di Vittorio Acerbi

Siccome sono tanti ormai quelli che hanno scritto la propria (alcuni capaci e precisi, altri come teologi alla Michela Murgia), io li ho fatti sfogare tutti cosicché possa dire la mia. Umilmente.

Premessa: nella storia della Chiesa ci sono certamente papi con i quali è difficile fare i conti, ma come diceva il buon vecchio san Vincenzo di Lerins “Alcuni papi Dio li dona, altri li tollera, altri ancora li infligge” (poco importa se la frase l’abbia davvero detta, perché una verità c’è senz’altro in queste parole). Mi sento tuttavia di poter affermare che l’ultimo grande (santo) papa sia stato Pio XII. “Quindi Vittorio sei forse sedevacantista?” BAM! Risposta sbagliata, la scatola gioco per te e la famiglia in regalo. Al papa si deve obbedienza.

Nella mia vita, e ormai sono 32 anni, ho visto 3 papi. Quantunque la gente ne dica, non ho problemi nel dire che Benedetto XVI sia stato il miglior papa col quale (per ora) la mia esistenza ha convissuto.

Bisogna innanzitutto constatare che è stato più papa emerito (quasi 10 anni) che papa sulla Sedia di Pietro (8 anni). E già qui si apre il problema della figura del “papa emerito” che mai era esistita e che nasce proprio con Benedetto XVI. Ah, prima che me ne dimentichi: se vi aspettate che non riconosca papa Bergoglio come vero successore di Benedetto XVI, forse avete sbagliato post. Perché Imbroglio è l’attuale pontefice. Lo è ora e lo era già dal 2013. E lasciate perdere i vari Minutella, Cionci e Fusaro (nuovo teologo inaspettato). Questi 3 potrebbero rispettivamente lavarmi il cane, le ciabatte e la macchina.

Torniamo a noi. Nell’operato di Benedetto XVI c’erano errori teologici? Sì. Nell’operato di Giovanni Paolo II c’erano errori teologici? Di più. Con Francesco ci sono errori teologici? Fin troppi!

Tra questi 3, Benedetto XVI è stato il papa più infangato dalla società odierna (niente di nuovo sotto il sole) e all’interno della Chiesa stessa. È stato sì un papa postconciliare (con i danni che ha fatto il CVII) ma non conciliarista.

Ce ne sarebbero molte di cose da citare del pontificato di Benedetto XVI ma ne cito solo una, quando sulle nozze gay disse: “Il potere antispirituale dell’Anticristo, l’autodistruzione della società.”

Vladimiro Luxuria dopo la sua morte ha detto: “Non posso essere ipocrita da tacere i grandi contrasti che ha avuto con la comunità LGBTQWERTY”; contrasti che si sono affievoliti con papa Francesco. Lo stesso Luxuria che ha dichiarato: “Ho paura a diventare donna. Convertita (e già qui il femminile stona) cattolica dopo la morte di don Gallo e grazie al papa Francesco.” (Non a caso, il papa più amato da questa società).

Ci sono molte cose da rimproverare a Benedetto XVI ma non si può negare ciò che ha fatto per noi tradizionalisti. Perché la Summorum Pontificum ha fatto sì che proliferasse la messa in rito antico che, certamente, offre più benefici spirituali, foss’anche solo per l’assenza del Corpo di Cristo sulle mani dei fedeli. È grazie a questa lettera che molti di noi sono usciti dalle catacombe e ora, purtroppo, ci stanno tornando. Basti pensare alla Traditionis Custodes (quod demonstrandum erat Badoglio) di cui, certamente, ne avremmo fatto volentieri a meno.

Vi dirò di più, se già la Traditionis Custodes è un atto per combattere i tradizionalisti (del resto le messe novus ordo sono vuote di fedeli, al contrario nostro), adesso che se ne va Joseph Ratzinger è possibile che possa accadere di peggio.

Purtroppo se ne va il miglior papa della mia esistenza su questa terra e subentra anche il peggior papa della mia esistenza. E questa è un’altra colpa da rimproverare a Benedetto XVI, perché dalla croce non si scende.

So anche che a Benedetto XVI ho voluto un gran bene ed è giunto in un periodo complicato della mia vita. Risollevandola. A lui affido le mie preghiere come anche, spero, le vostre.