Ogni anno negli ultimi tre giorni della seconda settimana di marzo, si rinnova – e sempre con l’entusiasmo di un tempo – l’atto di amore verso i Caduti della Tradizione, a cominciare da quelli che, “spes contra spem”, difesero, nella Fortezza della “Fedelissima” Civitella del Tronto, il glorioso Regno Duosiciliano innalzando una bandiera biancogliata con la scritta “Senza speranza” …senza speranza umana, come ha ricordato il Cappellano dell’ANTI 89 don Mauro TranquilloFSSPX, ma con la speranza e la certezza divina, perché Gesù avrà saputo ricompensare il sacrificio dei prodi che affrontarono la morte per la difesa della loro Patria come l’amavano e la difendevano questi uomini la cui storia e le cui gesta sono state bandite dall’attuale dittatura giacobina del Mondialismo massonico.Già,  quando il giovane civitellese Daniele D’Emidio ha fatto l’Alzabandiera e il bianco vessillo di Re Francesco saliva in alto, lungo il pennone, verso il cielo, e mentre cento voci intonavano il canto glorioso del “Christus vincit”, sembrava aleggiare tra i convegnisti – cento presenze di cui quaranta giovani tra i 15 e i 24 anni – lo spirito di Monsieur Charetteche, a capo degli insorti vandeani difendeva la “sua” Patria per cui poteva ben dire :“La nostra patria per noi sono i nostri villaggi , i nostri altari, le nostre tombe. Tutto ciò che i nostri padri hanno amato prima di noi. La nostra patria è la nostra fede, il nostro re. Ma la loro patria che cos’è per loro (i giacobini n.p.c)? Voi lo capite? Loro l’hanno in testa, noi la sentiamo sotto i nostri piedi.”E poi Ascanio Ruschi che, dopo l’Alzabandiera, ogni anno parla insieme a Massimo de Leonardis (quest’anno in “anno sabbatico” per la nascita del nipotino Niccolò)e a Pucci Cipriani agli uomini della Tradizione ricordando il Martirio dei vandeani, dei Cristeros, dei Carlisti e di coloro che resisterono al Comunismo assassino e che, oggi, resistono all’ancorpiù terrorizzante dittatura del Mondialismo…sembra di riascoltare ancora le parole del “nostro” Conte Neri Capponi – scomparso a dicembre ericordato da don Mauro nella Santa (e unica) Messa Cattolica nel rito romano antico, la Messa di sempre e di tutti – che quarant’anni fa, prima che iniziassero i Convegni, nell’annuale raduno di Civitella ricordò gli eroici combattenti della fede e della libertà.Così come trent’anni fa, l’indimenticabile don Giorgio Maffei parlava ai giovani nella chiesa di S.Jacopo alla Rocca :“La bandiera borbonica è stata ammainata. Essa torna a sventolare una volta all’anno sulla Rocca, nel piazzale antistante la chiesa di S. Jacopo, per opera dei partecipanti al Convegno Tradizionalista, organizzato da “Controrivoluzione” per l’interessamento encomiabile del suo Direttore Pucci Cipriani, che ha scelto l’ultimo baluardo di libertà per ricordare e celebrare la Tradizione della Chiesa e la Tradizione della Patria, per coloro che non l’hanno né tradita né dimenticata.Civitella giganteggia nella Storia d’Italia contro tutte le mistificazioni create al fine di esaltare l’unità del nostro paese. conseguita con l’aggressione armata  e con l’imposizione di un regime politico non cercato e non richiesto dal popolo italiano.Gli eroi che sono morti per la libertà non sono stati vinti.Di fronte al giudizio della Storia , chi combatte per la Verità, per la giustizia, per la libertà, ha già vinto, anche se viene sopraffatto dalla forza bruta dei prepotenti.”(Cfr. Don Giorgio Maffei – Omelia tenuta alla chiesa di San Jacopo alla Rocca di Civitella del Tronto, nel marzo del 1999, al termine dell’Incontro della Tradizione cattolica della “Fedelissima” Civitella del Tronto).

Dopo l’Alzabandiera la recita del “De Profundis” dinnanzi al sacello contenente i resti degli ultimi soldati borbonici morti durante l’assedio…poi la visita alla Fortezza e al Museo (contenente perfino le insegne e la “bandiera” degli invasori rivoluzionari) secondo una ormai ben radicata consuetudine. Ma il XXXII Convegno era iniziato venerdì 8 marzo e, dopo la S. Messa delle ore 19 in suffragio dell’anima del Conte Neri Capponi, quindi. per le vie di Civitella del Tronto, dopo la suggestiva e commuovente Via Crucis con fiaccole “dettata” da don Mauro Tranquillo coadiuvato da cinque giovani ministranti toscani : Fabio Coppola, Ivan Cerlino, Alessandro Rabellino, Daniel Vata e Andrea Tortelli..anche la Via Crucis appartiene ormai alla tradizione di Civitella e iniziò 30 anni fa con don Giorgio Maffei…


La mattina del 9 marzo 2019 sono iniziate le relazioni del XXXII Convegno della Tradizione cattolica della “Fedelissima”Civitella del Tronto sul tema : “L’Apostasia nella Chiesa e nella Società”. Apertura del Convegno con il Direttore di “Controrivoluzione” e di “Soldati del Re” Pucci Cipriani che, calorosamente, ha ringraziato gli oltre cento partecipanti al Convegno, in particolare i tantissimi giovani e giovanissimi giunti da ogni parte d’Italia e gli oratori;  quindi Pucci Cipriani ha invitato ad accogliere con un grande applauso il Maestro Giovanni Gasparro, ospite di riguardo, anche quest’anno, dei Convegno della Tradizione, che ha presentato tre importanti opere, ammiratissime, poste nella Sala : il Venerabile Pio XII, l’Arcangelo Gabriele e Papa Giulio II, mentre lo stesso Convegno verrà ricordato con tre cartoline, tratte dalle opere del Maestro Gasparro, che sono state consegnate ai partecipanti e che rappresentano San Pio V, il Beato Pio IX e San Pio X.

L’Onorevole Fabrizio Di Stefano che, anche quest’anno, insieme al caro Mario Di Felice, ha portato il saluto della società civile, quindi la commemorazione del Conte Capponi da parte dell’Avvocato Ascanio Ruschi e la prolusione dottrinale al Convegno di un “grande” don Mauro Tranquillo che ha dimostrato, oltre alla preparazione dottrinale, un grande carisma che rende appassionante il suo apostolato, specie tra i giovani.

L’Editore Marco Solfanelli ha mostrato le novità editoriali e ha presentato -, nel trentennale della fondazione della rivista “Controrivoluzione”, organo dell’ANTI 89, da lui edita – il numero 129 ancor fresco di stampa con un  “fondo” del Direttore Pucci Cipriani :“Trent’anni di battaglie nel nome della Tradizione” che, appunto, festeggia i “primi” trent’anni della Rivista, organo dell’ANTI 89 e del Tradizionalismo italiano e con articoli di: Giovanni Tortelli: “Maggio 68: tre grandi equivoci”; Patrizia Fermani : “La sostituzione del popolo serve al genocidio culturale e viceversa” ; Dario Pasero: “Testimonianze letterarie su Branda e Giacobini in Piemonte”; Giovanni Stelli : “I crimini dei comunisti titini e italiani: le foibe e l’esodo”; Ascanio Ruschi : “Requiescas in pace, carissimo Neri”; Pucci Cipriani :“Quelle campane che suonavano per i vivi e per i morti”;

Recensioni : Roberto de Mattei : “Trilogia Romana” – Solfanelli – (a cura di Cristina Siccardi); Martino Mora: “Abbattere gli idoli contemporanei – non moriremo liberali” – Ed. Radio Spada (presentazione dell’Autore); Mario Alexis Portella :“Islam : religion of peace?  –  (a cura di Guido Scatizzi).

Quindi Solfanelli ha chiamato al tavolo Cristina Siccardi e Roberto de Mattei che hanno parlato delle loro nuove opere: de Mattei : “Trilogia romana” e Cristina Siccardi : “I primi anni di Papa Francesco e non solo” (Raccontati su “Corrispondenza Romana” 2012 – 2018)….

Poi le relazioni di quelli che sono ritenuti i maggiori rappresentanti e protagonisti della Tradizione Cattolica: Roberto de Mattei che ha parlato su “Augusto Del Noce e la Controrivoluzione nel trentennale della scomparsa”. e fu proprio nel marzo di trent’anni fa, come ricordo nel mio “fondo” del numero 129 di “Controrivoluzione” che presentammo a Palazzo Vicini, alla presenza della Principessa Elvina, il primo numero dell’organo dell’ANTI 89, proprio con i DocentiUnioversitari Augusto Del Noce (La Sapienza – Roma) ; Jean de Viguerie (La Sorbona – Parigi): Massimo deLeonardis(“Cattolica” – Milano), Roberto de Mattei (Università di Cassino) e con i giornalisti François Brigneau di “Minute”, Presidente dell’ANTI 89 francese, Francesco Grisi, Enrico Nistri e Pucci Cipriani  Presidente dell’ANTI 89 – italia.Carlo Manetti, Avvocato, Docente nelle Università Private e Direttore del sito “Europa cristiana” (www.europacristiana.com) che, more solito, ha fatto un intervento magistrale su “L’irrazionalismo modernista: l’apostasia come fuga dalla ragione”; Ci ha informato, in una avvincente conferenza, sulle vicende del Cardinal Siri – soffermandosi sulle “rivelazioni” del vaticanista Benny Lay – che fu protagonista dei conclavi in cui vennero eletti Giovanni XXIII e Paolo VI, il professor Carlo Regazzoni che, anche lui “fedelissimo” ogni anno arriva, in una sola tappa, con la sua Lancia, alla rispettabile età di 80 anni suonati, da Basilea a Civitella del Tronto per partecipare al nostro Convegno : “Qui mi sento davvero in casa mia, un paradiso…con gente che la pensa come me”; il giovane Alessandro Elia  ha affrontato il tema : “La secolarizzazione secondo Gustave Thibon”, un autore e un argomento cari al cuore di ogni tradizionalista; la professoressa Patrizia Fermani, Docente Emerita di Filosofia del Diritto presso l’Università di Padova e Membro del Comitato Scientifico di “Controrivoluzione”, che nella sua relazione su ” La sostituzione di un popolo e il suo genocidio culturale”  ha affermato, tra l’altro :“…questa perdita di senso della comunità e delle condizioni del buon vivere comune, è quello che ha prodotto tutte le pseudo leggi libertarie che contro la stessa vocazione della legge ad essere strumento di tutela collettiva, proteggono il brutale interesse individuale nell’aborto legalizzato, nell’omosessualità elevata a normale livello sessuale ed etico, , nell’auspicata depenalizzazione eutanasica dell’aiuto al suicidio, nel dominio della finanza sulla economia.Tutte leggi che non si preoccupano più delle esigenze di un popolo , né dell’arbitrio del potere , che non tutelano più la comunità e, quindi, di riflesso,  l’individuo al suo interno, ma l’interesse individuale a dispetto di quello collettivo.Ecco da questa perdita del senso comunitario discende anche una perdita del senso identitario, , e si crea la massa degli apolidi morali che confondono il cosmopolitismo con l’indifferentismo culturale senza avere più una vera cognizione di cosa significhi cultura  nelle sue pur varie declinazioni.”Rodolfo de Mattei ha parlato del “cambiamento antropologico della società”, in particolare del gender, del tentativo di fermare la pubertà, dell’eutanasia e dell’aborto che continua nella sua criminale avanzata, quindi, il dottor Rodolfo deMattei – autore, tra l’altro di due libri estremamente interessanti pubblicati da Solfanelli e che smontano le tesi della diabolica dittatura “invertita” della lobby Lgtb (lesbiche – gay – trans – bisex) : “Dalla Sodomia alla omosessualità” e“Gender Diktat. Origini e conseguenze di una ideologia totalitaria” – ha presentato la Marcia per la Vita che si svolgerà il 18 maggio a Roma e alla quale bisogna partecipare. Cristina Siccardi , curatrice di un libro fondamentale sull’arte cattolica : “L’Arte di Dio” (Cantagalli), ha terminato con il suo intervento, applauditissimo e commuovente – molti gli occhi lucidi – su “Il Neopaganesimo e la profanazione delle Chiese : il precipizio delle liturgie e delle arti moderniste” …la professoressa Siccardi, accoratamente, ha parlato della profanazione del Sacro con una liturgia pagliaccesca, con canzoni melense e da “balere” urlate in chiesa, con le “chitarrine” introdotte nelle chiese, a partire dal Sessantotto, da giovani decerebrati che avevano fatto la guerra, più che alla società capitalistica, all’acqua, al sapone e al deodorante e, soprattutto, al buon gusto , alla cultura e all’educazione ( che recepivano, probabilmente, il “messaggio subliminale” di distruzione del Sacro partito dalle “Logge”) e poi le “brutture architettoniche” (gli archistar) fino alla trasformazione delle chiese in circhi equestri dove si esibiscono giovani e non più giovani che hanno perso la fede e, con la Fede, il ben dell’intelletto (ovvero Iddio).E poi i momenti di “festa” a cui tutti hanno partecipato : “I vecchi e i giovani”, parafrasando un titolo di Pirandello: e i toscani con Ascanio, Lorenzo Gasperini, Luca Tacchi, Irene, Luca Ferruzzi, Riccardo Dimida (Timmy Gimmy), Ivan,Danilel, Fabio, Alessandro, Andrea…e tanti, tanti altri ….i veneti con Manuel, Beghin e tutta la compagnia, i romani con Alessandro Elia e Francesco Casalena, Giovanni, Marco , Guido…. i lombardi con Stefano Colombo…i pugliesi con il Maestro Giovanni Gasparro, Rino  Peluso e Manuela Antonacci, entusiasta ed “estasiata” i napoletani con Rino, Nando Di Marttino, Ciro…..e cento altri….Mancava il traditore, Giuda Iscariota, che dalla Tradizione ha avuto tutto, mandato dal Diavolo, il quale con faccia dimer…a (mi si passi il “francesismo”) aveva avuto la spudoratezza di chiedere a Pucci Cipriani- non so da quale Loggia consigliato-, due anni orsono, di “finirla con Civitella” ed altro…lui che aveva chiesto allo stesso Pucci Cipriani,umilmente, ancora ragazzino, nel 99, di poter andare al “Convegno della Tradizione, sulla gloriosa Rocca diCivitella del Tronto”…e che ora pugnala alle spalle, come i luridi giacobini e come gli adepti della Carboneria, i vecchi “camerati”…ma anche i giovani come il sottoscritto che, già da ora, sarà al Convegno del prossimo anno…sì perché da quando il menagramo fece quella sua proposta “camorristica” i Convegni di Civitella hanno avuto, sempre di più, il vento in poppo come l’apoteosi di quest’anno.

CORRADINO CORSINI