Egregio Direttore,

Ho appreso che i Consiglieri della Lega Andrea Asciuti e Federico Bussolin, nella seduta del Consiglio Comunale dedicata alla relazione del Sindaco sul Programma di mandato 2019/2024: “La città che siamo, la città che saremo”, hanno presentato un ordine del giorno in cui invitavano il Sindato ad inserire nella premessa del Programma “La consacrazione della città di Firenze al Cuore Immacolato di Maria”.

Effettivamente vivendo tutti i giorni la realtà del declino della mia città constato che Firenze si avvia ad un futuro indegno del suo passato.

Firenze – come ha ricordato sui social Andrea Asciuti – è prima in Italia per consumo di droga, è tra le prime per consumo di alcol, ed è la città dove ci sono il maggior numero di single e di depressi. Aggiungiamo a questo il disastro delle famiglie distrutte e la piaga dell’aborto che viene continuamente sottovalutata”.

Il dibattito in aula ha bocciato la proposta leghista, come purtroppo era prevedibile, ma ciò che più mi ha stupito è la mancata firma dell’ordine del giorno da parte del leader del centrodestra in Palazzo Vecchio, Ubaldo Bocci, il quale ha addotto questa motivazione: “Da cattolico sono d’accordo con Asciuti ma non da politico. Rispetto la posizione di Asciuti: secondo me però questi temi di natura religiosa mal si conciliano col ruolo del Consiglio comunale“.

La motivazione della mancata firma di Bocci mi ha fatto pentire della fiducia accordatagli con il mio voto perché la sua posizione è rivelatrice di una mentalità democristiana, cioè cattolico-liberale, nella quale non mi riconosco perché non è la mia.

Certo può sembrare improprio associare la religione alla politica. Anche tra i cattolici praticanti e nei ranghi del clero è diffusa l’idea sbagliata che ci debba essere piena autonomia, quando non assoluta indifferenza fra la sfera religiosa, considerata questione intima e personale, e la sfera politica chiamata a favorire la concordia e l’unità fra persone che sono distinte anche, fra l’altro, da un credo religioso.

Contrariamente a questa visione indifferentista e separatista, la domanda su Dio, percepibile e conoscibile da ogni uomo anche con il solo lume della ragione, spinge tutti a chiedersi quale debba essere la relazione con Dio, e questa non è altro che la religione, intesa come stabile disposizione a rendere a Dio ciò che gli spetta di diritto.

La religione investe tutto l’uomo, è parte necessaria della sua esistenza, dandogli una direzione che coinvolge ogni sua decisione.

Pertanto una politica che vuole prescindere dalla religione è una politica poco umana, per non dire totalmente disumana, perché del tutto irragionevole, e nello scorso secolo abbiamo avuto esempi raccapriccianti di regimi politici fondati sulla negazione di Dio che si sono poi risolti nella negazione dell’uomo.

L’uomo agisce in base al proprio credo religioso e pretendere che agisca nella cosa pubblica prescindendo dalla propria fede religiosa significa imporgli un comportamento schizofrenico.

La religione non può essere ridotta a sentimento religioso da circoscrivere nei ristretti confini della coscienza soggettiva.

Ecco allora che quando ricompare, anche fra i cattolici, l’idea che lo Stato debba essere “indifferente in tema di religione”, ci si trova di fronte a vetuste teorie cattolico-liberali già puntualmente condannate in modo esplicito dal Magistero della Chiesa.

Per queste ragioni mi sembra che l’argomento utilizzato da Bocci altro non sia che quello di un democristiano, di ispirazione liberale.

Ed io che che mi considero cattolico intransigente, in quella sua posizione non mi riconosco.

Chiedo a Lei, Direttore, che cosa ne pensa. Grazie.

Cordiali saluti

Don Roberto Donati, diacono.


Innanzi tutto vorrei ringraziare i consiglieri della Lega nel Consiglio Comunale di Firenze Andrea Asciuti e Federico Bussolin per aver proposto un ODG in cui invitavano il Sindaco di Firenze Nardella ad inserire nel suo programma : ” La consacrazione di Firenze al Cuore Immacolato di Maria”.

In altri tempi in gli uomini si onoravano di appartenere alla Cristianità o, meglio, alla Civitas Cristiana, e non si vergognavano certo a dirsi cristiani e a rivolgersi alla Mamma celeste,; in Palazzo Vecchio, nella nostra Firenze, sopra il portale principale campeggia il frontespizio di marmo datato 1528, con il monogramma raggiato di Cristo Re. Al centro c’è il troigramma di Cristo, affiancato da due leoni, con la scritta :“Rex Regum et Dominus Dominantium” (Gesù Re dei Re e Signori dei Signori)…la fece mettere, ai tempi di Cosimo I, il Gonfaloniere Niccolò Capponi.

Comunque non bisogna andare così lontano infatti, perfino il Sindaco Gorgio La Pira – e le nostre riserve su Giorgio La Pira rimangono – fece porre all’entrata di Firenze, venendo dalla via Bolognese,  un tabernacolo con l’Arcangelo Gabriele che da’ a Maria l’annunzio fatale, e sotto la scritta : “Ave Maria Regina di Firenze” …tutti furono soddisfatti, anche quelli del PCI;pensi un po’, caro don Roberto, se all’epoca ci fossero stati un Nardella o un Bocci….

Innanzi tutto, dunque, l’odg dei leghisti è servito per far venire alla luce i topi di fogna: Nardella, legato a quel clown circense di San Miniato al Monte, l’Abate Gianni (Schicchi?), Ubaldo Bocci, proveniente dalle file di quell’essere viscido che risponde al nome di Mario Monti e poi, dulcis in fundo, gli uomini della Curia che, invece, di congratularsi con i consiglieri leghisti hanno nascosto -more solito – la testa nella sabbia…loro devono attaccare il ciuco dove vuole il padrone “argentino”, cioè al’estrema sinistra, meglio se eversiva.

Approfitto della lettera di don Roberto Donati, che condivido in toto, per scusarmi con i nostri lettori in quanto – pur nel nostro piccolo – abbiamo fatto votare, nelle ultime amministrative Ubaldo Bocci che non solo ha provocato quell’olocausto elettorale della Lega a Firenze ma, ora, fa perfino lo schifiltoso e sale in cattedra, per dare lezioni, peraltro on richieste,  di “laicità” – come ha fatto Conte con Salvini – rimasticando i principi del liberalismo massonico ottocentesco…insomma un personaggio che sembra uscito dalla Gran Loggia…

Infine un elogio(anche a nome di tutti i nostri numerosissimi lettori) ai due firmatari dell’odg  Andrea Asciuti e Federico Bussolin ma anche agli altri consiglieri leghisti, ai quali si è aggiunto anche il consigliere di Fratelli d’Italia Alessandro Draghi, che lasciando a casa il “rispetto umano”, hanno votato e sostenuto l’odg: Cocollini, Asciuti, Bussolin, Montelatici, Monaco(gruppo Lega)ed Alessando Draghi (Gruppo FdI). Ci ricorderemo del vostro stupendo gesto e dei vostri nomi. E che il Signore vi rimeriti.

Pucci Cipriani