Monaco 18 gennaio 2020. Partiti il venerdì da Firenze e da Bergamo la mattina di sabato 18 gennaio, a Monaco, nevischia e  folate di vento freddo ci accompagnano nella stupenda chiesa barocca di Sant’Anna dove la nostra delegazione della Comunione Tradizionale (il sottoscritto con Filippo Bianchi, Daniel Vata e Andrea Tortelli) parteciperà alla S. Messa cattolica nel rito romano antico, celebrata da un giovane sacerdote tedesco…

Accolto dalla calda cordialità del prof Roberto de Mattei e dell’infaticabile Donna Virginia Coda Nunziante rivedo, con sommo piacere, tanti volti amici con i quali abbiamo combattuto tante battaglie per la Verità : con loro, oltre duecento personalità invitate, in rappresentanza di tutte le Nazioni cattoliche, – Direttori di testate cattoliche e giornalisti, Docenti Universitari, Scrittori, Teologi –  ci prepariamo all’ Acies Ordinata   che, schierata a scacchiera, testimonierà, nel pomeriggio, alla Odeonsplatz, la  fedeltà alla Dottrina cattolica in quanto molti vescovi “ritengono che sia possibile trasformare la Chiesa dall’interno, contando sull’appoggio di Papa Francesco (confondendo) però gli atti non infallibili del Papa vivente, con il perenne Magistero pontificio (infatti) vi sono materie come la legge naturale, la sostanza dei Sacramenti, e la divina costituzione della Chiesa, su cui i vescovi e lo stesso Papa non hanno alcuna autorità. “
Dunque nel bel pomeriggio di sabato 18, schierati in quella bella piazza di Monaco dedicata ai caduti, con un vento sferzante, abbiamo chiesto – uniti da una stessa Fede, fedeli alla Chiesa e al suo Magistero e alla Santa Tradizione -, in questa manifestazione di preghiera “Acies ordinata”, di porre fine alle “fughe in avanti”  verso la “protestantizzazione”…e non a caso è stata scelta la città di Monaco di Baviera sede del Cardinale Reinhard Marx (omen nomen) presidente della Conferenza Episcopale Tedesca….quella conferenza dei vescovi tedeschi che ha finanziato il Sinodo eretico dell’Amazzonia e che costituisce la “punta di diamante” del Giacobinismo ecclesiale.
In questa atmosfera di intensa spiritualità e di spirito cameratesco – come già avvenuto nelle altre due manifestazioni romane – schierati davanti alla Theatinerkirche, la grande chiesa dei Teatini (oggi dei Domenicani) abbiamo potuto dare, con grande entusiasmo e amore per la Santa Chiesa, la nostra testimonianza di fedeli della Tradizione.
Dopo la manifestazione si è svolta un affollatissima conferenza stampa alla “LiteraturHaus Munchen” in cui i vari oratori hanno posto in evidenza i pericoli e i rischi del “Cammino sinodale tedesco”.
E anche noi, membri della della delegazione della Comunione Tradizionale, potremmo dire, “Ad majorem Dei gloriam”, con orgoglio cristiano :“C’ero anch’io!” e scrivere i nostri nomi nel Libro d’Oro della Tradizione : Filippo Bianchi – Pucci Cipriani – Daniel Vata – Andrea Tortelli.

Pucci Cipriani     

Michael J. MattUn Percorso Sinodale verso l’Olocausto Spirituale

Come Americano Tedesco i cui nonni sono nati non lontano da qui, colgo volentieri questa opportunità di parlare della situazione della Chiesa Cattolica Tedesca che è più che disperata e che ha suscitato notevole preoccupazione tra molti Cattolici Americani.

Il “percorso sinodale” dei Vescovi Tedeschi sembra essere un tentativo di creare una chiesa ad immagine e somiglianza dei Vescovi Tedeschi, che evidentemente credono di poter auto-determinare la dottrina e istituire la propria Chiesa nazionale, una sorta di nazionalismo elitario in completo contrasto con il volto della Chiesa Cattolica universale, con una sola fede, un unico sistema sacramentale e un’unica disciplina in tutto il mondo.

Gli Statuti redatti in collaborazione con il Comitato Centrale dei Cattolici Tedeschi minacciano di proporre l’ordinazione delle donne e l’abolizione del celibato sacerdotale come contromisure alla crisi degli abusi sessuali clericali. Ma sicuramente i Vescovi Tedeschi si rendono conto che l’ordinazione delle donne è una violazione diretta della legge di Dio, come autorevolmente ribadito con forza nel 1994 dall’Ordinatio Sacerdotalis di Papa Giovanni Paolo: “La Chiesa non ha assolutamente alcuna autorità di conferire l’ordinazione sacerdotale alle donne e questo giudizio deve essere ritenuto insindacabile da tutti i fedeli della Chiesa”.

Perché i Vescovi Tedeschi non riescono a comprendere che una parte della “chiesa non ha l’autorità di infrangere la legge di Dio”? Qualsiasi spinta a ordinare le donne sarebbe un atto di ribellione contro la Sposa di Cristo degna di Martin Lutero, motivo per cui non abbiamo altra scelta se non quella di resistere al processo sinodale in Germania che creerebbe pericolosi precedenti per l’intera Chiesa nel caso gli venisse permesso di proseguire,

Durante la Seconda Guerra Mondiale, mio ​​padre Tedesco-Americano trascorse tre anni della sua vita a combattere nell’esercito degli Stati Uniti contro un nazionalsocialismo che cercava di cambiare il mondo basandosi sull’idea di una superiorità tedesca. Per favore, per amor di Dio, non permettiamo ai Vescovi Tedeschi di mettere nuovamente in imbarazzo la patria creando un nuovo ordine nella Chiesa fondato sul concetto di una supremazia tedesca riguardo la parola di Dio e l’insegnamento infallibile della Sua Chiesa.

La storia rivela che c’è una resistenza Tedesca a tutto questo ora, proprio come ci fu una resistenza Tedesca a quello, allora. Nel 1956, mio ​​nonno, Joseph Matt, Cavaliere di San Gregorio, prese talmente seriamente il suo dovere di resistere a simili aggressioni Tedesche, che gli fu assegnato dal governo Tedesco post-Nazista il Bundesverdienstkreuz, la Croce Meritoria Federale, per la sua difesa contro il Nazismo.

È con questo spirito che sono qui oggi per parlare contro il flagello di un totalitarismo ecclesiastico a guida Tedesca. L’ultima cosa di cui il mondo ha bisogno oggi è una maggiore ribellione in seno alla Chiesa Cattolica che abbiamo vista essere stata distrutta negli ultimi cinquant’anni. Eppure l’”Assemblea Sinodale” dell’episcopato Tedesco promette esattamente questo quando minaccia di revisionare l’insegnamento della Chiesa che potrebbe essere modificato solo attraverso un atto di rivoluzione contro la Chiesa stessa.

I Vescovi Tedeschi vorrebbero farci credere che l’abolizione del celibato clericale ridurrebbe anche gli abusi sessuali clericali. Questo non è solo con evidenza falso, ma è pericoloso in quanto pone l’ideologia liberale al di sopra della protezione di future vittime di abusi. Coloro che sono chiamati alla vocazione di una vita da single – le Vergini consacrate e il clero celibe – non sono repressi sessualmente. Hanno fatto del celibato un dono che hanno scelto di darevolentieri al loro Dio. Inoltre, suggerire che abbiano bisogno del matrimonio per placare la tentazione di molestare i bambini equivale a un’impudenza satanica sull’idea stessa di vocazione religiosa. Inoltre, incautamente, non si prendono in considerazione i milioni di bambini abusati da uno o entrambi i genitori sposati.

Inoltre, poiché gli abusi sessuali clericali spesso coinvolgono sacerdoti che predano maschi post-pubescenti, cioè studenti delle scuole superiori e seminaristi, suggerire che l’abolizione del celibato ridurrebbe l’attrazione per lo stesso sesso, come succede nella maggior parte dei casi, ancora una volta rivela una profonda ignoranza sia sull’omosessualità che sulla natura della crisi degli abusi.

Infine, i Vescovi Tedeschi stanno sul serio ipotizzando che la salute della Chiesa Cattolica – già afflitta da un’enorme carenza di preti – migliorerebbe se i pochi sacerdoti rimasti fossero sposati e con bambini da crescere a casa? Solo un maschio celibe che non sa nulla di matrimonio potrebbe suggerire una tale assurdità.

Pertanto, la realtà è questa: abolire il celibato non sortirà assolutamente alcun effetto sulla riduzione della piaga degli abusi sessuali clericali. Eppure i Vescovi Tedeschi lo propongono comunque, come se la loro agenda possa in qualche modo sostituire l’autorità magisteriale della Chiesa, la parola di Dio e lo speciale carisma del sacerdozio.

Poiché donne e sacerdoti sessualmente attivi protestantizzerebbero anche il sacerdozio, questa intera agenda porterebbe inevitabilmente a defezioni tra i fedeli i quali giudicherebbero ciò come l’ulteriore resa della Chiesa al mondo moderno e come una mancanza di determinazione nell’aderire anche al suo stesso insegnamento e mandato. E se nanche dai sacerdoti ci si aspetta più che siano all’altezza delle sfide della loro vocazione, perché dovrebbe esserlo qualcun altro? Non possiamo permettere un altro olocausto, questa volta un olocausto di anime disilluse dalla rivoluzione ecclesiale contro l’autorità delle Scritture e della Tradizione.

Aggiungo quindi la mia voce a quelle di coloro che invitano il popolo Tedesco ad agire nello spirito di von Stauffenberg, di Sophie Scholl e del Cardinale von Faulhaber, a resistere al nuovo regime nella Chiesa Cattolica Tedesca, a rifiutare di pagare la tassa ecclesiastica e ad impegnarsi nella fedeltà agli insegnamenti immutabili della Chiesa.

Quello di cui ha bisogno oggi il nostro mondo che sta affogando nel sesso e nei liquami, è il ripristino dell’autorità morale della Chiesa Cattolica, basata sulla legge di Dio e sulla legge della natura, difese dall’esempio altruistico di sacerdoti celibi disposti al sacrificio di sé per portare il Lumen Christi in un mondo di tenebre.

Come Cattolico Tedesco-Americano, prego i Vescovi Tedeschi di non fare ciò, supplico il popolo Tedesco di resistere e invito il Papa a condannare questo con tutto il peso del suo ufficio.

Alexander Tschugguel – La Chiesa come una ONG!

“La Chiesa non deve mai diventare una ONG. Chiese e parrocchie dovrebbero scendere nella pubblica piazza se non vogliamo finire con l’essere una ONG”.

Queste sono le parole di Papa Francesco durante la Giornata Mondiale della Gioventù a Rio de Janeiro nel 2013 – parte del famoso discorso in cui ha anche esortato i giovani Cattolici a “creare confusione”.

La strategia per impedire alla Chiesa di diventare una ONG sembra includere i progetti discussi durante il Sinodo sull’Amazzonia dello scorso anno. Le ONG sono generalmente definite come grandi organizzazioni attive a livello internazionale, per lo più di sinistra come Greenpeace, Amnesty International, Open Society, Gaia-Amazonas Foundation o altre organizzazioni, dedite a sostenere un’interpretazione liberista di sinistra dei diritti umani, l’abolizione di barriere contro le migrazioni di massa o la lotta contro “i cambiamenti climatici causati dall’uomo”.

Dall’odierno punto di osservazione, è difficile dire se effettivamente, nel 2013, ci fosse già una minaccia per la Chiesa di evolversi al punto da renderla indistinguibile dalle suddette organizzazioni. Tuttavia, considerando l’attuale forte impegno politico della Santa Sede, specialmente dopo l’enciclica “Laudato Si”, sembra evidente che la Chiesa si sia avvicinata, anziché allontanarsi, alle ONG di sinistra. Sin dal Sinodo sull’Amazzonia, sentiamo sempre più parlare di una “Nuova Chiesa” con un “volto Amazzonico”.

A livello superficiale, questo volto Amazzonico si manifesta attraverso cambiamenti reali o potenziali nei riti e in molti aspetti della vita pratica della Chiesa. Secondo il vescovo Kräutler, ad esempio, in questa regione gli elementi pagani dovrebbero essere integrati nella vita dei Cattolici. Secondo i resoconti dei media, una ONG nota come Fondazione Gaia-Amazonas, guidata da un Tedesco-Colombiano, Martin von Hildebrandt, sembra aver svolto un ruolo piuttosto importante prima e durante il Sinodo sull’Amazzonia.

Von Hildebrandt sostiene un’idea in realtà esistente da decenni: la regione Amazzonica dovrebbe essere tolta alla sovranità Brasiliana e posta sotto amministrazione internazionale. Tra quelli che promuovono questa idea c’erano Francois Mitterand, Mikhail Gorbachev, John Major e Al Gore. Secondo il giornalista britannico Edward Pentin, nel periodo precedente al Sinodo Amazzonico si temeva che la Chiesa potesse sostenere apertamente questo progetto politico. Solo dopo l’incontro con rappresentanti di alto livello del governo Brasiliano, il cardinale Claudio Hummes ha assicurato che il Sinodo non avrebbe rilasciato dichiarazioni sull’argomento.

Per quanto riguarda la questione dell’immigrazione dall’Africa e dall’Asia, Papa Francesco ha adottato posizioni molto più vicine a quelle delle ONG (e del governo della Merkel e della Conferenza Episcopale Tedesca) rispetto a quelle dei suoi predecessori.

Questo solleva la domanda su cosa il Papa avesse voluto veramente dire con la sua dichiarazione che la Chiesa non sarebbe dovuta diventare una ONG. La Chiesa con un “volto Amazzonico” indubbiamente si concentra sulla propagazione della politica climatica “verde” di sinistra e sull’elogio delle pratiche pagane del Sud America, mentre storce il naso sulle attività missionarie.

Lo ha recentemente confermato il Papa, quando ha detto agli studenti Italiani che la fede non dovrebbe essere proclamata a parole. Ma cos’è una Chiesa che non predica più, che non obbedisce più all’ordine di Cristo di portare il Vangelo a tutti i popoli? Una Chiesa che si limita alle attività politiche e sociali già menzionate? È una ONG a tutti gli effetti.

I più grandi sostenitori di questa “Chiesa dal volto Amazzonico”, che sta assumendo sempre più le caratteristiche di una ONG, sembrano essere i vescovi Tedeschi. Soprattutto, il vicepresidente della Conferenza Episcopale Tedesca, Franz-Josef Bode, il quale ha ripetutamente chiarito che le decisioni prese al Sinodo sull’Amazzonia dovrebbero essere applicate anche in Germania.

L’avvio del percorso sinodale significherà probabilmente che questo processo avanzerà molto rapidamente in Germania. La Chiesa Tedesca sta quì cercando di assumere una sorta di ruolo pionieristico.

Uno sguardo più attento a questi sviluppi renderà abbastanza evidente che i presunti problemi nella regione Amazzonica sono solo un pretesto. In Germania, da molti decenni, è stato possibile sentir parlare di richieste di abolizione del celibato sacerdotale e di introduzione dell’ordinazione delle donne, molto più qui che nella stessa regione Amazzonica, dove – come hanno dimostrato sondaggi locali – la maggior parte delle persone le trova davvero incomprensibili.

Nella regione Amazzonica, i Cattolici rappresentano una minoranza tra i Cristiani – circa l’80% dei Cristiani sono protestanti evangelici, anche perché la Chiesa Cattolica si è essenzialmente comportata come una ONG per decenni e ha trascurato il mandato della Sua missione. Inoltre, l’80% di questi Cattolici vive in città con strutture parrocchiali e un’ordinata vita di chiesa. Inoltre, diverse migliaia di sacerdoti provenienti da Colombia, Ecuador, Brasile, ecc. lavorano in Nord America. In altre parole, ci sarebbero modi alternativi per risolvere il problema di una possibile mancanza di sacerdoti nelle poche comunità Cattoliche situate in zone remote.

Sembra che la regione Amazzonica debba servire da laboratorio sperimentale per i Cattolici liberal-modernisti in Occidente, specialmente in Germania. Potremmo chiederci se il nuovo volto “Amazzonico” sorridente della Chiesa non sia semplicemente una maschera che nasconde il vecchio volto della Conferenza Episcopale Tedesca.

La soluzione alla crisi della Chiesa in Germania, Sud America e nel mondo è, molto più semplice nella teoria ma molto più difficile nella pratica per quanto riguarda l’abolizione del celibato e l’ordinazione delle donne sacerdote. Molto facile perché tutto ciò che dovremmo fare è essere fedeli alla missione di Cristo e alla tradizione della Chiesa; molto difficile perché richiede che ogni singolo Cattolico compia sacrifici personali e resista agli errori dell’attuale zeitgeist.

Nel corso della sua storia di duemila anni, la Chiesa ha affrontato molte sfide e ha avuto a che fare con molte crisi e deviazioni dalla retta via. È sempre stata in grado di rinnovarsi ritornando al vero insegnamento, e questa volta non sarà diverso. Spetta a noi decidere ora quante strade sbagliate la Chiesa debba lasciare, quante ancora debbano essere distrutte prima di poter ritrovare la via per tornare alla verità, alla dottrina e alla tradizione.

Jeanne Smits –  Perché non accettiamo il rivoluzionamento del ruolo della donna nella Chiesa

 Con una lettera congiunta inviata lo scorso dicembre ai fedeli tedeschi dal cardinale Reinhard Marx e dal professor Thomas Sternberg, presidente del Comitato Centrale dei Cattolici tedeschi, è stato inoltrato un invito a seguire “insieme un percorso di cambiamento e rinnovamento”. Tutto è iniziato con l’intenzione di “rendere la Chiesa un luogo sicuro” sulla scia dei casi di abusi sessuali.

Lungo questo “percorso di cambiamento”, incanalato in una sola direzione dal team che sta orchestrando il “cammino sinodale”, la questione del posto delle donne nella Chiesa e nei ministeri ecclesiali è uno dei quattro temi principali. Cosa c’entra questo con gli abusi sessuali all’interno della Chiesa? Non molto, a meno che non si ritenga che avere donne sull’altare impedirà ad una minoranza di pervertiti di essere attratti da ragazzini e giovanetti.

Quando ho letto le conclusioni della conferenza congiunta del gruppo di lavoro sulla via sinodale, sono stata colpita dai loro attacchi aperti alla dottrina della Chiesa in merito al ruolo delle donne. Si tratta espressamente di adattare, in tutto il mondo, l’insegnamento tradizionale a ciò che chiamano “teologia scientifica” e all’idea generale e confusa che le cose siano cambiate e che alle donne dovrebbe essere consentito di occupare tutti gli incarichi. Compreso il diaconato e forse anche il sacerdozio.

In un momento in cui l’ideologia di genere è diffusa, potrebbe sembrare una buona idea proclamare una forma di intercambiabilità tra uomini e donne che alla fine porterebbe ad ordinare donne o uomini sacerdoti senza riguardo per il sesso biologico: estremo disordine di genere.

Vogliono una “Chiesa equa riguardo al genere” che ai loro occhi sarebbe l’unica “vera” Chiesa. Nella Chiesa che vogliono, le donne continueranno a fare ciò che già fanno, spesso meravigliosamente: insegnare il catechismo, trasmettere la fede e l’amore di Dio.

Ma vogliono anche una Chiesa in cui le donne facciano sempre di più quello che hanno iniziato a fare solo di recente: svolgere un ruolo attivo nella liturgia, distribuire la comunione, forse predicare, come suggerito di recente dal cardinale Marx e, in generale, gestire parrocchie, diocesi e perché no, interi dicasteri. Se si possono avere generali donne, perché non vescovi donne? L’unico problema con questo cosiddetto dibattito è che non ci si possa nemmeno esprimere contro le donne generali senza essere accusati di sessismo e discriminazione. Sembra che il percorso sinodale tedesco voglia, con uno stratagemma, convogliare la Chiesa in una trappola.

Al giorno d’oggi, nelle comunità Protestanti, sarebbe politicamente scorretto prendere in giro l’invadente moglie del vicario, ma fondamentalmente i riformatori sinodali sembrano voler moltiplicare all’interno della Chiesa Cattolica il numero di tutte queste formidabili dame di Chiesa che forse scoraggiano gli uomini dall’essere fedeli esercitanti regolarmente… Parlano persino di quote femminili in posizioni dirigenziali, come se la Chiesa non fosse modellata sulla famiglia, ma sul mondo degli affari.

La profonda uguaglianza, ma anche le profonde differenze e complementarietà tra uomini e donne sono state espresse nel corso dei secoli dalla profonda saggezza della Chiesa. Essa si aspetta che gli uomini servano Dio come uomini e le donne come donne. In quello la Chiesa ha torto, dicono i riformatori – no, i rivoluzionari – vogliono riesaminare e rivalutare anche il Vangelo, e verificare se il tradizionale rifiuto di ordinare donne sia “vincolante” o meno.

Come donna, giornalista – sono stata, nel passato, direttore e redattore-capo di diverse riviste e giornali – e, da Cattolica, posso solo dire quanto patetico trovi questo approccio egualitario. È patetico ed è persino pericoloso per la mia fede e per la Chiesa che amo, perché è disposto a sconvolgere l’intera economia della Redenzione, la verità e la bellezza dei rispettivi ruoli di nostro Signore Gesù, Figlio di Dio e la più perfetta di tutte le creature umane, la sua Vergine Madre.

Ella non fece pressioni per ottenere un ruolo di primo piano, rivolse tutti i nostri occhi su di Lui, Suo Figlio, e per questo sapeva che tutte le generazioni l’avrebbero chiamata beata. Era ai piedi della croce non per immolare ma per offrire. Soffriva con il Suo Divin Figlio per redimere l’umanità, ma non offriva il proprio corpo ai chiodi e alla lancia dei carnefici. Lì ricevette la missione di essere la Madre misericordiosa di tutti noi. Il Suo onore era di servire, come ora è di regnare su tutto l’Universo, come regina persino degli Angeli. Non esiste teologa migliore di Lei che portò il Logos nella Sua mente, nel Suo cuore e nel Suo grembo.

Credo che questo sia più che sufficiente come esempio e molto difficile da seguire, anche per una donna. Mi dispiace che la Chiesa Cattolica in Germania cerchi di minimizzare il ruolo chiave tradizionale delle donne per farle agire come uomini. Non è giusto per gli uomini ed è ingiusto per le donne, ma soprattutto non è giusto nei confronti di Dio, che ha stabilito il ruolo di entrambi fin dall’inizio e che ha assegnato ad una donna il primo posto, proprio in virtù della Sua umiltà.

José Antonio Ureta – Le cinque imposture pseudo-sinodali del “cammino” tedesco

Il “percorso sinodale” intrapreso dalla Conferenza episcopale tedesca si discosta radicalmente dal tradizionale modello dei Sinodi[1] e, se non sarà fermato a tempo, porterà allo scisma. In effetti, tale “cammino sinodale” si basa su cinque imposture:

1. L’impostura teologica Essendo gli obiettivi di un regolare sinodo diocesano  puramente pastorali e disciplinari, le questioni di fede e le questioni disciplinari che oltrepassano il livello diocesano, stanno al di fuori delle sue competenze[2]. I quattro forum creati per preparare l’evento tedesco (il potere nella Chiesa; il celibato sacerdotale; la morale sessuale e l’accesso delle donne ai ministeri) affrontano esplicitamente temi rientranti nelle due tipologie di domande proibite.Inoltre, le proposizioni avanzate in questi quattro ambiti sono, per la maggior parte, eretiche, e lo è anche il pretesto addotto, ovvero ascoltare ciò che lo Spirito dice alla Chiesa attraverso la comunità, poiché suggerisce che la Rivelazione divina è espressa e si evolve attraverso le vicissitudini umane.

2. L’impostura ecclesiologica I vescovi hanno ricevuto con l’ordinazione e la nomina il potere di santificare, insegnare e governare. Come maestri, devono essere non solo testimoni ma anche giudici della verità rivelata, una funzione che non possono delegare a nessuno quando insorgono controversie. Come pastori, possiedono un potere ordinario, proprio e immediato sul loro gregge, compreso il potere legislativo, che devono esercitare in modo personale ed esclusivo senza essere tenuti a “legiferare insieme ad altre persone, organismi o assemblee diocesane”[3]. Il ruolo dei membri del sinodo è quindi meramente “consultivo”[4] e tanto più se questi membri sono semplici laici.

Contrariamente a tale carattere gerarchico della Chiesa, il “cammino sinodale” tedesco mette su un piano di parità la Conferenza episcopale della Germania con il Comitato centrale dei cattolici tedeschi (ZdK), il quale diviene così corresponsabile nello sviluppo e nel risultato del processo sinodale. La natura democratica dell’evento è accentuata dal fatto che:

•       l’assemblea sinodale, l’organo supremo che prenderà tutte le decisioni, sarà composta, ad oggi, da una maggioranza di 122 laici (che include la maggioranza di 70 donne) rispetto a soli 105 chierici (di cui 69 vescovi, 32 sacerdoti e 4 diaconi);•       la presidenza sinodale sarà co-gestita equamente dai presidenti e dai vicepresidenti della Conferenza episcopale e dal Comitato centrale dei laici;•       i forum preparatori saranno composti da 20 membri nominati equamente da ciascuno di questi due organismi. Insomma, la “sinodalità” è solo un’etichetta fraudolenta per ottenere una democratizzazione radicale della Chiesa.

3. L’impostura sociologica Il “cammino sinodale” tedesco presume che il Comitato Centrale dei Cattolici Tedeschi sia un corpo rappresentativo dei fedeli cattolici. Si scopre, però, che lo ZdK sia invece una sorta di parlamento, di cui quasi i 2/3 dei membri sono delegati di associazioni cattoliche che non rappresentano affatto il comune frequentatore della Messa domenicale, ma piuttosto ciò che viene denominato “Räte und Verbandskatholizismus”, e cioè una sorta di nomenklatura composta da apparatchik di organizzazioni attivistiche di orientamento progressista[5].

4. L’impostura metodologica Il “cammino sinodale” si avvale del pretesto del rapporto MHG[6] sugli abusi sessuali compiuti da religiosi cattolici in Germania. Contrariamente all’evidenza e ad altri studi che indicano nel lassismo morale e nel crollo della teologia morale i principali colpevoli[7], questo rapporto accusa invece la struttura di potere della Chiesa, il carattere sacro del ministero sacerdotale, la morale sessuale cattolica e in particolare la sua condanna dell’omosessualità. In altre parole, sin dall’inizio, il “cammino sinodale” considera premesse indiscutibili le stesse conclusioni che intende trarre.

5. L’impostura umana Da cinquant’anni, la corrente predominante della Conferenza episcopale tedesca cerca d’infiltrare nella Chiesa cattolica le eresie promosse dai leader della teologia neo-modernista tedesca. Invece di assumersi la responsabilità di queste eresie con piena trasparenza, i vescovi tedeschi si nascondono dietro i laici e, col pretesto della “sinodalità”, vogliono che siano i laici ad assumersi la piena responsabilità della rottura con la verità di Cristo operata dalla nuova chiesa scismatica che stanno costruendo sulle orme di Lutero. Ma il cardinale Marx e i suoi compari si sbagliano completamente: anche se papa Francesco approvasse le raccomandazioni del “cammino sinodale” tedesco, gli elementi viventi e dinamici della Chiesa cattolica in Germania, così come tutti i veri cattolici del mondo, non saranno ingannati dalle loro mosse e riusciranno a rimanere fedeli a Nostro Signore Gesù Cristo e alla Sua Chiesa. In effetti, la Chiesa appartiene a Cristo e non al suo vicario. La vera sinodalità si raggiunge nella Chiesa quando i pastori ed i fedeli “camminano insieme” seguendo il Buon Pastore, guidati dai Suoi insegnamenti, e non distorcendoli per seguire i venti capricciosi dello Zeitgeist.

John-Henry Westen – Le sue mani grondano sangue

Sua Eminenza, Cardinale Reinhard Marx, con rispetto e amore per il suo incarico di vescovo e cardinale, come pastore chiamato a nutrire il gregge di Cristo, è con grande dolore che ora devo parlarle in modo molto forte. Lo faccio come padre di figli piccoli, come membro della comunità di fedeli laici il cui amore e preoccupazione per i propri bambini e quelli degli altri non mi permette di tacere. In troppe occasioni, di recente, ci sono mancati la carità e il coraggio necessari per rivolgrere ai nostri pastori parole pungenti, in modo da scongiurare mali peggiori.

Pertanto ora dico …

Cardinale Marx, secondo le parole di San Paolo, le sue mani grondano sangue.

Cardinale Reinhard Marx lei si è rivelato un lupo, come quelli profetizzati dall’Apostolo Paolo che giungono per divorare le pecore predicando cose contorte e attirando seguaci dietro di sè. (Atti 20: 29-30) Nella sua lettera ai Corinzi, San Paolo definiva i pastori come lei, falsi apostoli, operai ingannevoli, che si camuffano da apostoli di Cristo. (2 Corinzi 11:13)

I suoi falsi insegnamenti su aborto, adulterio e atti omosessuali hanno pervertito un’intera generazione di giovani Cattolici. Molti di loro ora continuano a commettere atti abominevoli che gridano vendetta agli occhi del Cielo, che metteranno in pericolo le loro anime e li faranno soffrire anche nei loro corpi, tutto perché lei vuole distorcere la verità di Cristo a suo vantaggio.

Lei vuole integrarsi nell’élite di questo mondo. Lei parla di aiutare i poveri eppure ha speso oltre 20 milioni di dollari per ristrutturare le sue residenze a Monaco e a Roma. Parla di cure per coloro che hanno un orientamento omosessuale, ma incoraggia gli stessi comportamenti che lei sa che portano all’AIDS e ad altre malattie mortali e, peggio ancora, alla perdita della salvezza eterna. Il loro sangue è sulle sue mani.

Come osa benedire atti che danneggiano le persone nei loro corpi e nelle loro anime?

Lei è un falso profeta come quelli da cui ci ha messo in guardia San Pietro, il primo Papa. Egli disse che quelli come lei avrebbero portato avanti segretamente eresie distruttive e che molti avrebbero seguito la sessualità da lei approvata, bestemmiando contro la via della verità. (2 Pietro 2: 1-2)

Lei ha disorientato la fede dei nostri figli. Noi genitori Cattolici siamo qui per dirle che lei ha pervertito la fede dei nostri figli, li ha scandalizzati, li ha portati fuori strada e li ha condotti lungo la via per l’inferno facendo loro credere che le sue falsità siano la via di Cristo.

Si penta della sua malvagità o l’aspetta il fuoco dell’inferno. Nostro Signore l’ha avvertita che sarebbe stato meglio per lei che una macina le fosse legata al collo e che fosse gettato in mare. (Marco 9:42)

Come osa definirsi Cattolico. Lei ha detto di non voler essere una succursale di Roma e che la Germania seguirà il suo cosiddetto percorso sinodale. Lei sa benissimo che c’è un solo Corpo e Spirito nella Chiesa, c’è un solo Signore, una sola Fede e un solo Battesimo perché c’è un solo Dio e Padre di tutti noi. (Ef.4: 4-6)

Come osa professare di essere un fedele seguace di Cristo, quando lei rifiuta il Suo piano per la sessualità umana e cerca di portare lo spirito di fornicazione dentro la Chiesa?

Tutti i suoi confratelli del clero in Germania dovrebbero sapere che nel seguire le sue eresie stanno tradendo Cristo. Voglia il Cielo che tutto il clero tedesco fedele respinga le sue eresie, combatta la buona battaglia e si mantenga saldo nella vera Fede in modo che il Giudice giusto li ricompensi. (2 Tim 4: 7)

Lei continua a sostenere e dare la Santa Comunione a politici cattolici che difendono l’aborto, ma, nel momento in cui un fedele Cattolico smette di donare denaro attraverso l’imposta sul reddito, allora lei gli rifiuta i sacramenti.

Ha proposto alle persone un falso Cristo e un falso vangelo. Noi rifiutiamo tutto ciò e ci aggrappiamo alla Chiesa Una, Santa, Cattolica e Apostolica che predica la sana dottrina valida per ogni tempo, anche quando va contro ciò che il mondo vorrebbe ascoltare. (2 Tim 4: 2)

Eppure anche adesso, dopo tutto il danno che lei ha causato alla nostra amata Chiesa e ai nostri figli, speriamo e preghiamo per la sua conversione. Lei ha ancora tempo per tornare sulla via di Cristo prima di incontrare il Giudice giusto. (1 Pietro 4: 17-18)

Cardinale Marx, ascolti ora le parole di Cristo: si penta e creda nel Vangelo! Il vero Vangelo.

Fino a quando lei non si pentirà, noi esorteremo i Cattolici ad evitarla e ad ignorare i suoi insegnamenti. Lutero usò parole orribili per descrivere erroneamente l’epistola di San Giacomo definendola “non degna di un apostolo”, ma quelle parole con tutto il loro orrore descrivono perfettamente le sue azioni.

Si penta e creda nel Vangelo. (Marco 1:15)

Roberto de Mattei – Appello ai cattolici tedeschi contro la Kirchensteuer

Rivolgo un appello ai cattolici tedeschi, perché cessino di pagare la cosiddetta Kirchensteuer, il prelievo di una quota di reddito, a seconda della propria appartenenza religiosa. E’ inammissibile che l’unica possibilità di sottrarsi a questo prelievo forzato sia una dichiarazione obbligata di abbandono della Chiesa (Kirchenaustritt) a cui segue automaticamente una scomunica de facto.

 La Conferenza Episcopale Tedesca ha decretato infatti che coloro che sottoscrivono la Kirchenaustritt non possono più confessarsi, fare la comunione o la cresima e, al momento della morte, non potranno ricevere un funerale cattolico. Senza pronunciare esplicitamente la parola scomunica, la Conferenza episcopale tedesca colpisce coloro che escono dalla Chiesa per ragioni fiscali con l’esclusione dalla vita sacramentale, che costituisce l’essenza della scomunica (can. 1331 § 1). Essi possono essere riammessi ai sacramenti solo dopo aver ritirato la loro dichiarazione ed essersi impegnati a far fronte ai loro obblighi finanziari.

 Secondo il Synodaler Weg, i cattolici divorziati e risposati che pagano la Kirchensteuer possono accedere ai sacramenti, mentre i cattolici osservanti che rifiutano il pagamento di questa tassa sono rigorosamente esclusi dalla vita sacramentale della Chiesa. Eretici e scismatici notori, tra cui anche sacerdoti e vescovi, non vengono sanzionati, mentre la scomunica viene applicata ad un atto che, nel peggiore dei casi, può essere qualificato di disobbedienza di laici, contro cui il diritto canonico non prevede alcuna pena.

 E’ vero che il dovere di aiutare materialmente la Chiesa fa parte della tradizione cattolica ed è recepito dal nuovo Codice di Diritto Canonico nei canoni 222, §1 e 1260, però la tradizione della Chiesa non ha mai considerato la violazione di questo dovere come un delitto punibile in sé e il Codice non commina nessuna pena contro chi lo trasgredisce.

 A meno che non si sostenga che ciò che è sanzionato non è il rifiuto di pagare le tasse, ma l’atto di dimissione dalla Chiesa cattolica, assimilato al delitto di scisma o apostasia, che il codice punisce con la scomunica latae sententiae(can. 1364 § 1). Ma la Kirchenaustritt, per avere rilevanza canonica, deve essere una scelta libera e consapevole e non un atto a cui viene costretto chi, per motivi diversi, vuole evitare il pagamento di una tassa ingiusta.

 Da parte sua, lo Stato tedesco entra in contraddizione con la sua Costituzione (Grundgesetz) che assicura la non-discriminazione dei cittadini a causa della loro religione. Uno Stato non confessionale non ha il diritto di ingerirsi nella sfera privata dei cittadini, sapendo che la conseguenza della segnalazione all’autorità ecclesiastica della loro fede religiosa sarà o l’imposizione di un prelievo fiscale o severe sanzioni canoniche. L’autorità civile funge in questo caso da braccio secolare della Chiesa.

 La Chiesa, a sua volta, sacrifica il diritto fondamentale del cristiano di non subire ingerenze dello Stato nelle questioni che concernono la fede e la morale e viola la libertà religiosa dei propri fedeli costringendoli a emettere una pubblica dichiarazione di rinuncia alla loro appartenenza alla Chiesa per ragioni meramente economiche.

Il criterio di appartenenza alla Chiesa cattolica si fonda sulla fede che ogni cattolico riceve con il battesimo e non può essere ridotto al pagamento di una tassa. Solo un’istituzione profondamente secolarizzata può stabilire un’equazione tra l’appartenenza alla Chiesa e il pagamento di una quota del proprio reddito. La Chiesa tedesca, economicamente ricca, ma spiritualmente sempre più povera, appare agli occhi del cristiano, come un apparato aziendale e burocratico sottomesso all’opinione pubblica e alle autorità civili. Inoltre chi subordina la vita sacramentale al pagamento di un’imposta cade nel peccato di simonia (Atti 8, 5-24), quella vendita di beni spirituali che ha caratterizzato tutte le epoche di grave crisi nella Chiesa.

Il nome di Kulturkampf è entrato nella storia per indicare la persecuzione contro i cattolici operata dal cancelliere Bismarck nell’ultimo trentennio dell’Ottocento. Il teorico comunista Antonio Gramsci reclamò a sua volta un nuovo Kulturkampf contro la Chiesa cattolica, senza immaginare che il suo piano di secolarizzazione della società lo avrebbero realizzato i vescovi. La domanda cruciale che si pone è questa: può un cattolico essere complice del processo di decattolicizzazione del proprio paese?

Comprendiamo il doloroso problema di coscienza. Tuttavia, pagare la Kirchensteuer significa cooperare direttamente a quel processo di secolarizzazione della Chiesa in Germania e nel mondo che i vescovi tedeschi promuovono sul piano ideologico e sostengono sul piano finanziario. Pagare la Kirchensteuer significa, in questo momento, sostenere il Synodalen Weg.

Per questo, il rifiuto di finanziare la Conferenza Episcopale tedesca non significa voltare le spalle alla Chiesa e tantomeno abbandonare la fede cattolica, ma anzi difenderla. E’ il bene, non solo della Chiesa in Germania, ma della Chiesa universale, che ci spinge a rivolgere un appello ai cattolici tedeschi: cessate di pagare la Kirchensteuer! Deponiamo questo appello ai piedi di Maria, Patrona Bavariae, protettrice invincibile della Germania e Madre della Chiesa.

Nota bibliografica

Lo studio più convincente sulla Kirchensteuer si deve al teologo e canonista svizzero mons. Eugenio Corecco (1931-1995): Dimettersi dalla Chiesa per ragioni fiscali (3. Dimettersi dalla Chiesa per ragioni fiscali | Eugenio Corecco). Il principale documento sull’abbandono della Chiesa cattolica è L’actus formalis defectionis ab Ecclesia catholica emanato il 13 marzo 2006 dal Pontificio Consiglio per i testi legislativi (Actus formalis defectionis ab Ecclesia catholica).

 

[1] Da diversi secoli, il termine “sinodo” designa gli incontri del clero di una diocesi per trattare questioni ecclesiali riguardanti il bene spirituale della comunità diocesana (Codice di Diritto Canonico 1917, c. 356; Codice del 1983, c. 460). Nella sua opera magistrale De Synodo Diocesana, il Papa canonista Benedetto XIV sintetizza in queste semplici parole gli scopi e i temi di competenza dei sinodi diocesani: «depravata corrigantur; ignorantes instruantur; regulae morum formentur; sinodo provinciale decreta publicentur», vale a dire “per correggere gli abusi, educare gli ignoranti, promuovere la buona morale e mettere in pratica le decisioni dei consigli generali o provinciali”.

[2] “Il Vescovo ha il dovere di escludere dalla discussione sinodale tesi o posizioni – magari proposte con la pretesa di trasmettere alla Santa Sede ‘voti’ in merito – discordanti dalla perenne dottrina della Chiesa o dal Magistero Pontificio o riguardanti materie disciplinari riservate alla suprema o ad altra autorità ecclesiastica” (Congregazione per i Vescovi – Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, Istruzione sui Sinodi Diocesani, IV. 4).

[3] Ibid., Appendice. “Perciò il Vescovo esercita, anche nello svolgimento del sinodo, l’ufficio di governare la Chiesa affidatagli: decide la convocazione, propone le questioni alla discussione sinodale, presiede le sessioni del sinodo; infine, quale unico legislatore, sottoscrive le dichiarazioni e i decreti e ne ordina la pubblicazione” (Ibid., I, 1).

[4] Codice  1983, c. 466 e 467. Il ruolo dei membri del Sinodo si riduce ad “assistere il vescovo diocesano” con le loro opinioni  (ibid., c. 460).

[5] Mathias von Gersdorff, “Per capire la confusione nella Chiesa Cattolica tedesca” (https://www.lifesitenews.com/news/understanding-the-kerfuffle-in-the-german-catholic-church-interview-with-ma). In una lettera aperta al cardinale Marx, George Weigel ha commentato che “è un po’ come se il presidente Trump consultasse Fox News o la speaker Pelosi consultasse gli editori del New York Times”.

[6] Così chiamato in quanto scritto da ricercatori delle Università di Mannheim, Heidelberg e Giessen.

[7] Vedere in particolare https://www.corriere.it/cronache/19_aprile_11/papa-ratzinger-chiesa-scandalo-abusi-sessuali-3847450a-5b9f-11e9-ba57-a3df5eacbd16.shtml

 

Fonte Stylum curiae: https://www.marcotosatti.com/2020/01/19/jaccuse-cattolico-contro-la-chiesa-tedesca-sciopero-fiscale/