Tratto da: SoS Ragazzi

di Federico Catani

Gentile sostenitore,

come già sai, il ddl Zan è stato incardinato in Commissione Giustizia al Senato, grazie ad una forzatura del regolamento da parte di Pd e M5S, che hanno spinto il ddl sganciandolo da altri progetti di legge sul tema.

Ora arriva la svolta del centrodestra, che stupisce. E non in positivo. Lega e Forza Italia hanno infatti depositato un disegno di legge alternativo a quello Zan. Mossa infelice, perché legata alla logica del “concedere qualcosa per non fare prendere tutto”. Logica da sempre perdente, vedi Legge 40 sulla procreazione assistita.

Matteo Salvini, Licia Ronzulli, Paola Binetti e Gaetano Quagliariello firmano un testo con tre articoli dal titolo “Disposizioni in materia di circostanze aggravanti nei casi di violenza commessa in ragione dell’origine etnica, credo religioso, nazionalità, sesso, orientamento sessuale, età e disabilità della persona offesa”.

Obiettivi: rafforzare la difesa dei beneficiari-potenziali vulnerabili ed evitare l’indottrinamento gender (incluso l’arruolamento delle scuole e il reato di opinione).

Come? Agendo sull’articolo 61 del codice penale, inasprendo le pene per «violenze e ogni altro comportamento offensivo» ed escludendo le attenuanti.

Il centrosinistra percepisce il ddl alternativo come un ulteriore tentativo di affossare il ddl Zan, mentre la base di centrodestra si sente parzialmente ignorata – soprattutto chi si è speso in prima persona in difesa della famiglia naturale – e non ne capisce la strategia politica, perché, se si intendeva cercare un compromesso con il centrosinistra, si è riusciti, invece, solo ad inasprire i toni, oltre che perdere credibilità nello stesso elettorato di riferimento.

L’opinione pubblica è confusa su ciò che è giusto o sbagliato, cosa è necessario e urgente e cosa no. Finora, il centrodestra aveva spiegato che il ddl Zan era superfluo e nocivo perché siamo tutti uguali (principio già sancito dalla Costituzione) e già abbiamo norme che puniscono le violenze e aggravanti previste per motivi futili e abietti.

Ora invece presenta un ddl alternativo riconoscendo, implicitamente, che di una legge c’è bisogno.

Urge allora firmare e far firmare la petizione che SOS Ragazzi rivolge ai senatori, per chiedere di cassare il ddl Zan senza se e senza ma. E soprattutto senza presentare testi alternativi.Firma anche tu la petizione!

Personalmente sono molto perplesso con la proposta avanzata da lega e Forza Italia, anche perché il “nuovo” disegno di legge utilizza le stesse categorie del precedente, condanna chi discrimina per “orientamento sessuale o identità di genere”.

Ma cosa è l’identità di genere se non un concetto su cui ancora oggi si dibatte alacremente in sede accademica? L’identità sessuale, secondo la teoria gender, è stabilita unicamente dalla soggettiva percezione di ciascun individuo, che sarà libero di assegnarsi il genere percepito, “orientando” la propria sessualità secondo i propri istinti e le proprie mutevoli pulsioni.

Quindi vogliamo far dipendere una sanzione penale dalle “mutevoli pulsioni” di un individuo? Perché sia il nuovo sia il vecchio ddl danno al giudice la possibilità di infliggere pene, anche gravi, sulla base di idee personali, soggettivissime.

Sia il nuovo che il vecchio ddl non solo tollerano certe condotte, ma addirittura le pongono sullo stesso piano di condizioni date per natura (etnia, sesso, età).

Lo ribadisco: il ddl Zan non serve.

Infatti chi oggi usa violenza è già punito dal nostro ordinamento. Non serve varare una nuova legge, che, tra l’altro, prevede l’istituzione della giornata nazionale contro l’omotransfobia, il 17 maggio, e l’indottrinamento gender nelle scuole.

Approvare il ddl Zan sarebbe il trionfo del caos valoriale e avrebbe un senso altamente simbolico, perché presenta come buone le relazioni omosessuali.

La petizione rivolta ai senatori e che ti invito a firmare e condividere, serve proprio a rendere chiare le nostre preoccupazioni al riguardo.Firma anche tu la petizione!

Ti ringrazio per l’aiuto in questa campagna.

Un caro saluto,

Federico Catani
Direttore della campagna SOS Ragazzi