Madonna di Fatima

Sabato 27 aprile 2019, alle ore 15,30, arriverà dal cielo, in elicottero, e atterrerà presso la “Aviosuperficie Collina” di Figliano, a Borgo San Lorenzo, nel Mugello, il simulacro della Madonna di Fatima e ad attenderla ci saranno le autorità religiose, civili e militari, insieme al popolo della parrocchia San Pietro di Luco, che ha voluto questo “evento epocale”, e ai fedeli di tutto il Mugello…. quel Mugello così ben descritto dalla bellissima laude mariana composta dal “vecchio” pievano di Luco don Dino Margheri e musicata dal Maestro Bartolucci, che si sente sovente riecheggiare, sotto la navata barocca del bel “Tempio” luchese, ove si invoca la SS Vergine affinché, con il suo sorriso materno, protegga: “il bel suolo / ove Giotto e l’Angelico nacque”  :

 
Dal Senario e dal Sasso lontano
dal selvoso Appennino e dal Rio
se Tu stendi il tuo manto sovrano
non temiam l'infernale furor.

Deh sorridi sul nostro Mugello
bella Vergine e Madre d'amor.

Questa nostra vallata o Maria
ove sorgono i templi a te cari
Ti preghiam che infestata non sia
da mortale e perfido error.

E forse i “vecchi ottoni”, della “Filarmonica Marco da Galliano”, che seguiranno la processione – Via Figliano Ferracciano, Via San Giovanni Maggiore, Via Montello, Via Traversi –  ci faranno riascoltare, insieme all’inno ufficiale, ovvero l’Ave Maria di Fatima, anche questa laude, mentre la Madonna arriverà in parrocchia ove S.E. Rev.ma Mons. Guido Pozzo, Arcivescovo titolare di Bagnoregio, Sovrintendente all’economia della Cappella Musicale Pontificia Sistina, assistito dal parroco Can. Cav. Don Cristian Domenico Comini, dal Diacono Giuliano e dai ministranti, alla presenza del Clero e dell’Associazionismo cattolico, celebrerà la Santa Messa solenne accompagnata dalla corale “Estro Armonico Fiorentino” diretto dal Maestro Lucia Baldacci.  Insomma una giornata che passerà agli “annali” della storia del nostro Mugello e che a me – ormai sulla via del tramonto – fa ricordare, in un’estate a “Forte dei Marmi”, la “Perigratio” della Madonna di Loreto…lo rammentavo nel 2014, leggendo alla mia mamma, negli ultimi giorni della sua vita, un’annotazione del mio “Diario”, fatto negli anni Sessanta, dove era segnato – senza data – “Forte dei Marmi, anno…. Passaggio della Madonna Pellegrina” :    

Ho un lontanissimo ricordo, a sprazzi : ciondolavo dal sonno in collo alla mamma in mezzo a migliaia di persone, e intorno il brusio delle tante voci che recitavano il Rosario…ogni tanto una laude mariana…e, poi, i profumi che provenivano dai giardini delle case, sembrava di essere nella cappellina delle monache di clausura nel mio paese, a Borgo,a maggio, durante le funzioni mariane : tutti tenevano in mano un lume o un  fiore…il profumo acuto della magnolia e delle gardenie, quello delle rose, il profumo dolcissimo del gelsomino e delle violaccioche si mescolavano con quello buono della colonia della mamma, su quel viale del Lungomare…poi un fascio di luce, un grande fascio di luce che arrivava dal cielo e che si proiettava su di noi…era l’elicottero che portava la Madonna: tutti ad applaudire, a salutare con i fazzoletti… Viva Maria – Viva la Madonna – Madonna Santa aiutaci – e la gente, giovani e vecchi, uomini e donne, che piangeva…la mamma che mi diceva “saluta la Madonna”, su, buttaLe un bacio…e allora tutti cercavano di gettare quei fiori verso la “Mamma celeste”…mi sembrò che quella statua mi venisse incontro e che la Madonna mi sorridesse…e mentre si accendevano i flambo di tutti i colori…si udivano gli ottoni delle bande che, festosi, suonavano laudi a Maria…che, ora, sembrava felice di quella festosa accoglienza e, seppur muta, riusciva a parlare al cuore di tutti ….ricordo quei momenti dolcissimi come fosse ora e avrei voluto che non finissero mai…la Madonna, la Virgo Sagrata et Benedicta, era venuta: “Nel bel cielo d’Italia a trionfare come Madre e Regina” e in quella indimenticabile serata, sul Lungomare di Forte dei Marmi, me la sentivo vicina come avrei voluto e vorrei sentirmela vicina nei tanti momenti tristi e angoscianti della vita”(cfr. Pucci Cipriani “L’altra Toscana – Diario di un conservatore” –  Borgo San Lorenzo 2005)  

Sapevo che la Madonna di Loreto aveva fatto la sua “Peregrinatio” nel 1948…mi sembrava però impossibile che, neppure a tre anni, un bambino potesse avere, vivi nella mente, certi ricordi…quando la mamma lesse quel brano del Diario mi confermò che fu, infatti, nel 1948…e anche lei si ricordava benissimo di quella indimenticabile serata… Ora, dal cielo, verrà ancora la nostra Mamma Celeste, la Madonna di Fatima, a trovare i suoi figli, nel “verde  Mugello dove fiorisce l’asfodelo”, come verseggiava D’Annunzio, portando a tutti coloro che, dopo essersi confessati si avvicineranno alla S.Comunione, l’indulgenza plenaria, ovvvero il perdono completo di tutti i peccati; arriverà sollecita e dolce, come tutte le mamme, perdonandoci volentieri per averla lasciata sola e non esser stati noi ad andare “incontro a lei”, in quel Santuario del Portogallo, a Cova d’Iria, dove nel lontano 1917 apparve, nel “mese dei fior”, a maggio, ai tre pastorelli : Lucia dos Santos, e Francesco e Giacinta Marto.  

Lucia ha dieci anni nel 1917, nonostante ciò non sa né leggere né scrivere, perché è sempre stata ad a badare le greggi nei terreni paterni, Francesco (1908 -1918) morirà l’anno dopo l’apparizione della Madonna, il 4 aprile, il giorno dopo la sua prima Comunione, per l’epidemia della Spagnola e morirà anche, dopo una lunga e dolorosissima agonia, la piccola Giacinta, nel 1920. Lucia , dopo le apparizioni, andrà presso il Collegio di Vilar per vestire l’abito domenicano col nome di Maria Lucia dell’Addolorata. Morirà a Coimbra a 97 anni.   Le apparizioni della Vergine Maria erano state anticipate dall’Apparizione a Lucia, a Giacinta e ad altri bambini dell’Angelo del Portogallo. “un giovane tra i quattordici e i quindici anni che il sole rendeva trasparente come fosse di cristallo”  (mentre Lucia e Giacinta poterono sentire la voce dell’angelo, Francesco ascoltava le parole ripetute dai compagni) che – come farà poi la SS. Vergine – invitò a sacrifici e penitenza in riparazione degli oltraggi fatti alla SS. Eucarestia.   La Madonna apparve 1 maggio del 1917 ai tre bambini che, improvvisamente videro un bagliore dal cielo e l’apparizione di una bella Signora vestita di bianco per cui Lucià domandò “Di dove venite Signora?” e la Signora rispose “Vengo dal Cielo”. Poi invitò i bambini, per sei mesi, ogni 13 del mese, a recarsi, nel medesimo posto, fino al 13 ottobre del 1917.   Le apparizioni “fatimite” sono le apparizioni più importanti della storia della Chiesa in quanto “spiritualmnte e teologicamente perfette” durante questi incontri la Madonna preannunzierà la morte di Francesco e Giacinta, mentre Lucia sarebbe rimasta per molto tempo ancora, per far conoscere al mondo ciò che era accaduto.   La Santa Vergine – e durante il tredici di ogni mese la folla aumentava, da poche decine a cinquemila, a trentamila – invitò i fanciulli a pregare per la fine della guerra alla quale – se la gente avesse continuato a vivere nel peccato – ne sarebbe scoppiata un’altra con ben più catastrofiche conseguenze, quindi invita alla preghiera e in special modo alla recita del S.Rosario e alla penitenza, a offrire al Signore le proprie sofferenze, per i poveri peccatori e mostrerà ai tre fanciulli la terribile visione dell’inferno :

“La Madonna ci mostrò – Scrive Suor Lucia nel libro “Quarte memorie” – un grande mare di fuoco, che sembrava stare sotto terra. Immersi nel fuoco, i demoni e le anime, come se fossero braci trasparenti e nere e bronzee, con forma umana che fluttuavano nell’incendio, portate dalle fiamme che uscivano da loro stesse insieme a nuvole di fumo, cadendo da tutte le parti simili al cadere delle scintille nei grandi incendi, senza peso né equilibrio, tra grida e gemiti di dolore e disperazione che mettevano orrore e facevano tremare dalla paura. I demoni si riconoscevano dalle forme orribili e ributtanti di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti e neri. Questa visione durò un momento”.   Insomma una visione paurosa – e mostrata a bambini di neanche dieci anni – che contrasta drammaticamente con l’immagine di “buonismo” e di “misericordia per tutti” che oggi ci viene proposta.  

E così nella settimana fatimita del Mugello, dal 27 aprile al 4 maggio, ogni giorno ci saranno funzioni, possibilità di confessioni, e incontri di formazione per bambini, giovani e adulti, tenute dai Religiosi e dalle Religiose dell’Istituto dei Servi del Cuore Immacolato di Maria, che visiteranno anche gli ammalati.  

Il 4 maggio, ultimo giorno della permanenza della Madonna di Fatima alle  

ore 9 preghiera di benedizione per la salvaguardia della salute, quindi alle  

9,30 Esposizione Eucaristica con Rosario meditato e,

alle 10,15 – seguendo un cammino di Fede iniziato mesi fa dal parroco di Luco don Cristian Domenico Comini – la Santa Messa in rito romano antico, la S.Messa di sempre e di tutti, celebrata dal teologo Mons. Nicola Bux, seguirà la consacrazione della parrocchia al Cuore Immacolato di Maria quindi,  

alle 12, il Saluto alla Madonna di Fatima con ll canto dell’Ave Maria di Fatima…e, naturalmente, si dovrebbero ricordare, ai posteri, queste giornate con una lapide da porre nel cortile della chiesa luchese dedicata a San Pietro.

Pucci Cipriani 

fonte “Il Galletto