Iredia Osakue, il papà della campionessa Daisy, colpita all’occhio da un uovo lanciatogli da una macchina in corsa a Moncalieri, non ha peli sulla lingua e al governo e, specialmente al “barbario” Salvini, le canta chiare: “… episodi inquietanti in Italia in aumento nell’ultimo anno (insomma da quando c’è il Governo Gialloverde n.p.c.). Si urla, la politica usa toni che fomentano: le parole sono frecce. Questo episodio (ovvero quello dell’ “uovo sbattuto”, n.p.c.) mette i brividi, se continua così non so se potremo restare qui… (l’Italia non è un Paese razzista) è un Paese che mi ha aiutato, gli sono grato, solo che ora sta lasciando spazio ai razzisti ecc. ecc”.
E si capisce, povero papà Iredia, la figlia che appariva piangente in tutti i telegiornali e la cui foto, con l’occhio socchiuso, e una lacrima cadente campeggiava sulle prime pagine di tutti i grandi quotidiani, rischiava di perdere l’occhio, per cui non avrebbe più potuto partecipare alle Olimpiadi ecc.
Del resto anche Daisy, atleta ben integrata e militante del PD, non aveva avuto peli sulla lingua e anche lei aveva parlato chiaro: “Mi hanno scambiato per una prostituta di colore e mi hanno aggredito… è stato per motivi razziali… ne sono certa”. Mandando a farsi benedire le indagini dei Carabinieri che “annunziavano” ben altra pista e il fatto che, in quella stessa zona, si erano già verificate altre “frittate” addosso a gente che aveva il torto di essere di pelle bianca.
Ma figuriamoci se i giornalisti (scrivo da oltre cinquant’anni sulla carta stampata ma debbo riconoscere amaramente che, a parte rare eccezioni, poco è cambiato dagli anni Sessanta a oggi… il leccaculismo imperava allora come ora!) partiti, lancia in resta, non ci facessero ascoltare le loro “cicalate” e i loro soporiferi sermoni antirazzisti: da Calabresi (alcune famiglie sono come le patate: il meglio rimane sottoterra) che lanciava alti lai contro il “risorgente razzismo”, a Merlo che fischiava alto, per mettere in guardia contro la politica “salviniana” dell’odio, a Zucconi (omen nomen) che… beh, ora chiedete troppo, a tutto c’è un limite, non pretenderete mica che sia andato a leggere anche Zucconi?…
Poi veniva Cerasa, la ciliegina, con la voce affettata e le movenze ritmiche del ballerino, che faceva, e fa tuttavia, il verso al “nuovo” Ferrara, “profeta”, insieme a Denis Verdini (non si sa se quest’ultimo, dopo la condanna del Tribunale di Firenze, sia agli arresti domiciliari, a Sollicciano o a piede libero) del RENZUSCONISMO; eccoti arrivare anche Luca Telese che un giorno fa un’articolessa su “La Verità” e un libro sui “Cuori neri” uccisi dai comunisti e, il giorno dopo, si esibisce, manco fosse al Circo Orfei, in una tiritera comunista e immigrazionista affiancato dalla sua spalla, certo Davide Fiorenzo, con la vocina stridula del topo, anzi della topa, con le mestruazioni precoci, che istericamente da’ sulla voce, con accentuati squittii, a chiunque osi contraddire i suoi dogmi “laicisti”… e che mi ricorda un po’ la moglie di don Ferrante, donna Prassede, con poche idee nella zucca ma con tanti pregiudizi pronta a difenderli con i denti.
Non abbiamo finito di ascoltare i proclami antigovernativi, le ferme condanne, i “no pasaran” dei soliti noti, che eccoti la conferma delle loro denunzie: a Napoli un ragazzo nigeriano viene colpito a una gamba da una pallottola sparatagli contro, in uno dei quartieri ad “alta criminalità”, da ignoti… e allora si precipita subito al capezzale del ferito “Giggino e’ Npule” De Magistris che non ha dubbi e descrive la “sua” città come stretta in una morsa “razzista”, e i napoletani come razzisti incalliti che si rifiutano di ospitare gl’immigrati… e dire che ce ne sarebbe tanto bisogno… degli immigrati, naturalmente, parola di “Giggino”.
Perfino i canterini capeggiati da un Carneade, certo Gemitaz, al secolo Calogero de Marco, mi sembra, che se la prende con Salvini tanto che il povero Ministro degli Interni, fatto bersaglio da tanta scienza, esclama desolato, durante una conferenza: “Gemitaz? e chi caxxo è?”… e qualcuno intorno sembra abbia risposto a Matteo Salvini: “Un povero Carneade…” senza pensare che molti di questa corte dei miracoli (avevano già sbraitato il fotografo di Benetton di cui non mi viene il nome, e quel gentiluomo di Pistoia, il vignettista pecoreccio Vauro) avrebbero preso Carneade — come, mi dicono, sia successo — per un omone corpulento “bastonatore” d’immigrati, che li minaccia alla stessa maniera con cui il Governatore della Toscana Rossi minaccia i leghisti che osano contestarlo al grido di “Lasci stare il Socialismo o le metto le mani sul muso…” (noblesse oblige!) … ne sa qualcosa il consigliere regionale toscano leghista Jacopo Alberti.
Nessuno che ascoltasse il povero ragazzo di colore che, con gli occhioni spalancati, continuava a rispondere, inutilmente, alle domande reiterate che volevano fargli dire a tutti i costi come i fascisti-razzisti gli avessero sparato: “Mah veramente io non credo sia un attentato razzista…”
Ebbene il poveretto — e questa è la dimostrazione che le persone perbene ci sono sempre e ovunque — da quel momento l’hanno lasciato solo, come un cane, e senza una lira… questi antirazzisti del caxxo.
Non abbiamo ancora finito di metabolizzare il secondo attentato che eccoti il terzo. A Pistoia un famigerato prete (?) don Biancalani, dogmi cattolici (figuriamoci del diritto canonico e di altre simili… anticaglie) ma che in compenso appare molto avanzato, un chierico pasciuto e “lardellato” ma, soprattutto, molto, molto chiacchierato che, sembra, se ne freghi dei Comadamenti divini e dei pastorale… insomma un “prete di strada” nel vero senso del termine, che non se ne sta in parrocchia a “biascicar rosari e spolverar Cristi e lampioni” ma mette la sua canonica, la sua casa, la sua cucina, il suo letto, il suo vettovagliamento, a disposizione di tanti immigrati: scultorei, giovani di colore, con spalle da Marcantonio, ben palestrati, che, a vederli, sembrerebbero dei Bronzi di Riace… ebbene il “don” Biancalani (“il Bianca” come familiarmente lo chiama la ragazza che mi ha dato queste informazioni e che è “pazza” di lui: “un vero prete di frontiera, un degno emulo di Papa Francesco”, mi dice) è l’idolo delle Sinistre (almeno quando esistevano le Sinistre) e perfino (Suor) Laura Boldrini ha onorato la terra di Policarpo Petrocchi, di Collodi e della Gianna Manzini, con la sua presenza e i suoi sermoni, andando a trovarlo nella sua parrocchia.
Insomma, un “Don” che sembra un agit-prop anni Cinquanta, con in più degli occhiali grandi all’ultima moda, pantaloncini attillati e capelli “nero capinera” che, se fossero — come tutto farebbe pensare — tinti, al primo acquazzone la tintura colerebbe sul volto del corpulento pretone come avvenne al cinquantenne professor Aschembach, morto sulla spiaggia dell’Hotel de Bains del Lido di Venezia, stremato d’amore per l’efebico e scultoreo adolescente Taczio…
Insomma il Biancalani non scherza e asserisce — e se lo dice lui c’è da credergli — che due non identificati ragazzi “italiani” sarebbero passati e avrebbero sparato alcuni proiettili con un fucilino ad aria compressa, senza peraltro colpire nessuno e senza lasciar traccia, al grido salviniano di “negri di merda”.
Apriti cielo il Governatore Rossi è perentorio: “In Toscana si riapre la caccia al nero” incurante del fatto che, con tutta probabilità, alle prossime elezioni cadrà anche la Giunta Rossa della Toscana e c’è chi asserisce che l'(ex) Governatore Rossi verrà preso, legato e messo in gabbia nel giardino zoologico di Pistoia, per far vedere alle scolaresche, che gli getteranno le noccioline, com’era fatto un comunista…
Poi anche il supertrombato Renzi twitta: è una vergogna che teppisti, istigati dalle parole e dai comportamenti di Salvini, abbiano vilmente aggredito una ragazza di colore, onore e gloria dello sport ecc. ecc. e che bisogna fermare ecc. ecc. Gli fanno eco la Cirinnà, ora disoccupata, Orfini e Del Rio che, quando li vedi insieme al segretario del poco che resta PD Martina e all’onorevole Fiano, ti vien di pensare a un “serviziale” al “lassativo della nonna”, i quali affermano che siamo al pre-nazismo, e che questo governaccio non ne ha azzeccate una.
E, a questo punto — voi non ci crederete — ma entra in campo nientepopodimeno che Saviano, “O’ guaglione e’ Napule”, autore, un trentennio fa, di un romanzaccio, un polpettone alla Mistriani scopiazzato in qua e là, ma che fece cassetta e che il leccaculismo nostrano — Giuliano Amato, che Iddio lo conservi, gli concesse pure una scorta (del resto ce l’ha pure Gianfranco Fini!) che ci è costata, ci costa e ci costerà diversi milioni… ma guai a dirlo! — portò sugli altari, ma che ora nessuno ricorda e per cui “o’ guaglione” si è messo a fare l’imbonitore immigrazionista, dal suo attico di New York, a tempo pieno. Il popolo della rete l’ha capito e l’ha preso a sonore pernacchie; questo personaggio, che a vederlo sembrerebbe un povero bischero, ha stigmatizzato il razzismo vergognoso, il risorgente fascismo, il filonazismo e si è permesso anche di definire Salvini: “Ministro della Malavita”, proprio nel periodo in cui sono stati arrestati i capibastone di diverse cosche. Ma le pernacchie alla sua persona continuavano inesorabili e sapete che ci dice lo “scrittore” della domenica che ha fatto a botte con la grammatica e la sintassi? Io temo Putin… ho paura di lui… insomma lo immaginate Putin, con tutti i problemi che l’affliggono, che si mette a sguinzagliare i servizi segreti russi, fors’anco l’esercito, e manda i Cosacchi del Don a colpire l’autore del romanzo polpettone che ripete, vuotandoci i “maroni”, i luoghi comuni che da un cinquantennio sento dire e leggo sulla camorra? E allora le pernacchie arrivano al top, si fanno addirittura minacciose e sapete perché? Perché Salvini, con il suo linguaggio, ha instillato l’odio ecc ecc.
Poi, all’improvviso, si viene a sapere che l’attentato a Daisy è stato effettuato non da bande armate salviniane reazionarie ma da “giovani esperti lanciatori di uova” progressisti, comandati dal figlio di un consigliere comunale del PD, lo stesso partito che ha montato l’attentato razzista, lo stesso partito in cui milita Daisy, lo stesso partito che ha fatto una gran figura di m… .
E il buon papà di Daisy che ci aveva fatto la morale sulla politica che alza troppo la voce su Salvini che avrebbe contribuito a esacerbare gli animi e sul Paese che da quando c’è la Lega al Governo è diventato invivibile? Sì, insomma, viene fuori anche che questi predicatori stalinian-giansenisti che ci hanno fatto la morale non sono poi due stinchi di Santo in quanto papà Iredia Osakue era — scrive “La Verità” del 3 agosto 2018 — “un capo della mafia nigeriana” e “maman” Mogdalyne Albert, tanto per non esser da meno, avviava le ragazze nigeriane alla prostituzione… insomma come inserimento non c’è che dire.
Rimane in piedi l’episodio di Vicofaro (PT) del grosso fratacchione Biancalani. staremo a vedere… mai dire mai!
Non abbiamo finito di apprendere questo che su facebook arrivano i risultati delle indagini dell’attentato di Napoli al povero ragazzo di colore. Aveva ragione lui, il razzismo non c’entrava un tubo. Ma il sindaco della città partenopea “Giggino e’ Napule” non se ne fa una ragione e, con lui, non se ne fa una ragione tutta la fauna delle magliette rosse e quella molteplicità di sigle — dall’Arci Lesbica e Arci gay, dalle magliette rosse all’ANPI al LEU e Rifondazione, dal PD ai “diversamente ortaggi”, dalle coop rosse a quelle cattocomuniste della Caritas ecc ecc — che chiamano a raccolta l’italica gente, in tutte le piazze d’Italia, per manifestare contro il governo clerico-fascista (ce l’hanno anche con il Ministro Fontana che ha osato proclamare che il matrimonio è solo quello tra un uomo e una donna e ha dichiarato anche la sua contrarietà — che Iddio lo benedica — all’infame e liberticida legge Mancino che manda, o vorrebbe mandare, in galera la gente per i reati di opinione).
Ci sono (anzi, ci dovrebbero essere tutti in piazza… sembra una mobilitazione, anni Cinquanta, di quelle che solo il PCI sapeva fare… ma stavolta i risultati sono stati deprimenti e le piazze erano e sono desolantemente vuote: 27 persone a Firenze, 20 a Trento, 13 a Milano, 21 a Napoli e così contando. Le Sinistre non perdono l’arroganza e danno l’ultimo colpo di coda, non si sono rese conto di “essere al lumicino” come direbbe il mio amico Ascanio Ruschi, che è Provveditore della Confraternita dei Buonomini, quelli che aiutano le persone che sono “al verde, al lumicino” come la Sinistra Italiana.
Ed ora ecco la ciliegina finale di questa miserevole “pochade”: sulla copertina del settimanale “FANGHIGLIA CRISTIANA”, in stato semifallimentare in quanto nessuno lo compra più, il volto di Salvini con la scritta Vade retro Salvini! Una copertina che, trattandosi di un settimanale semiclandestino, non avrebbe fatti né caldo né freddo, ma essendo un giornale dei padri paolini in qualche modo, nella mentalità delle persone semplici, rappresenta un po’ la voce della Chiesa.
E intanto “Avvenire”, con il suo Direttore Marco Tarquinio, il quotidiano cattocomunista della CEI (alla quale ci si raccomanda di non dare l’otto per mille perché con i nostri soldi si finanzia l’invasione islamica) continua a sparare contro il governo italiano e il Ministro Matteo Salvini, che, con la chiusura dei porti ai pirati delinquenti delle ONG e con gli accordi internazionali che è riuscito a fare, grazie alla sua autorevolezza, ha, praticamente, bloccato gli arrivi in Italia di gente che non ha il diritto alla richiesta di asilo (le Sinistre dicevano che non sarebbe stato possibile arrestare una migrazione “epocale”!).
Non si sa se ridere o piangere: la Chiesa che, con il suo Pontefice, sta attraversando la più grande crisi di tutti i tempi, non parla che di “accoglienza”, “migranti”, “tolleranza”, “antirazzismo” ecc. ecc. visto che la politica governativa di fermezza sugli sbarchi ha prosciugato o comunque sta prosciugando le fonti a cui si abbeveravano le coop rosse e la Caritas che sugli immigrati — come precedentemente abbiamo dimostrato — hanno fatto (e, in molti casi, ahimè, stanno facendo ancora) affari d’oro come sentimmo nelle registrazioni di “Roma Capitale” in cui si affermava che “Gl’immigrati rendono assai di più che la droga”. I vescovi italiani, con a capo Bassetti, hanno taciuto (quando non hanno incoraggiato) su ogni nefandezza morale: divorzio breve, testamento biologico, matrimonio pederastico, liberalizzazione della droga ecc., non hanno detto una parola sul degrado civile e morale in cui stiamo vivendo, non hanno detto una parola sul mondialismo massonico; intanto si è abbattuto sulla Chiesa il più grande scandalo omosessualista in cui sono coinvolti cardinali, vescovi, altri prelati tutti dell’entourage di Bergoglio… che, un giorno sì e l’altro no, si alza e cambia la dottrina perenne della Chiesa (anzi, si illude di poter cambiare)!
Ma come si fa a coprire tutto questo? Aspetta un po’: addosso al governo, addosso a Salvini, addosso ai razzisti… e i risultati sono quelli che sono. Le Sinistre sono crollate o stanno crollando… Salvini è salito e continua a salire.
E la Santa Chiesa, in questa situazione, grazie al nuovo andazzo bergogliano, conta come il due di briscola.
Diceva la mia bisnonna: se non avete altri moccoli andate a letto al buio!