presso la Congregazione per il culto divino (che presto sarà ribattezzata “il Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti” in vigore dalla domenica di Pentecoste).
Viene ricordato come già dal 2016 fossero sorti problemi quando l’allora prefetto del culto divino, card. Sarah, perorava la celebrazione del Novus Ordoad orientem [qui], suscitando una pronta reazione da parte degli ideologi di Roma. En passant, ricordo l’assist al card. Sarah di Ratzinger dal ‘recinto di Pietro’ che sa molto di smentita all’atteggiamento curiale [qui]. Una seconda clamorosa rettifica ufficiale da parte di Bergoglio Sarah dovette subirla in occasione della revisione della Liturgiam authenticam e, successivamente, del Magnum principium [vedi qui la sintesi della complessa vicenda con altri link di riferinento].
La lotta è giunta al culmine nel 2020 quando il cardinale Sarah ha condannato i sacrilegi contro il Santissimo Sacramento durante l’emergenza COVID e ha confermato il diritto dei fedeli a ricevere la santa Comunione sulla lingua [qui]. Posizione ufficiale minata dopo che il vescovo statunitense Stika ha tentato di vietare la comunione sulla lingua confermata a nome di Sarah, senza la sua firma. Pochi mesi dopo, papa Francesco ha accettato le dimissioni di Sarah all’inizio del 2021, nominando nel maggio successivo suo sostituto il card. Roche, notoriamente nemico della Liturgia antica e della Tradizione Suoi sono i famigerati Responsa [qui] e quant’altro a valanga, prodotto di seguito [qui – qui – qui].
Tornando a Mons. Rey, in quel 2016 egli era presente anche quando il cardinale Sarah fece l’appello dalla Congregazione per il Culto Divino, e inoltre intervenne alla stessa conferenza, dicendo che avrebbe guidato i suoi sacerdoti nella celebrazione ad orientem anche nel Novus Ordo.Ma anche tre anni prima – correva l’anno in cui fu eletto Bergoglio – mons. Rey si era messo in evidenza per aver incorporato la Messa tradizionale nella formazione del seminario. Ancora due anni fa, Sua Eccellenza ha continuato questa tendenza ripristinando maggiori elementi tradizionali nel seminario (comprese cose come la tonaca, così invisa agli ecclesiastici di mentalità progressista fermi all’anno 1973).
Quindi abbiamo il caso di un vescovo che gestisce la sua diocesi… come un vescovo. Ma proprio in risposta ai suoi sforzi, alcuni chierici della vecchia generazione hanno lanciato una petizione giunta all’attenzione degli ideologi di Roma. Probabilmente Andrea Grillo e i suoi compari si sono innervositi dall’esercizio del potere di un buon vescovo francese.
Ed è così che la diocesi di Fréjus–Tolone – come Lincoln, Nebraska; come Campos, Brasile; come la FSSPX – è entrata nel mirino. Ed ora, con Cupich che entra come tutore anti-Trad, abbiamo un’indicazione che gli ideologi prendono di mira mons. Rey interrompendo le ordinazioni nella sua diocesi.  Leggo su Riposte catholique [qui]: La brutale sospensione delle ordinazioni sacerdotali solleva molti interrogativi sulla causa o sulle cause che hanno spinto Roma a prendere questa decisione. È perché il vescovo è tradizionalista? Ha celebrato la messa di chiusura del pellegrinaggio di Notre-Dame de Chrétienté a Chartres lo scorso anno. Perché è un membro attivo dell’Emmanuele e ha trasformato la sua diocesi in un vero laboratorio di evangelizzazione accogliendo sacerdoti provenienti da ogni parte, oltre a una trentina di comunità francesi e straniere. Sarà perché il seminario diocesano di Fréjus Toulon è diventato il secondo seminario in Francia con più di cinquanta seminaristi? È perché la sua apertura irrita molti vescovi francesi?Nel suo comunicato, mons. Rey evoca “le domande che si ponevano alcuni dicasteri romani sulla ristrutturazione del seminario e sulla politica di accoglienza della diocesi. Un’intervista su questi temi anche di recente, al cardinale Ouellet, prefetto della Congregazione per i Vescovi, ha permesso di fornire utili integrazioni. »“In attesa del seguito di questi continui scambi con i dicasteri romani, è stato chiesto di rinviare le ordinazioni diaconali e sacerdotali previste per la fine di giugno. »Secondo Jean-Marie-Guénois su Le Figaro, la ristrutturazione del seminario potrebbe essere una delle chiavi della decisione romana.Cosa si può concludere dunque se non che si tratta di una situazione catastrofica, innanzitutto per i giovani giunti al traguardo dell’ordinazione dopo anni di preparazione e con la difficoltà di intravedere alternative. Peraltro in un’epoca di diffuse crisi vocazionali!Ma lo stesso ufficio episcopale ne esce ancora più malridotto di quanto già non sia, nonostante la pienezza del sacerdozio per governare, insegnare e santificare nella diocesi riconosciuto dalla Lumen gentium! Di fatto il vescovo Rey è stato inopinatamente privato della sua libertà e responsabilità apostolica. Ma se, dopo un caso simile, umanamente parlando, sembra difficile che tra i don Abbondio che oggi pullulano possa venir fuori un’eccezione, gli sciacalli curiali ed extra non hanno fatto i conti con la Provvidenza e con la resistenza, a livello di sensus fidei fidelium, che sembra accentuarsi in tutto l’orbe cattolico! (Maria Guarini)