di Martino Mora

Il governo Draghi ha scatenato una violentissima repressione poliziesca contro gli inermi scioperanti del porto di Trieste. Questi metodi, degni del Cile di Pinochet o della Romania di Ceausescu, non hanno, a memoria mia, nessun precedente nella storia repubblicana. Il duo Draghi-Lamorgese ha violato il diritto allo sciopero pacifico, garantito dalla Costituzione. Se qualcuno attendeva l’uso sproporzionato della violenza per definire dittatoriale il regime pluto-sanitario del banchiere dei banchieri, ora l’ha avuto. Se qualcuno attendeva che Draghi varcasse ogni limite consentito dalla legge per poterlo definire un pessimo governante, ora la sua attesa può dirsi finita. Se qualcuno aveva bisogno degli idranti e dei manganelli contro i manifestanti pacifici, per definire dispotico questo comitato d’affari della finanza insediato a Palazzo Chigi, ora può dirsi pienamente soddisfatto. Lo stesso governo Draghi-Lamorgese che tollera anarchicamente l’ingresso illegale di migliaia di immigrati e i rave party alla luce del sole, utilizza la violenza brutale e classista contro lo sciopero pacifico dei suoi cittadini onesti. Questa è la “società aperta” che tanto piace ai liberal, lassista con chi viola ogni norma e legge , dispotica con le persone perbene. Ormai non ci sono più scuse. Le persone decenti sanno da che parte schierarsi. E qualunque forza politica, a destra, a sinistra o al centro, che continui a sostenere questo governo, cioè la violenza squadristica del capitale finanziario, può essere considerata traditrice del popolo e della Costituzione.