Fonte: Radioromalibera.org

Ho definito il governo Conte che si è appena formato in Italia come massonico ed amazzonico. Massonico per i suoi legami con i poteri forti e con le lobbies globaliste che esercitano una vera e propria dittatura in Europa. Amazzonico perché la parola d’ordine che unisce il Partito Democratico e i Cinque Stelle è quella della Rivoluzione Verde, del green new deal della transizione ecologica che oggi ha il suo simbolo nel salvataggio dell’Amazzonia, un luogo divenuto mitico, a cui papa Francesco ha dedicato il prossimo sinodo che si aprirà il 6 ottobre in Vaticano. Questa convergenza amazzonica tra il governo Conte e l’establishment vaticano non è casuale.

Giuseppe Conte è un cattolico di sinistra, allievo di Villa Nazareth il collegio universitario diretto da una filiera progressista che parte dal cardinale Agostino Casaroli e attraverso il cardinale Achille Silvestrini, recentemente scomparso, arriva al cardinale Paolo Parolin attuale segretario di Stato vaticano: tutti rappresentanti di una ostpolitik vaticana nei confronti dell’Unione Sovietica e oggi verso la Cina Comunista.

Molti sono gli esponenti cattocomunisti nel nuovo governo, come Elena Bonetti, ministro delle Pari Opportunità, vicina a Matteo Renzi, già dirigente
dell’Agesci, l’Associazione degli Scout e delle Guide cattolici. Si fece conoscere per avere sostenuto l’apertura degli omosessuali agli Scout. Cattolico di sinistra è il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, che alcuni sostengono sia il vero artefice del nuovo governo, sotto la direzione del Presidente della Repubblica Mattarella, vecchio democristiano di sinistra a cui Franceschini è legato. Cattolico di sinistra è infine Paolo Gentiloni, il nuovo rappresentante italiano nella Commissione europea.

Potremmo continuare, ma ci chiediamo: perché tanti cattocomunisti? La risposta è una sola: perché la sinistra tradizionale è in crisi e ha bisogno per
sopravvivere dell’appoggio dei cattolici, anche perché ormai il leader riconosciuto della sinistra mondiale è oggi papa Francesco le cui dichiarazioni pubbliche hanno un tono sempre più politico. E la benedizione di papa Francesco al nuovo governo non è mancata. Un governo che, secondo quanto Antonio Polito ha scritto su Il Corriere della Sera del 10 settembre è “il governo più a sinistra” dai tempi di Ferruccio Parri, che fu in carica per pochi mesi nel 1945.

Quel governo preparava la conquista comunista del potere in Italia, ma Pio XII la fermò. Ora il piano si è realizzato, ma anche se non c’è Pio XII, questo governo durerà anch’esso poco, perché è imposto da una minoranza, perché la sinistra è fallita in tutto il mondo e perché l’opinione pubblica italiana ed europea vuole una svolta politica e culturale.