Tratto da: Corrispondenza Romana

di Cristina Siccardi

(Cristina Siccardi) Fra i diversi titoli mariani esiste anche quello della «Madonna Madre dei Bambini» e a Lei è dedicato l’importante santuario di Cigoli a San Miniato, in provincia di Pisa, luogo di culto di antichissima tradizione. Cigoli, anticamente noto come Castrum de Ceulis, era uno dei castelli facenti parte del distretto della vicina San Miniato al Tedesco, posizionato su una collina che domina la media valle dell’Arno. Le origini del santuario sono strettamente legate all’antica pieve romanica dedicata ai Santi Giovanni Battista e Saturnino, ubicata nel villaggio di Fabbrica odierno Molino d’Egola, località posta alle pendici del verdeggiante e incantevole colle di Cigoli, dove sono tutt’oggi presenti alcuni resti delle murature antiche appartenenti alla torre campanaria della pieve.

All’interno della cappella del Tabernacolo seicentesco del tempio mariano si trova la scultura, sotto vetro, che riproduce la Vergine in atteggiamento dolcissimo, sorridente e incoronata, che tiene fra le braccia Gesù Bambino, anch’egli incoronato, e nella mano destra una corona del Santo Rosario. Tutt’ora, ogni anno, molte parrocchie toscane, dal 13 al 21 luglio, si recano a Cigoli per onorarla e invocarla.

La Madonna dei Bambini è poco conosciuta, se non nei territori legati alla sua devozione, dove ella compì un grande miracolo, di cui parleremo più avanti. In un’epigrafe del santuario si legge: «Operato il miracolo richiesta/la SS. Vergine qual fosse/il suo nome, e qual/paese abitasse, io mi/chiamo rispose Maria,/ed abito in Cigoli/accanto a Rocco e Michele», ovvero a San Rocco e all’Arcangelo san Michele, la cui presenza è artisticamente manifesta nel santuario stesso.

Nel nostro tempo, in cui i piccoli sono sottoposti ad omicidi legali, attraverso le leggi statali, e a vessazioni di ogni tipo, è fondamentale pregare la Madonna dei Bambini perché li salvi e li protegga. Li salvi nella vita fisica, spirituale, psicologica e morale, poiché sono continuamente sottoposti ad esistenze talvolta disumane, non solo nei Paesi del terzo mondo, ma in particolare nei Paesi dell’Occidente, dove la cultura ivi diffusa attenta continuamente alla loro innocenza, attraverso una propaganda mediatica e pubblicitaria a martello in cui le teorie propinate sovvertono completamente l’equilibrio formativo della persona. La profonda crisi delle famiglie; la prassi delle “famiglie allargate”; l’esigenza da parte delle madri di stare più fuori casa anziché a fianco dei loro figli (obbligati dalle famiglie stesse e dalla scuola a trascorrere gran parte delle loro giornate al di fuori dall’ambiente domestico); l’incapacità e/o l’impossibilità (a causa dei programmi stabiliti dalla Pubblica Istruzione) degli insegnanti di educare in maniera saggia ed equilibrata; l’istanza sempre più pressante di indottrinare, fin dai primi anni, gli alunni con la teoria gender e le idee Lgbt, come propone a gran voce il Ddl Zan… rendono veramente faticosa, pesante e schizofrenica l’esistenza dei minori, sempre più sottoposti all’intervento di psicologi e psichiatri, con relative terapie di analisi e di psicofarmaci.
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Il culto per la Madonna di Cigoli prese le mosse nel XIII secolo, come registrano le fonti storiche, che parlano di pellegrinaggi, per renderle omaggio e pregarla, provenienti da molti luoghi della Toscana. Fra le prime testimonianze esiste una cronaca del 21 luglio 1317, in cui si racconta come gli abitanti di Cigoli riuscirono facilmente a rientrare in possesso della rocca che era stata conquistata l’anno precedente dal condottiero e capitano di ventura Uguccione della Faggiuola (1250 ca.-1319): Maria Vergine aprì miracolosamente il varco agli assedianti e in segno di riconoscimento a Lei vennero liberati tutti i prigionieri.

Interessante notare come furono diffuse nel territorio alcune icone a rilievo, che presentano gli stessi attributi iconografici della Madonna dei Bimbi. Per esempio, lo scultore Nino Pisano (1315 ca.–1370 ca.) realizzò nel 1370 un’opera molto simile, destinata alla chiesa di Santa Maria della Spina di Pisa. Inoltre, nel 1965 nell’archivio della diocesi di Lucca furono rinvenute alcune pergamene, datate 1335, che dimostrano come la devozione per la Madre dei Bambini è antecedente a quella data.

Il miracolo del 1451, rappresentato nell’affresco del sanminiatese Dilvo Lotti (1914-2009), presente nella cappella della Madonna, attribuì il titolo di Madre dei Bimbi e ne incrementò il culto. L’evento prodigioso fu riconosciuto dalla Santa Sede nel 1791 con un documento ufficiale, conservato nell’archivio storico del santuario.
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Era il 21 luglio del 1451 quando, per intercessione della Madonna di Cigoli, un bambino risuscitò. La tradizione narra che una donna della famiglia Mainardi, residente a Treggiaia, una frazione di Pontedera (Pisa), aveva perso due figli e il marito la minacciò di morte se fosse morto anche il terzo, appena nato. Il bimbo morì per davvero e la donna, disperata, s’incamminò verso il fiume Roglio per porre termine alla sua vita. Ma lungo le rive del torrente incontrò una «Signora di nobile aspetto» che la dissuase dal suo intento e le assicurò che il suo bambino sarebbe tornato in vita. Prima di sparire, circondata da una vivissima luce, affermò, come sta scritto nell’epigrafe prima ricordata, di chiamarsi Maria, di abitare a Cigoli, fra Rocco e Michele.

Quando la madre fece ritorno a casa trovò suo figlio vivo e mai più si ritrovò la misteriosa Signora del fiume. Fu così che il preposto degli Umiliati, l’ordine religioso insediato a Cigoli, venuto a conoscenza dei fatti, mostrò alla donna l’immagine della Madonna presente in chiesa ed ella riconobbe subito in quelle fattezze la «Signora di nobile aspetto». Fu allora che la devozione per la Vergine di Cigoli s’incrementò moltissimo e quindi, visto il particolare miracolo che aveva beneficiato un bambino e la sua mamma, venne a questa Madonna attribuito il titolo di Madre dei Bambini o Bimbi.

Il 13 luglio 1929 fu riconosciuto definitivamente il culto, con il conferimento del titolo di Taumaturga all’immagine mariana del santuario. Il cardinale Pietro Maffi (1858-1931), arcivescovo di Pisa, insieme ai vescovi di San Miniato e di Pescia, in unione con il Capitolo Vaticano, incoronò l’immagine della Madonna e le diede uno scettro in oro.
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Sul grande miracolo della Madonna di Cigoli esiste una nutrita letteratura, per esempio, negli scritti di Giovanni Sercambi di Lucca e del pistoiese Luca Dominici, è documentato che agli inizi del XV secolo un gruppo di quattromila persone, appartenenti al movimento penitenziale laico dei Bianchi, così denominati a causa dell’abito bianco con cappuccio che indossavano, giunse alla chiesa mariana di Cigoli in seguito alla profezia di due veggenti, le quali sostenevano che se i fedeli si fossero recati qui in pellegrinaggio, indossando la veste dei Bianchi, avrebbero ottenuto il perdono dei loro peccati. Innumerevoli sono gli ex voto alla Madonna dei Bambini conservati nel corso dei secoli: una parte sono custoditi al Museo Diocesano d’Arte sacra di San Miniato, e un’altra nella Sala degli ex voto del santuario. Essi testimoniano gran parte dei prodigi che la Vergine ha fatto per soccorrere le piccole creature innocenti. In un bel quadretto votivo del 1933 è ritratto il miracolo che si compì nei confronti di Martino Estratti, un fanciullo che abitava nel borgo di Cigoli e che un giorno si affacciò alla finestra della sua casa, precipitando da molti metri di altezza, ma rimase incolume grazie all’intercessione della Madre dei Bimbi.

Guarda caso, la resa dei conti del Ddl Zan si è tenuta proprio il 13 luglio in Senato… giorno in cui si ricorda anche la terza apparizione di Nostra Signora di Fatima a tre bambini.

In Europa qualcuno, come in Ungheria, il cui Governo ha messo in questi giorni in vigore la legge anti-Lgtb, per tenere lontano dalle scuole le teorie gender (scatenando le reazioni della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, che l’ha definita «vergognosa», richiedendone il ritiro), difende ancora i minori e la loro innocenza. Preghiamo la Madonna dei Bimbi che assista i piccoli d’Italia dalle nefandezze delle politiche dittatoriali, come il cantante Povia, autore di quella bellissima e celebre canzone I bambini fanno “ooh”, le ha giustamente definite.