Tratto da: SilvanadeMaricommunity

Note sull’Anticristo: il diavolo è nei dettagli.
Come spiega Solovev l’Anticristo è estremamente piacevole e sembra Cristo, si sostituisce a lui.
Tutti immaginiamo l’Antricristo come qualcosa di mostruoso, confondendolo in realtà con la Bestia di cui ci parla l’Apocalisse di San Giovanni, o come qualcuno di ultimo e definivo come l’Uomo dell’Iniquità descritto da San Paolo. Queste due figure si chiamano rispettivamente Bestia e Uomo dell’Iniquità, non Anticristo.
In tutto il Nuovo Testamento l’unico punto in cui troviamo la parola Anticristo, anzi Anticristi al plurale, sono le lettere di Giovanni e con questo termine si indicano coloro che, nati all’interno della Chiesa, pur appartenendo alla Chiesa, negano la divinità di Cristo, coloro che si rendono simili a Cristo, che negano il timore di Dio. Il concetto è ripreso da Sant’Agostino che ulteriormente specifica che gli Anticristi, sempre plurali, sono un gruppo di iniqui. Quindi l’Anticristo non è una figura terrificante, non è il figlio della perdizione di cui parla San Paolo nella Seconda lettera ai Tessalonicesi,  non è la Bestia dell’Apocalisse, quella il cui nome deve fare  666 secondo un qualche codice alfanumerico, che appunto è chiamata Bestia. Al contrario, l’Anticristo è “buono”, le sue parole devono sembrare “buone”, talmente buone da potersi sostituire a quelle di Cristo, a cui apparentemente somiglia: per accorgersi della verità bisogna guardare i dettagli.
Il lupo che si traveste da agnello è carino, somiglia a un agnello. E abbaglia come un agnello. Anzi, non un agnello, il più bello degli agnelli. L’Anticristo è travestito, è uno che sembra. È straordinariamente bravo nel sembrare, ma non è un agnello. C’è sempre il dettaglio, l’artiglio che esce da sotto alla falsa pelle, la zanna che per un istante brilla nel sorriso benevolente. E la persona saggia vede quell’artiglio, e cerca di dare l’allarme: è un lupo, svegliatevi, è un lupo, e tutto il coro della folla abbagliata dal mostro lo zittisce. Come potete criticare sempre, state attaccati a quella frase mal pronunciata, a quell’espressione discutibile. Bisogna guardare l’insieme. No, non bisogna guardare l’insieme, bisogna guardare i dettagli perché siamo stati avvertiti che ci saranno lupi travestiti da agnelli, e il lupo travestito da agnello nell’insieme sembra un agnello e anche un agnello particolarmente cordiale e amabile, è il dettaglio dell’artiglio, della zanna che brilla per un istante che ci permette di mettere a fuoco la verità.  L’anticristo come spiega Solovev si considera più buono di Cristo, considera Cristo un suo precursore, Cristo ha diviso, lui unirà.
Se l’Anticristo si presentasse con le zanne piene di sangue verrebbe immediatamente identificato come malvagio, e ci sarebbe la produzione di anticorpi. Come fa l’Anticristo a spacciare le sue parole per cristiane? Le immerge nella paffuta misericordia 2.0, fiumi di zucchero filato.  Per gli Anticristi niente effetti speciali da film dell’orrore, quindi, niente fine del mondo. Il concetto di Anticristo è quietamente teologico, e ci hanno serenamente dichiarato che ce ne saranno, quindi non ci stupiamo troppo se ce ne sono. Oltre un certo livello di fesseria, una scempiaggine teologica, smette di essere quieta scempiaggine: se nega la divinità di Cristo, se nega il giudizio di Dio diventa un gesto anticristico, ed è assolutamente impossibile pensare alla buona fede. È quindi specificato nel Nuovo Testamento, messo nero su bianco, potete controllare, e confermato da Sant’Agostino, che all’interno della Chiesa si formeranno Anticristi.
In questa terribile quaresima la Messa è finita, siamo rimasti senza Sacramenti. Non era mai successo in duemila anni. Moriamo senza Estrema Unzione. Questo periodo era stato profetizzato dal Profeta Daniele. La stessa chiesa che ci ha negato le Messe si è precipitata a chiudere le chiese quanto ancora erano aperti i bar e le parrucchiere. Ha spacciato la cosa per interesse per la salute pubblica, ma è pura ipocrisia. Alla nuova Chiesa della nostra salute non importa un fico, continua ad avere come  unico scopo della sua missione in terra l’ingresso del maggior numero possibile di migranti, indifferente alla tubercolosi, alla scabbia, a Pamela smembrata, a Desireè profanata. C’erano innumerevoli modi di tenere le chiese aperte, che non fossero chiuse prima dei bar, mentre ancora i tabaccai sono aperti.
Nel discorso tenuto da Bergoglio in una Piazza San Pietro deserta, L’ipotesi dell’ira di Dio non è stata presa in considerazione: chiedere perdono è cafone, fa medioevale. Da sempre, davanti alle catastrofi si chiede perdono, e ci si avvicina a Dio. Noi andiamo al tabernacolo, dove è Dio. Ora le chiese sono chiuse. Le chiese sono chiuse e tabaccai sono aperti. La necessità della vicinanza con tabernacolo è giudicata meno angosciante delle sigarette.
La Chiesa in uscita è in caduta libera.
La Messa è finita. Siamo nella follia di un’epidemia e le nostre Chiese sono sprangate e i sacramenti vietati. Le Messe viste attraverso il televisore o attraverso computer hanno lo stesso valore del guardare un documentario del mare rispetto a essere al mare. Mentre discutiamo se le Messe seguite via televisore o computer (una Messa che vedi, non una Messa cui partecipi) abbiano un valore, occorre rilevare che sono terribilmente pericolose. Ci sono due pericoli entrambi gravi, che sono la banalizzazione e la profanazione. Solo persone con una capacità di concentrazione enorme riescono a seguire una Messa dal computer senza distrarsi per rispondere telefono, senza distrarsi a rispondere a qualcuno, senza distrarsi perché hanno bussato. Pochissime persone s’inginocchiano al momento della consacrazione (in effetti, ci stiamo inginocchiando davanti a Cristo o davanti a uno schermo?), la Messa si può seguire, in poltrona, sul divano, ogni tanto interrompendo per controllare la posta. Secondo rischio: volontariamente si possono fare azioni di profanazione durante la consacrazione.  La Messa era sacrificio sul Golgota, è diventata mensa dopo il concilio, ora è spettacolo televisivo. Continuano gli sbarchi dei migranti, molto amati dalla Chiesa, che per noi sono una catastrofe sanitaria a fulgida dimostrazione che alla Chiesa della salute del popolo italiano non importa molto, eppure si è precipitata a toglierci la Messa e sprangare le chiese.
Alla Salette, in un’apparizione, la Madonna ha pronunciato la frase Roma diventerà la sede dell’Anticristo. Nel Vangelo è scritto “Voi mi cercherete e non mi troverete: sta descrivendo i nostri tempi come le chiese sprangate. Il Profeta Daniele ha previsto un tempo senza sacrifici, cioè senza Messa, perché la Messa cattolica è un sacrificio, che avrebbe preannunciato all’abominio della desolazione. Cosa c’è stato di più desolato di Bergoglio solo in una piazza.  Nessuno ha compilato l’autocertificazione per raggiungere Cristo nel suo tabernacolo. Musica perfetta, fotografia perfetta, la falsa umiltà di tutta la impeccabile sceneggiatura ha abbagliato il mondo e pochi hanno colto i dettaglio, la zampa del lupo. Il dettaglio è la frase Non è  tempo del giudizio di Dio, ma del giudizio degli uomini. Queste  parole, parole che sembrano belle,  sono mostruose.  Nel discorso sono state nominate strane colpe, colpe ecologiche, non accogliere ogni africano che desideri caslpestare la nostra terra ed essere mantenuto da noi, ma non è stato nominato l’aborto, la colpa immensa con cui questa società si è condannata a morte, il piccolo naufrago nudo e senza nulla che attraversa il mare salato del ventre di sua madre e trova operatori pagati dallo stato che sminuzzano il suo corpo e lo gettano tra le garze sporche.
Non è  tempo del giudizio di Dio, ma del giudizio degli uomini. Ogni istante della storia è il momento del Giudizio di Dio, con questa frase idiota, di un’idiozia sconvolgente, Bergoglio completa l’orrido processo di antropocentrismo comunicato dal Concilio Vaticano II. Dio è fuori dalla storia, il Suo giudizio su di noi non c’è. Resta Cristo, uno strano Cristo allo zucchero filato che dovrebbe salvarci, “svegliati e salvaci ” ha detto Bergoglio, sarebbe cortese se Cristo  si svegliasse e ci salvasse, così noi possiamo ricominicare la nostra vita normale, i normali Pride con annessa Madonna Trans, le normali opere teatrali dove si buttano escrementi sul viso di Cristo, le opere d’arte dove si fotograva un crocefisso immerso nell’orine. e soprattutto i normali aborti dove una creatura umana, della stessa forma umana viene smembrata. La parola aborto in questa strampalata cerimonia non è stata nominata, non abbiamo chiesto perdono per aver violato le leggi di Dio, non uccidere, non commettere atti impuri. Non è stato chiesto perdono per l’orrenda idolatria dell’orrida Pachamama, la violazione del primo comandamento, per la riduzione di tutti i sacerdoti allo stato laicale, con l’impossibilità di celebrare la Messa per i fedeli, violazione del terzo comandamento, , di comunicare e confessare. Cristo nei Vangeli esige la nostra fede e il nostro rispettare la Legge per la salvezza, altrimenti sarà il fuuoco della Genna, l’Anticristo è più buono, ci salva tutti gratis, una bella indulgenza plenaria stratosfericamente gratis, senza neanche chiedere un atto di pentimento in cambio,  appena Cristo “si sveglia” e ci salva potremo tornare ai nostri aborti e ai nostri pride, che piacciono tanto alla grande italiana Bonino e al grande italiano Pannella, nuove luci della nuova chiesa.
Qualcuno spieghi all’insulsa chiesa allo zucchero filato che l’Ira di Dio è una parte della sua misericordia. Sodoma viene distrutta perché nel fuoco e nel terrore,  finalmente i suoi abitanti si pentano e un attimo prima della morte salvino le loro anime chiedendo perdono.
” Non è il tempo del tuo giudizio, ma del nostro giudizio: il tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa, di separare ciò che è necessario da ciò che non lo è.” Questa frase  può essere considerata anticristica? Questa frase può essere considerata un peccato contro lo spirito. Questa frase pone fine alla religione di Cristo, che esige il rispetto della Legge perché ogni respiro dell’Uomo è sotto il Giudizio di Dio,  e apre la porta alla nuova religione mondiale, carina, insulsa e politicamente corretta. Nell’affermare che può esistere un tempo in cui il giudizio di Dio è sospeso, è contraddetta la Bibbia: si realizza la profezia dell’Apocalisse di San Giovanni, la negazione della Parola. Invece di chiedere persono a Dio per aborto e beatificazione della sodomia, si dichiara che il Giudizio di Dio è terminato.
Sulla Piazza  di San Pietro c’era un crocifisso. Dietro al crocifisso c’era una telecamera che ha permesso di fare riprese spettacolari dall’alto, con la testa del Crocefisso in primo piano sfuocato e Bergoglio poi a fuoco al centro dell’inquadratura. I miei complimenti al regista. Bergoglio era stato tutto il tempo sotto una tettoia. Il crocefisso è stato lasciato alla pioggia. Un crocefisso ligneo del mille cinquecento, che un Papa pieno di fede aveva contrapposta alla peste nel 15522  fermandola, che si era miracolosamente salvato da un incendio, è stato lasciato alla pioggia, che lo ha danneggiato irrimediabilmente. La vernice si è sciolta sembrando sangue. Il crocefisso si è rovinato. Tra i santi padri in vaticano non ce n’è nemmeno uno abbastanza intelligente da capire  che un Crocefisso ligneo alla pioggia si rovina? L’episodio è davvero stato una esempio di abissale dabbenaggine? Possiamo veramente credere alla buona fede? Al cretino di turno che si permette di dire l’idiozia di turno, è cioè che il crocefisso era solo un pezzo di legno, ricordo il significato del linguaggio simbolico, in contrapposizione a diabolico, che i martiri giapponesi si facevano torturare a morte pur di non calpestare l’effige di Cristo (un pezzo di pergamena, secondo gli astuti) e che innumerevoli martiri sono morti tra atroci sofferenze per non distruggere simboli cristiani, per non bruciare incenso davanti a stature degli dei (un qualsiasi pezzo di marmo)
Il fumo di satana già avvistato all’interno del Vaticano da Paolo VI, sembra che ci abbia fatto il nido, e che stia anche tirando su dei piccoli.  Non è più solo il fumo. I Nemico è dentro le porte. Un nemico travestito da agnello.