di Vito Comencini
Tratto da: Vito Comencini
In queste ore sto ricevendo molti messaggi di sostegno e di ringraziamento, ma anche degli attacchi da una certa stampa da salotto e dalla solita sinistra, per le mie parole di vicinanza al popolo del Donbass. Sono persone che vivono in guerra dal 2014, colpevoli di chiedere che vengano riconosciute le loro istanze. Civili che, come tutti noi, desiderano più di ogni altra cosa la pace in quella terra così martoriata, che ha visto migliaia e migliaia di vittime in questi anni. Una zona in cui sono stato due volte e che ho conosciuto molto da vicino. Ho mantenuto contatti ed amicizie, che mi fanno sentire in dovere di far conoscere il loro punto di vista e la loro situazione. Sono orgoglioso di poter utilizzare la visibilità che deriva dal mio ruolo di parlamentare e di consigliere comunale per dare voce anche a quella gente. Una cosa è certa: non mi farò certo intimorire.Rivendico quei valori e quegli ideali che hanno guidato fino ad oggi la mia attività politica, così come continuerò a fare da megafono per tutte le battaglie in cui credo fermamente.Il mio pensiero va a tutte le persone che stanno scappando dalla guerra. La mia preoccupazione, però, è anche rivolta alle famiglie italiane, che pagheranno delle conseguenze molto pesanti a causa dell’escalation e degli effetti controproducenti delle sanzioni.Lo stiamo già vivendo oggi. Appena tornerò a Verona mi confronterò con i miei colleghi in amministrazione comunale sulle azioni da mettere in atto, a tutti i livelli istituzionali, per far fronte a questa gravissima emergenza che colpisce le nostre famiglie e le aziende.Colgo l’occasione per ringraziarvi di cuore per il grande supporto che mi fate sentire e che mi spinge ad andare avanti sempre a testa alta. Disponibile all’ascolto e al dialogo, ma lontano dal pensiero unico globalista. Rimarrò sempre una voce libera e identitaria.