tratto da: Corrispondenza romana

di Roberto de Mattei

Papa Francesco ha chiuso il mese di maggio con un Rosario per la pace recitato davanti alla statua di Maria Regina Pacis nella Basilica di Santa Maria Maggiore, collegata con i più importanti Santuari del mondo. Le parole del tradizionale Inno alla Salus Populi Romani, eseguito dal coro della Cappella Liberiana, “O Maria, Madre Santa, tu del popolo romano sei salvezza, luce e guida”, sono echeggiate davanti al monumento dello scultore Guido Galli, voluto da Benedetto XV per implorare la fine della Prima Guerra Mondiale, mentre moltissimi fedeli seguivano in streaming la cerimonia. 

La preghiera del santo Rosario è sicuramente più efficace dei viaggi a Mosca o a Kyiv e degli incontri telefonici o via Skype tra i leader politici mondiali. La situazione che si è creata dopo l’invasione russa dell’Ucraina è talmente drammatica e complessa da poter essere risolta solo soprannaturalmente. E tra tutte le armi spirituali che l’uomo ha a disposizione, il Rosario è certamente la più efficace. La devozione al Rosario è uno strumento di intercessione, raccomandato dai Papi, praticato dai santi, richiesto dalla stessa Madre di Dio, come sorgente di innumerevoli benefici per le anime e per il mondo.  

La devozione al santo Rosario viene solitamente considerata nel suo aspetto puramente individuale; essa però possiede anche una importante proiezione sociale. La pratica del Rosario infatti non solo aiuta i singoli individui nei problemi e nelle difficoltà della loro vita, materiale e spirituale, ma ha anche una portata sociale che si estende alla vita dei popoli e delle nazioni. 

Durante la Prima Guerra Mondiale, con una lettera del 5 maggio 1917, Benedetto XV stabilì di inserire nelle Litanie Lauretane l’invocazione “Regina pacis ora pro nobis”. Pochi giorni dopo, il 13 maggio, apparve in Portogallo a tre pastorelli che giocavano nella Cova da Iria “una Signora tutta vestita di bianco più splendente del sole” dalla cui mano destra pendeva un rosario. Nel breve colloquio che Ella ebbe con i tre pastorelli, disse loro “Recitate il rosario tutti i giorno per ottenere la pace per il mondo e la fine della guerra”. 

Nella seconda apparizione la Beatissima Vergine Maria chiese la recita del santo rosario e annunziò che “Gesù vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato”. Nella terza apparizione, il 13 luglio, chiese loro di “continuare a recitare tutti i giorni il rosario in onore della Madonna del Rosario, per ottenere la pace del mondo e la fine della guerra, perché soltanto Lei ve la potrà meritare”. In questa apparizione mostrò l’inferno e annunciò una punizione divina, per i peccati in cui era immersa l’umanità. “Per impedire tutto questo – disse – verrò a chiedere la consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato e la comunione riparatrice nei primi sabati”.  

La Madonna insegnò inoltre la preghiera da recitarsi, dopo ogni mistero: “O Gesù mio, perdonateci le nostre colpe, liberateci dal fuoco dell’inferno, portate in Cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della vostra misericordia”.  

La quarta, quinta e sesta apparizione vennero anch’esse iniziate con la richiesta della recita del santo Rosario quotidiano. Nella sesta ed ultima apparizione, la Madonna chiese di costruire una cappella in onore della Regina del Rosario ed è sotto questa veste che apparve gloriosa in Cielo accanto a san Giuseppe e a Gesù Bambino.

Il 10 dicembre 1925 la Madonna apparve nuovamente a suor Lucia nella sua cella della casa delle Dorotee a Pontevedra (Spagna), per spiegarle in che modo la recita e la meditazione del rosario dovessero collegarsi con la pratica della comunione riparatrice nei primi sabati del mese.  Ponendole una mano sulla spalla, le mostrò un cuore circondato di spine che aveva nell’altra mano e le disse: “Guarda, figlia mia, il mio Cuore circondato da spine, che gli uomini ingrati in ogni momento mi configgono con bestemmie e ingratitudini. Almeno tu vedi di consolarmi, e che tutti coloro che per cinque mesi, il primo sabato, si confesseranno, ricevendo la Santa Comunione, reciteranno un rosario e mi faranno compagnia per quindici minuti, meditando i quindici misteri del Rosario con l’intenzione di alleviare la mia pena, io prometto di assisterli nell’ora della morte con tutte le grazie necessarie per la salvezza di queste anime”.

Il 15 febbraio 1926, apparve a suor Lucia il Bambino Gesù, chiedendole se lei aveva già diffuso la devozione alla sua Santissima Madre. Lei gli disse che la Madre Superiora era disposta a propagarla, ma che il confessore aveva detto che quest’ultima da sola, nulla poteva. Gesù rispose: “È vero che la tua Superiora da sola, nulla può fare, ma con la mia grazia, tutto può”. Lucia mostrò la difficoltà che alcune anime avevano di confessarsi il sabato e chiese che la confessione fosse valida per otto giorni. Gesù rispose: “Sì, può essere di molti (giorni) ancora, a condizione che, quando Mi ricevano, siano in grazia e abbiano l’intenzione di riparare il Cuore Immacolato di Maria”. Lei chiese: “Mio Gesù! [e] coloro che dimenticano di formulare questa intenzione?” Gesù rispose: “Essi possono farlo in un’altra confessione, prendendo la prima occasione che abbiano di confessarsi”. 

Quattro anni dopo, nelle prime ore del 29 al 30 maggio 1930, il Signore rivelò interiormente a Suor Lucia ulteriori dettagli relativi alle comunioni riparatrici dei primi cinque sabati: “E chi non può compiere tutte le condizioni il sabato, non soddisferà con le domeniche?”, [domandai]. [Gesù rispose]: “Sarà anche accettata la pratica di questa devozione la domenica dopo il primo sabato, quando i miei Sacerdoti, per buone ragioni, così concederanno alle anime”.

Dobbiamo continuare a ripeterlo: al Rosario quotidiano, la Madonna ha chiesto di accompagnare la devozione dei primi sabati del mese. Dio vuole instaurare nel mondo la devozione al Cuore Immacolato di Maria e i due pilastri di questa devozione sono la consacrazione della Russia al Cuore Immacolato e la pratica dei primi cinque sabati del mese. 

Papa Francesco, il 25 marzo 2022, ha compiuto l’atto di consacrazione della Russia e dell’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria, ma nulla ha ancora detto sulla devozione ai primi sabati del mese, che è l’altra grande richiesta del Cielo. Il Rosario del 31 maggio a Santa Maria Maggiore è stato, sotto questo aspetto, una grande occasione mancata. Però, mentre la consacrazione non poteva che essere opera sua, la devozione dei primi sabati è lasciata anche alla buona volontà dei vescovi, dei sacerdoti e dei semplici fedeli. In tutte le parti del mondo la devozione dei primi sabati del mese è praticata con fervore da famiglie e da gruppi di fedeli, ma perché si sviluppi un grande movimento mariano, occorre che l’iniziativa parta dall’alto, e possibilmente da Roma. 

Papa Francesco ha annunziato un grande evento per la fine del prossimo mese di agosto. Il 27 agosto si svolgerà a Roma un Concistoro con la creazione di 21 nuovi cardinali, di cui 16 elettori. Il Collegio cardinalizio, oggi composto da 208 porporati, salirà dunque a 229 cardinali di cui 131 elettori. Il 29 e il 30 agosto si terrà una riunione di tutti i cardinali per riflettere sulla nuova costituzione apostolica Praedicate Evangelium. Sarà la prima volta, dopo il 2014, che i cardinali potranno prendere liberamente la parola davanti al Papa in un Concistoro. Sarà dunque una grande assemblea plenaria della Chiesa, a cui il mondo intero già guarda. 

Ebbene, non ci sarà un cardinale che in quest’occasione possa chiedere a Papa Francesco di promuovere pubblicamente la devozione dei primi sabati del mese, per esaudire pienamente le richieste della Madonna?  E da qui ad allora non sarà possibile avviare una pressione sui cardinali perché comprendano che non si tratta di un tema marginale, ma di un punto centrale nella storia del mondo contemporaneo?

Se la pace è un dono, la guerra, come ogni flagello sociale, è sempre un castigo per i peccati delle nazioni. La Madonna ci ha indicato i mezzi per scongiurare la catastrofe. E’ l’ora della preghiera, della riflessione, del pentimento.