fonte Return to Order traduzione a cura di TFP (Tradizione Famiglia Proprietà – Italia)

Luiz S. Solimeo

Papa Francesco ha inaugurato un nuovo tipo di magistero: le interviste ai media. Nelle conversazioni rilasciate ai giornalisti affronta argomenti dottrinali complessi che richiedono precisione e chiarezza.

“Parole talismaniche”

I giornalisti cercano di raccogliere le sue espressioni confuse alla ricerca di frasi da trasformare in titoli per i loro organi di informazione, che poi verranno diffuse in tutto il mondo. Questi slogan potrebbero essere chiamati “parole talismaniche”, nel senso spiegato dal Prof. Plinio Corrêa de Oliveira nella sua famosa opera “Trasbordo ideologico inavvertito e dialogo”: “Una parola talismanica è una parola il cui significato legittimo è amichevole e, a volte, persino nobile, ma è anche una parola con una certa elasticità. Quando viene usata in modo tendenzioso, brilla di un nuovo splendore, affascinando l’ascoltatore e portandolo molto più lontano di quanto potesse immaginare”1.

“Chi sono io per giudicare?”

Nel 2013, il primo anno del suo pontificato, durante un’intervista con i giornalisti sull’aereo di ritorno a Roma dalla sua visita in Brasile, Papa Francesco pronunciò la famosa frase: “Chi sono io per giudicare?”2, trasformata immediatamente in un clamoroso titolo di giornale.

Questa espressione talismanica è divenuta famosa. Caratterizza l’insegnamento del Papa sui peccati contro natura. Padre James Martin, il principale promotore del movimento omosessuale tra i gesuiti, afferma che l’espressione di Papa Francesco ha segnato “un drammatico cambiamento di tono rispetto ai papi precedenti”, che di solito utilizzavano un “linguaggio condannatorio e accusatorio”. “Penso che questo sia stato l’inizio dell’apertura della porta del suo pontificato alle persone LGBT”3.

“Essere omosessuali non è un crimine”

Quasi dieci anni dopo, l’ultima frase di Papa Francesco sull’omosessualità ha suscitato lo stesso entusiasmo nei media e nel movimento omosessuale. In una lunga intervista del 24 gennaio 2023 con Nicole Winfield dell’Associated Press, ha dichiarato che essere omosessuali non è un crimine ma un peccato. Tuttavia, gran parte dei media ha messo in evidenza solo la prima parte dell’affermazione, cioè, che l’omosessualità non è un crimine4.

La dichiarazione viene fatta in un contesto confuso in cui l’aspetto peccaminoso dell’atto omosessuale sembra non avere una reale importanza. Guardiamo la trascrizione in spagnolo, la lingua in cui Papa Francesco ha rilasciato l’intervista. Egli afferma: “Siamo tutti figli di Dio, e Dio ci vuole così come siamo e con la forza con cui ognuno di noi lotta per la propria dignità”5.

L’affermazione che siamo tutti figli di Dio e che, quindi, “Dio ci vuole così come siamo” è molto ambigua. Sembra insinuare che lo stato morale di una persona e lo stato gravemente peccaminoso di coloro che compiono atti omosessuali non abbiano importanza per il Creatore.

Ora, come spiega il Catechismo del Concilio di Trento, per analogia, in quanto Creatore, Dio può essere chiamato Padre di ogni essere umano. Tuttavia, solo una persona in stato di grazia è veramente un “figlio adottivo” di Dio6.  San Giovanni è categorico: “Da questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: chi non pratica la giustizia non è da Dio” (1Gv 3,10).

D’altra parte, l’autentica dignità umana deriva dalla pratica della virtù, non del vizio. Il peccato, che è un’offesa a Dio, non dà nessuna dignità all’uomo.

Poi viene l’affermazione tanto diffusa: “Essere omosessuali non è un crimine. Non è un crimine. Sì, ma è un peccato. Bene, prima di tutto distinguiamo il peccato dal crimine”. E ha aggiunto: “Ma anche la mancanza di carità verso il prossimo è un peccato. Come vi comportate a questo proposito?”7.

Sebbene Papa Francesco dica che l’omosessualità è un peccato, sembra insinuare che è un peccato come un altro, ad esempio, “la mancanza di carità verso il prossimo”. Inoltre, nel chiedere “Come vi comportate a questo proposito?”, implica che tutti peccano in un modo o nell’altro, quindi sarebbe sbagliato concentrarsi in modo particolare sugli atti omosessuali. Ma poiché la pratica della sodomia mina gravemente l’ordine morale, è stata inclusa tra quei “peccati che gridano vendetta al cielo”. Secondo le Scritture, questi peccati sono l’omicidio volontario (Gen 4,10), la sodomia (Gen 19, 13), l’oppressione delle vedove e degli orfani (Es 22, 22 e sgg.) e la privazione del giusto salario ai lavoratori (Dt 24, 17 e sgg.; Gc 5, 4)”8.

Poco dopo, ripete: “Essere omosessuali non è un crimine. È una condizione umana”9. Anche se questa frase non è chiara, Papa Francesco sembra dire che l’essere omosessuale fa parte della condizione umana e, pertanto, non può essere censurata penalmente o moralmente.

La lettera a padre James Martin

Tra i media a favore dell’omosessualità che hanno commentato l’intervista dell’AP c’è Outreach.Faith, un sito web cattolico LGBTQ fondato e diretto da padre James Martin10. Il noto gesuita non era soddisfatto dell’affermazione di Papa Francesco secondo cui l’omosessualità “non è un crimine” perché seguita dall’osservazione che è “un peccato”. Si è affrettato a scrivere al Papa, chiedendo un chiarimento.

Padre Martin ha chiesto al Papa: “Pensa che essere gay sia semplicemente un peccato?”. Nella sua risposta scritta a mano, Papa Francesco cerca di giustificarsi per non essere stato chiaro e preciso: “In un’intervista televisiva, dove abbiamo parlato con un linguaggio naturale e colloquiale, è comprensibile che non ci siano definizioni così precise”. Nell’affermare che l’omosessualità è un peccato, dice Papa Francesco, “mi riferivo semplicemente all’insegnamento morale cattolico, che afferma che ogni atto sessuale al di fuori del matrimonio è un peccato. Ovviamente, si devono tenere presenti le circostanze, che diminuiscono o annullano la colpa11.

Ciò che è intrinsecamente cattivo sarà sempre peccaminoso

La morale cattolica tradizionale ha sempre sostenuto che un atto intrinsecamente cattivo non cessa di essere peccaminoso a causa delle circostanze. Giovanni Paolo II lo afferma nella sua enciclica Veritatis splendor: “Insegnando l’esistenza di atti intrinsecamente cattivi, la Chiesa accoglie la dottrina della Sacra Scrittura. L’apostolo Paolo afferma in modo categorico: «Non illudetevi: né immorali, né idolatri, né adulteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il Regno di Dio»” (1Cor 6, 9-10).

Il Papa polacco prosegue: “Se gli atti sono intrinsecamente cattivi, un’intenzione buona o circostanze particolari possono attenuarne la malizia, ma non possono sopprimerla: sono atti «irrimediabilmente» cattivi, per se stessi e in se stessi non sono ordinabili a Dio e al bene della persona: «Quanto agli atti che sono per se stessi dei peccati (cum iam opera ipsa peccata sunt) — scrive sant’Agostino —, come il furto, la fornicazione, la bestemmia, o altri atti simili, chi oserebbe affermare che, compiendoli per buoni motivi (causis bonis), non sarebbero più peccati o, conclusione ancora più assurda, che sarebbero peccati giustificati?»”12.

E la salvezza delle anime?

Notiamo che, in questa e in altre interviste, Papa Francesco non sembra preoccuparsi dell’obiettivo proprio della Chiesa: la salvezza delle anime. Si occupa di tutto – politica, economia, ecologia – ma non menziona, quando si tratta di morale, la necessità della conversione e della pratica della virtù.

In questa intervista, usa la parola conversione solo per riferirsi ai vescovi africani che sono favorevoli alle leggi che criminalizzano la pratica omosessuale e alla propria conversione nella lotta contro gli abusi sessuali all’interno della Chiesa. Tuttavia, non dice che le persone che compiono atti omosessuali dovrebbero convertirsi.

Due pesi e due misure

Nel settembre 2016, quattro cardinali, Raymond Leo Burke, Patrono del Sovrano Ordine di Malta, Walter Brandmüller, ex presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche, Joachim Meisner, ex arcivescovo di Colonia, e Carlo Caffarra, ex arcivescovo di Bologna, presentarono una serie di Dubia [dubbi] a Papa Francesco su punti dottrinali trattati in modo ambiguo nell’esortazione apostolica Amoris Laetitia13. Oggi, sei anni dopo, Papa Francesco non ha ancora risposto pubblicamente a quei Dubia dei cardinali, due dei quali, Meisner e Caffarra, sono già morti.

Tuttavia, Papa Francesco ha risposto immediatamente al dubium di p. J. Martin sul fatto che l’omosessualità sia un peccato. L’intervista all’Associated Press è stata rilasciata il 24 gennaio e p. Martin ha ricevuto la suddetta risposta scritta a mano, tanto affettuosa come confusa, alla sua domanda il 27 dello stesso mese.

La Legge di Dio è immutabile

L’ambiguità e la confusione dottrinale non fanno parte del magistero perenne della Chiesa. La sua guida, lo Spirito Santo, è uno “Spirito di verità” (Gv16, 13). Inoltre, come insegna il Concilio Vaticano I nel definire l’infallibilità papale, “Lo Spirito Santo infatti, non è stato promesso ai successori di Pietro per rivelare, con la sua ispirazione, una nuova dottrina, ma per custodire con scrupolo e per far conoscere con fedeltà, con la sua assistenza, la rivelazione trasmessa dagli Apostoli, cioè il deposito della fede”14.

Nella fitta nebbia dottrinale, invochiamo Maria

Per quanto fitte siano le nebbie con le quali la Divina Provvidenza ha misteriosamente permesso che venisse avvolta la Santa Madre Chiesa, mettendo alla prova la nostra fede in questa terribile crisi, non dimentichiamo le parole di Nostro Signore: “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla consumazione del mondo” (Mt 28, 20).

A Fatima, Maria Santissima ha promesso: “infine il mio Cuore Immacolato trionferà”. Possa Ella concederci il coraggio e la fedeltà di attenerci al magistero perenne della Chiesa e di non lasciarci fuorviare dalle dichiarazioni confuse di Papa Francesco.

Attribuzione immagine: © Mazur/catholicnews.org.uk, FlickrCC BY-NC-ND 2.0.

 
Note
  1. Plinio Corrêa de Oliveira, Unperceived Ideological Transshipment and Dialogue.
  2. Tracy Connor, “‘Who Am I to Judge?’: The Pope’s Most Powerful Phrase in 2013” NBC News, Dec. 22, 2013.
  3. How Pope Francis Is Changing the Vatican’s Tone on LGBT people” America–The Jesuit Review, consultato il 3 febbraio 2023, (4:36–38).
  4. Transcripción de la entrevista de AP con el papa Francisco” Associated Press, 25 gennaio,2023 (traduzione nostra).
  5. “Transcripción” Associated Press, 25 gennaio 2023.
  6. Vedere The Catechism of The Council of Trent (Rockford, Ill.: Tan Books and Publishers, Inc., 1982), 20–21.
  7. “Transcripción”.
  8. Dom Gregory Manise, O.S.B., s.v. “Sins That Cry to Heaven for Vengeance” in Dictionary of Moral Theology, comp. Francesco Cardinal Roberti, ed. Pietro Palazzini, trans. Henry J. Yannone (Westminster, Md.: Newman Press, 1962).
  9. “Transcripción”.
  10. D. Long-García, “‘Outreach’ Website Hopes to Inspire Online L.G.B.T. Community for Catholics” America, 2 maggio 2022.
  11. Pope Francis Clarifies Comments on Homosexuality: ‘One must consider the circumstances’” Outreach.faith, 27 gennaio 2023 (traduzione nostra).
  12. Papa Giovanni Paolo II, Veritatis splendor, n. 81 (grassetti nostri).
  13. Vedere Edward Pentin, “Full Text and Explanatory Notes of Cardinals’ Questions on ‘Amoris Laetitia’: The Full Documentation Relating to the Cardinals’ Initiative, Entitled ‘Seeking Clarity: A Plea to Untie the Knots in Amoris Laetitia’” National Catholic Register, 14 novembre 2016.
  14. Costituzione Dogmatica Pastor Aeternus, Pio IX.

FonteReturn to Order, 8 Febbraio 2023.  Traduzione a cura di Tradizione Famiglia Proprietà – Italia.