di Pucci Cipriani

“Tempus fugit” eravamo nel 1991 quando, dopo aver visto (e sentito) un’intervista televisiva al Principe Sforza Ruspoli, decisi di mettermi in contatto con lui, per intervistarlo ma, soprattutto, per creare un Comitato che, annualmente, ricordasse un grande Pontefice, il Beato Pio IX. Quando lo sentii, telefonicamente, mi avvolse con la sua calda voce con inflessioni dialettali: conosceva “Controrivoluzione” e l’Anti 89 e sarebbe stato felicissimo di ricevermi nel suo Palazzo Romano.

Grande cortesia  signorilità e soprattutto unità d’intenti con questo affascinante personaggio dell’aristocrazia nera romana discendente di una delle più antiche casate della Roma pontificia, comprendente pontefici e cardinali, poeti, imprenditori, condottieri e una Santa (Giacinta Marescotti).

Sforza Marescotto Ruspoli (soprannominato per questo il Principe contadino) fu il promotore (tra il 1955 e il 1965) del generoso e sfortunato tentativo di organizzare il mondo rurale italiano attraverso i Centri di Azione Agraria, con impegno politico e sociale, che lo vide, a fianco a fianco, con gli agricoltori di tutta la penisola, combattere lo strapotere dei politici romani e del capitalismo nordista.

Eravamo nel Novanta e già prevedeva quello che sarebbe stato il nostro infelice futuro in Italia: “Veda – mi disse – quello che io chiamo il Salotto buono (Fiat, Mediobanca etc.)con la frenetica corsa all’accaparramento ha, da sempre, la responsabilità di questa nostra crisi. E’ proprio il “Salotto buono” che dilapida tutte le disponibilità esistenti; che si impossessa della torta (reddito nazionale)riservata ai servizi pubblici, ai beni culturali e all’agricoltura…il risultato è che noi dobbiamo importare quindicimila miliardi all’anno (c’era allora la lira n.p.c.) di prodotti alimentari, che abbiamo servizi che non funzionano e i poveri che sono sempre più poveri…gli italiani hanno pagato il conto di Sindona, Rovelli, Ursini, Calvi e via dicendo…(…)perché i grandi monopoli hanno sempre imposto le loro priorità…” (Cfr. “Controrivoluzione” n.14 -.15 luglio – ottobre 1991)

E poi nella mia intervista – allora il Principe era Capogruppo della Destra Nazionale in Campidoglio – parlammo a lungo di politica e mi ricordo le sue raccomandazioni : “Veda, caro Cipriani, io apprezzo la sua battaglia perché anche lei è, come me, cattolico fedele alla Tradizione e anche , politicamente, considera che una vera Destra non può assolutamente identificarsi con la destra liberal ed economica…la vera Destra deve rifarsi alla Tradizione e a valori di ordine spirituale”.

Rividi il Principe Ruspoli (mantello nero e bastone con il pomo d’argento) all’hotel Ergife, durante una pausa al Convegno per la fondazione di “Alleanza Nazionale”, ed era al tavolo, in piedi, accanto ad un altro carissimo amico Sen. Domenico Fisichella, il vero fondatore e ideologo (poi bistrattato) di Alleanza Nazionale. Salutai ambedue con calore e consegnai al Principe Ruspoli il numero, ancora fresco di inchiostro, di “Controrivoluzione” con la sua intervista. Rimase entusiasta. Parlai con ambedue ed espressi qualche mia perplessità sulla nascitura “Alleanza Nazionale” : “Vedrete che la Massoneria prima o poi riuscirà a penetrare anche nel nostro ambiente” Mimmo Fisichella mi disse che esageravo e che ero un po’ fissato con la Massoneria…il Principe Ruspoli affermò di aver anche lui dei sospetti e che, comunque, se ne sarebbe venuto via al primo sentore…cosa che avvenne dopo poco…anche il Sen. Fisichella se ne venne via dopo qualche anno per l’ingratitudine di Gianfranco Fini e dei suoi scherani.

All’indomani invito a colazione a Casa Ruspoli dove avremmo concretizzato – come infatti avvenne con grande successo – un Comitato per le onoranze annuali al Beato Pio IX per diversi anni organizzammo la Messa il 20 settembre in Santo Spirito in Sassia, a gloria del Beato Pio IX e “ad memoriam” dei caduti pontifici.

Anche a Firenze, per diversi anni – finché la Rivoluzione ecclesiastica non “cassò” l’Ordine dei francescani dell’Immacolata perché “troppo cattolico” – con padre Serafino Maria Lanzetta, Ascanio Ruschi  il Conte Neri Capponi, organizzammo, nella data infausta del 20 settembre, la S. Messa, in Ognissanti, una solenne cerimonia con con la S.Messa in rito romano antico a gloria del Beato Pio IX (con bacio della Reliquia della Sacra Pantofola) e “ad memoriam” dei caduti pontifici a difesa della Civiltà Cattolica a Porta Pia contro l’invasione rivoluzionaria e massonica.

Naturalmente non poté mancare il Principe Ruspoli che, ormai, stava perdendo la vista, ma sempre in prima fila, come in prima fila lo vedemmo alle edizioni della Marcia per la Vita in Roma…anche in questi ultimi anni non sono mai cessati i contatti con il Principe di Cerveteri, fino all’altra sera quando don Apelles Santolaria mi ha comunicato la sua dipartita.

“Ad Deum”, caro “Lillio”, coraggioso combattente e onore dell’Aristocrazia Romana, il tuo esempio resterà nei nostri cuori, il tuo nome fiorirà sulle labbra dei tanti che ti ricorderanno nelle loro preghiere. Sit tibi terra levis!

PUCCI CIPRIANI

1917 il Principe Alessandro Ruspoli Gran Maestro del Sacro Ospizio Apostolico nei cortili vaticani con il suo seguito: il Cappellano, il Gentiluomo addetto e quattro guardie svizzere.