Tratto da: SOS RAGAZZI

Come sai, giugno è purtroppo diventato il mese del “Pride”. 

Le strade delle nostre città sono invase da manifestazioni che ostentano in maniera turpe e volgare il cosiddetto orgoglio di appartenere alla comunità LGBT.

Il pretesto è la difesa dei “diritti”, la lotta alla discriminazione, l’esaltazione dello slogan “love is love”. 

Nei fatti, però, si tratta solo di ideologia, di volontà di imporre la propria visione a tutti, costi quel che costi. Del bene vero delle persone, anche di quelle che si dice di voler tutelare, non importa nulla. 

E siccome oggi è politicamente corretto partecipare a queste manifestazioni o almeno dare loro tutto il sostegno morale, non c’è da stupirsi se anche una regione guidata dal centro-destra come la Lombardia ha fatto sapere che appoggerà concretamente il Gay Pride del prossimo 2 luglio a Milano. Stesso discorso vale per l’Umbria, sempre governata dal centro-destra.  

Al di là di ogni retorica, chi oggi difende tali eventi si dimostra favorevole:

-all’adozione da parte delle coppie omosessuali;

-alla pratica dell’utero in affitto;

-all’ideologia gender nelle scuole;

-ai bagni “gender neutral”;

-all’uso di asterischi per evitare il genere maschile e femminile, ed essere così più… “inclusivi”;

e così via.

Suscita quindi piacevole stupore e sincera ammirazione il gesto controcorrente di cinque giocatori della squadra di baseball “Tampa Bay Rays” (Florida, Stati Uniti).

Durante la loro ultima partita, questi hanno deciso di non indossare la divisa con i colori della bandiera LGBT creata dalla squadra per celebrare il mese del Pride.