Cosa succede in Toscana…. e, più precisamente, cosa succede a Firenze nella Lega? Sembran lontani anni luce i tempi in cui la Lega, che non arrivava al 2 per cento dei voti, accoglievain , al suo interno, non pochi personaggi idealisti (e altri, si sa, anche un po’ folkloristici) che potevano credere nel Dio Trinitario o nelle Corna di Odino ma che, su alcuni principi, non demordevano: la rivendicazione della loro identita’  e l’avversità verso la setta massonica. Lo stesso accadeva nel MSI e in AN – sino al “trasbordo ideologico” di Gianfranco Fini e del suo codazzo fiorentino –  che, addirittura, avevano nel loro statuto il divieto di accettare adepti iscritti a Logge Massoniche. E lo stesso accadeva anche nella Democrazia Cristiana che, pur con mille equilibrismi e altrettanti trasformismi, si rifaceva –  prima dell’avvento del Papa argentino – alla tradizione secolare della Chiesa che sempre aveva condannato la Massoneria…per cui molto stupore destarono le aperture di Paolo VI che, poi, però, ritirò i remi in barca, lasciando il paolino padre Esposito – che per il dialogo con i “figli della vedova” aveva imprudentemente speso il nome del Pontefice – con un palmo di naso.
Nella Toscana, la terra della Massoneria, la setta che ha sempre soffiato sul fuoco dei torbidi e della Rivoluzione, il Concilio Vaticano II, ovvero il Sessantotto della Chiesa, ebbe i suoi prodromi già nel 1700, con il concialiabolo di Pistoia e il vescovo eretico giansenista Scipione de’ Ricci – appoggiato dal Granduca Pietro Leopoldo – per cui la popolazione insorse in armi, al grido di Viva Maria e di Viva Gesù, prima contro le riforme ecclestico-moderniste del Ricci (la Messa in Italiano, la distruzione delle Reliquie e delle immagini votive, la fine delle processioni e del culto mariano…) e poi contro il Giacobinismo dei francesi invasori ovvero i Nuvoloni (iniziavano i loro bandi con il “Nous voulons”…) che, con la Massoneria si saldarono subito in nome dello spirito repubblicano della Rivoluzione Francese. 
Dopo Pietro Leopoldo, gli altri Principi lorenesi, “restaurarono” la Fede e le libertà perdute dall’invasione francese e furono esempi di principi saggi e devotamente cristiani…ma rimasero in Toscana le Logge e, con le Logge, anche il pensiero massonico e, dall’altra parte, rimasero lo spirito antigiacobino e prettamente “antimassonico” delle Insorgenze dei “Viva Maria” che forgiarono personaggi come Piero Bargellini ( poi sindaco di Firenze ai tempi dell’Alluvione…) che, sul “Frontespizio”, con il “nom de plume” Petrus Magister, difendeva la “memoria” dei Viva Maria dagli attacchi veementi, improntati a spirito massonico e giacobino, che Alberto Luchini, sul “Bargello”, il giornale del Fascismo repubblicano, faceva ai “Madonnari” cattolici – tradizionalisti…e poi Giovanni Papini, Domenico Giuliotti, e i “cattolici belva”, l’azione di due grandi personaggi “patriarchi dell’antimassoneria” come l’ungherese don Paolo  De Thot che operò, come parroco, sulle colline fiesolane e di padre Florido Giantulli, SJ , autore del best seller “L’essenza della Massoneria itaiana: il Naturalismo” Ed. Pucci Cipriani, Firenze 1970″. Infine come non ricordare un altro pensatore cattolico toscano (morì due anni orsono, dopo aver abbandonato le sue posizioni precedenti) come Gianni Vannoni che – grazie anche al famoso archivio del padre Giantulli – pubblicò molti libri proprio sulle sette (estremamente interessante : “Le Società Segrete” Ed. Sansoni 1985) e un libro veramente essenziale per chiunque voglia addentrarsi nello studio dell’Antimassoneria: G: Vannoni ” Massoneria – Fascismo e Chiesa cattolica” Ed.Laterza 1980-  dove, come in “giallo”, emergono complicità e complotti tra Massoneria, Fascismo e Chiesa cattolica e dove emergono “venerabili fratelli” come Acerbo, Farinacci, i “Quadrumviri”, Dumini, che tramano, nell’ombra, ai vertici del potere politico, ecclesiale (ahimè) ed economico. 
Insomma “Si parva licet componere magnis”  nella Toscana e nella Firenze di oggi si stanno ripetendo quelle trame tra “poteri forti”  dove, si nota, con dispiacere, come, purtroppo, anche i partiti di destra siano stati infiltrati – più infiltrati che conquistati – dalla setta massonica che, nella teoria: “insegna la liberazione e la autonomia dell’Uomo da Verità assolute, immutabili, dogmatiche, ‘imposte’ (per meglio dire: insegnate) da autorità religiose (…) pretende di liberare l’uomo dalle presunte catene del dogma religioso e morale e dalla presunta tirannia religiosa della Chiesa Cattolica (per cui) l’uomo che ascolta la Massoneria pretende di esser libero ma, in realtà, diviene servo della Massoneria e delle sue leggi per nulla liberatorie (si pensi a varie formule di giuramenti massonici e a quei brani di rituali massonici in cui ci sono riferimenti e punizioni (solo simboliche?) per i massoni spergiuri e infedeli…)” Cfr.P.Paolo Siano, FI: “Un manuale per conoscere la Massoneria” – Casa Mariana Editrice – Frigento 2012.
 
Lo stesso p. Paolo Siano dei Frati Francescani dell’Immacolata, serio e appassionato studioso delle sette, durante una conferenza di fronte a oltre trecento persone, nella chiesa di Ognissanti in Firenze, nell’anno 2013, insieme a padre Serafino Lanzetta, FI, e all’ex Vice Sindaco di Firenze prof. Giovanni Pallanti, denunziarono la penetrazione della Massoneria nei gangli vitali della società, specie nella società fiorentina e nei partiti; in merito Pallanti portò calzanti esempi e fece nomi e cognomi e un bisbiglio di meraviglia si levò nelle navate della chiesa dove erano presenti anche “Alti Gradi della Massoneria”….
Cosa clamorosa, tanto che, all’indomani, il pafre Lanzetta fu raggiunto da una minacciosa telefonata del Vicario episcopale Mons. Claudio Maniago (“Sia chiaro – disse tra l’altro Mons. Maniago – che non parlo a titolo personale ma a nome del cardinale-arcivescovo Betori”) nella quale si rimproveravano i Francescani dell’Immacolata per quell’atto di guerra nei confronti della Massoneria e … si prendevano le distanze.
 
Sarà un caso ma dopo poco arrivò, da parte di Bergoglio, – del quale sono note le simpatie criptoradicalcomuniste –  il “commissariamento” e quindi la “distruzione”, dell’Ordine dei Frati Francescani dell’Immacolata, l’unico ordine fiorente e con vocazioni, che si ispirava alla spiritualità francescana e a quella di S. Massimiliano Kolbe, il “crociato” antimassone dell’Immacolata, immolatosi nel campo di sterminio nazista di Auschwitz per salvare la vita di un altro internato (Cfr. in proposito Pucci Cipriani: “La mano della Gran Loggia dietro il Kommissariamento dei Frati Francescani del’Immacolata?” in Riscossa Cristiana on line del 6 – VIII – 2014)
Giovanni Pallanti, studioso e storico della Chiesa, editorialista del quotidiano fiorentino “La Nazione”, autore, tra l’altro, di una biofrafia sul Cardinal Piovanelli, un personaggio che nella DC ha sempre rappresentato la “sinistra sociale”, amico e discepolo del “Sindaco Santo” Giorgio La Pira, e che, quindi, non poteva essere additato come un “bieco reazionario” o un “criptolefrevista” (come i clerico -masson- nazicomunisti catalogano i cattolici fedeli alla Tradizione e al Magistero di sempre) non tacque e dichiarò alla stampa:
 
“Quando il 1° marzo 2013, nella chiesa di Ognissanti a Firenze fu organizzata dai Frati Francescani dell’Immacolata la presentazione di due libri di p.Paolo Siano : “Un manuale per conoscere la Massoneria” e “La Massoneria tra esoterismo, ritualità e simbolismo – Studi vari sulla Libera Muratoria”. ambedue pubblicati dalla Casa Mariana Editrice che ancora pubblica la rivista “Fides Catholica”, pensai che quello fosse stato un avvenimento storico.
Mai, a mia memoria – prosegue Pallanti – in una chiesa a Firenze si era parlato della Massoneria criticandola per la sua segretezza e per la sua anticattolicità (ma anche per le sue trame nella società toscana e fiorentina  N.P.C.) 
Parlò p.Siano e quindi il sottoscritto che si contrappose chiaramente alla Massoneria. P.Serafino Lanzetta presiedé l’incontro.
Sarà un caso ma una cosa è certa – chiosa l’ex Sindaco di Firenze – dopo quel giorno sono cominciati i guai per i Frati Francescani dell’Immacolata e del loro Convento fiorentino di Ognissanti. Sarà una pura coincidenza …un “caso” appunto. Personalmente credo poco o punto alla pura casualità”.
(Cfr.”Riscossa Cristiana” blogspot del 6 – VIII – 2014)
Questo per dimostrare sia la “potenza della Massoneria” ma anche l’inciucio Curia – Massoneria dopo l’avvento di Papa Francesco che il website della Gran Loggia Virtuale d’Italia (GLVDI) così saluta pubblicando un comunicato del Gran Maestro Luciano Nistri :
“La Chiesa cattolica ha scelto come Pontefice il gesuita Jorge Mario Bergoglio che ha assunto il nome di Francesco(…) Dal primo momento Papa Francesco, uomo che viene “quasi dalla fine del mondo” rifiutando il manto di ermellino e la croce d’oro sostituita dalla sua croce di ferro ha compiuto il suo primo atto tangibile (…) si è colta la voglia di dialogo con il mondo e con l’umanità(…), alimentando la viva speranza per laici e non credenti (…) una nuova Chiesa che sappia congiungere l’amore alla verità (…)quella stessa speranza che il mondo e in particolare l’America latina dove i massoni Simon Bolivar, Salvatoe Allende e lo stesso Giuseppe Garibaldi (quello che chiamava Pio IX il suo ciuco e definiva il romano Pontefice: “un metro cubo di m…a” – NPC)trai tanti che hanno dato la libertà a quei popoli ha sempre atteso.” (Cfr. Blondet e Friends : “L’amore della Massoneria per “Francesco”)
Ecco dunque che a Firenze  si tenta di mettere un sigillo di ufficialità all’inciucio (con tanto di timbro papale e della Gran Loggia) dei partiti con la Massoneria e, segnatamente, con la Lega che era stato – lo ripetiamo – l’unico movimento non di sinistra refrattario a quelle venefiche infiltrazioni….
C’è chi paventa che sia il sempreverde Verdini – al quale si deve oltre un ventennio di catastrofi della Destra Toscana (anche l’ultima classe dirigente di AN, la MIGLIORE, ma, in realtà, la PEGGIORE, finì per andarsene a braccetto con “Denis” e anzì il GranVizir, ex missino poi anino, finì per andare a pugnalare alle spalle, con Alfano, il centrodestra…facendosene perfino un vanto) – a dirigere l’orchestra e c’è invece chi dice che sia – sulla scia dell’arcivescovo di Bologna Zuppi – la Curia di Firenze a guidare le danze per poter finalmente eliminare Salvini e consegnare la Regione a un personaggio come Giani … saldando così la Gran Loggia con il Pio Pellicano come loro lo intendono, ovvero con il cattocomunismo … del resto Betori aveva già dato prove di disponibilità al dialogo e all’inciucio con la Sinistra cedendo il terreno della Curia al Comune di Sesto per la costruzione di una Moschea … allineandosi così all’andazzo “ecclesiale” sull’onda di Helder Camara e della “guerriglia di liberazione … sudamericana”.
E come fare le prime “prove d’artista” per l’inciucio se non servirsi di un giovane inesperto da mandare in avanscoperta (la Lobby massonica sta sempre nascosta) per “sondare il terreno”. E così il giovane Emanuele Cocollini,- mi si dice che sia un po’ come il latte pastorizzato: senza microbi e senza vitamine – Consigliere leghista, Vicepresidente (non a caso!) del Consiglio Comunale di Firenze, è stato designato, non certo dalla Lega, ma più verosimilmente dalla Gran Loggia, per commemorare il Sindaco Lando Conti, un sindaco laico e massone, tra l’altro assassinato, in un vile attentato, dalle Nuove Brigate Rosse, che non solo merita rispetto ma che, tutto sommato, se si guarda al lordume attuale, fu un buon sindaco.
Ma il bello è che a rappresentare il Comune c’era un Assessore con la Fascia Tricolore del Sindaco e quindi Cocollini … a nome di chi ha parlato, quando si è rivolto ai molti “fratelli” (di Loggia) presenti esaltando l’umanità e le altre attribuzioni della Massoneria? Cos’altro ha fatto se non tentare di legittimare – con il suo gesto guascone – la contiguità tra Lega e Massoneria? Una contiguità che esiste soltanto nella fertile mente del giovane Cocollini e in quella dei suoi “mandanti” incappucciati che dimenticano, o fanno finta di dimenticare, che nonostante il “sinistro” andazzo delle gerarchie vaticane, i cattolici toscani, secondo tutte le statistiche, nella stragrande maggioranza, votano lega e sono antimassoni.
Ma quello che più mi ha colpito – come mi hanno riferito numerosi amici di Firenze e di Prato – è che alla vigilia dell’exploit di Cocollini, lo stesso consigliere leghista, abbia preso la parola, durante una importante riunione preelettorale di consiglieri e dirigenti della Lega, facendo un discorso in cui dava ormai per persa la Toscana, invitando,  a mettersi il cuore in pace e a farsene una ragione.
Creando una sorta di panico tra i presenti, suscitando le ire di molti esponenti leghisti e alimentando le voci di una “desistenza” dei massoni ….che si impegnerebbero a “far passare” Giani che darebbe alle Sette (quella massonica e quella del Cattocomunismo) garanzie per una politica avanzata sull’onda “sardinesca” di Simon Bolivar, del comunista Allende e del bandito Giuseppe Garibaldi … come auspicato, appunto, dal Gran Maestro Nistri.
Sembra che all’indomani del comizio massonico-cocolliniano, a Roma, nel Transatlantico, tra i deputati leghisti, non si parlasse di altro … condannando – dicevano – “soprattutto la dabbenaggine del ragazzino”.
Il giorno dopo Matteo Salvini era a Sedrina – Bergamo, per l’inaugurazione della sede leghista e si è fatto immortalare, con il crocifisso in mano come emblema, in mezzo a due sacerdoti “coraggiosi” presenti alla cerimonia, don Pierangelo Redondi e don Roberto Mocchi.
Molte volte i gesti e i simboli hanno molta più forza delle parole…e così i pochi “incursori” leghisti della Massoneria fiorentina che … volevano “inciuciare” il Carroccio sono stati serviti.
Roberto Lagomarsino