Tratto da Marcello Veneziani

di Marcello Veneziani

Per la prima volta nella storia dopo la Seconda guerra mondiale, un presidente degli Stati Uniti chiama assassino un presidente russo. Non accadeva neanche ai tempi della Guerra Fredda, sotto la dittatura sovietica. E meno male che Biden doveva essere quello misurato e pacifista dopo l’estremista esagitato Trump. Cosa dirà allora di Xi Jinping e della dittatura sanguinaria cinese e con quali conseguenze? E cosa dovrebbe dire dei leader di tanti paesi alleati, dalla Turchia all’Arabia Saudita, e perfino Israele? Cosa avrebbe dovuto dire Nixon quando incontrò il dittatore più sanguinario della storia, Mao Tse Tung? Cosa hanno taciuto i presidenti statunitensi che si allearono con Stalin e si spartirono con lui il mondo a Yalta? E cosa potrebbero dire tutti gli altri dei presidenti americani, tra bombardamenti sulle popolazioni civili, vittime innocenti sparse nel mondo, embargo di viveri e medicinali a popolazioni stremate e decimate, golpe sparsi nel mondo, ruolo nefasto della Cia a livello internazionale e spregiudicate eliminazioni di nemici?

Biden ha imboccato una via pericolosa. Fermatelo, quel pazzo vestito da vecchietto per bene, dovremmo dire per usare lo stesso linguaggio usato contro il suo predecessore. A proposito, avete sentito una voce nei media, nel cinema, nella canzone, nell’intellighenzia, tra quelle che esclamavano indignate ogni giorno contro Trump, insorgere contro le pericolose e deliranti sparate del presidente democratico?

MV, 18 marzo 2021