Con Pucci Cipriani ci siamo conosciuti quando eravamo molto giovani. Io avevo vent’anni e lui qualche anno in più. Eravamo avversari perché lui pensava che io fossi un giovane democristiano criptocomunista, e io ero convinto che lui fosse un neofascista. Ci sbagliavamo entrambi, perché con il passare degli anni abbiamo scoperto di essere due bestie rare nel campo della destra – a cui lui apparteneva – e io nel centrosinistra. Bestie rare perché ambedue abbiamo sempre amato lo studio della storia, la letteratura e in modo particolare la poesia. Questo ci distingueva, nei nostri rispettivi campi di azione, e alla fine, pur mantenendo le nostre diversità, siamo diventati amici.
Di Pucci Cipriani mi ha sempre colpito la sua ostentazione di un cattolicesimo militante e senza compromessi con il presen- te; non a caso, dirige un periodico, “Controrivoluzione”, che nella testata riporta: “Sub Christi Regis vexillis militare gloriamur”. Questo vessillo lo ha portato, con ostentata determi- nazione, insieme ai suoi compagni di milizia, ad amare sempre e comunque la Chiesa. Anche in questo suo libro, Pucci scandi- sce il flusso della vita nella campagna mugellana e nel suo paese di origine, Borgo San Lorenzo, attraverso episodi di devozione popolare e ricordando bravi sacerdoti che sapevano stare accan- to al popolo, senza cercare la pubblicità del dissenso e degli scandali che hanno contraddistinto una parte della Chiesa Cattolica italiana, e non solo, negli ultimi decenni. Queste vicende narrate in un preciso luogo geografico non hanno nulla di provinciale, bensì una valenza universale nel senso proprio del cattolicesimo.
In queste pagine vi invito a leggere, in particolare, il capitolo “A Luco di Mugello arriva la Madonna di Fatima”, la Madonna che annunciò il 13 maggio 1917 ai tre pastorelli, alla Cova da Iria, che cos’era l’inferno, il richiamo a dire il Rosario e il
dramma della guerra come accelerazione della storia dove, in molti casi si può dire, che chi la vince non ha sempre ragione, come scrisse in un celebre libro (Requiem per un impero defun- to) lo storico François Fejto. La storia conosce squilibri che non sono dominabili dalla singola persona, e per questo in Pucci Cipriani la vera liturgia della Chiesa Cattolica – quando viene celebrata la Santa Messa – è quella in rito romano antico, codificata da san Pio V.
In sostanza, Pucci Cipriani dà grande importanza allo scorrere del tempo, legando la sua visione della vita ai mesi dell’anno e alle liturgie cattoliche, che ogni periodo conserva in sé; e quindi scrive nei capitoli “Ottobre”, “Novembre”, e per esempio in quelli dedicati al Rosario e alle Rogazioni, l’interpo- lazione tra il tempo e la preghiera. Soprattutto in “Ottobre”, quando la luce del giorno si fa più corta e si preannuncia l’inverno, Pucci prende spunto da alcuni versi di Vincenzo Cardarelli, quando il poeta scrive: «Autunno già lo sentimmo venire / nel vento d’agosto / nelle piogge di settembre / torren- ziali e piangenti / e un brivido percorse la terra.» Questa, per Pucci Cipriani, è la metafora poetica perfetta per raccontare il ciclo delle stagioni e quello della vita umana, dove già in agosto, quando si è ancora veramente giovani, si pensa alle piogge di settembre e ai brividi che percorrono la terra, come quando la vita incrocia la morte, sempre presente – insieme alle preghiere e alle processioni del popolo mugellano – nei racconti del nostro autore.
Una definizione di Pucci Cipriani, mio antico avversario, l’ho trovata nell’ultima frase di un libro di Joseph Roth (Il Profeta muto): «E infine l’aspra e fiera malinconia di un solitario che vaga ai margini delle gioie, delle follie e dei dolori…» Non saprei definirlo meglio.
Giovani Pallanti
Uscirà tra breve il libro di Pucci Cipriani “La Messa clandestina – Mira il tuo popolo” (ed. Solfanlli) Euro 14,00 con 70 foto Il libro verrà presentato ufficialmnte il giorno 17 dicembre 2022 a Borgo San Lorenzo presso la Sala Comuale “Pio La Torre” alle ore 17
Saluti On. Fabrizio Di Stefano
Edgardo Benfatto – a nome dei giovani della Comunione Tradizionale
Relatori con l’Autore:
Prof.Giovanni Pallanti – già Vice Sindaco di Firenze
Prof. Giovanni Tortelli – Docete di Storia e Filosofia nei LIcei
Al termine della prsentazioe Vin d’honneur
Alle ore 20 a San Godenzo (Ristorate Agnoletti) Serata per gli auguri di Natale e in onore di Padre Serafino M. Lanzetta che presenterà il suo nuovo libro: “Super hanc petram – Il Papa e la Chiesa in un’ora drammatica della storia” (Ed Fiducia)
Il libro di Pucci Cipriani: “La Messa clandestina .- Mira il tuo popolo” (Ed:Solfanelli) verrà poi presentato a Cecina presso il Circolo Culturale “Il Fitto” alle ore 18,30 del 22 dicembre 2022
Relatori con l’Autore:
Vittorio Acerbi – Musicologo, collaboratore di “Controrivoluzione”
Lorenzo Gasperini – Docente di Storia e Filosofia nei Licei
Ascanio Ruschi – Giurista – Condirettore di Soldati del Re