di Ascanio Ruschi
Sono passati oltre 50 anni dai primi incontri della Tradizione a Civitella del Tronto. All’epoca, un piccolo gruppo di amici, devoti alla Tradizione, su ispirazione del Prof. Paolo Caucci, decise di rendere omaggio ai caduti della Fedelissima Civitella del Tronto, e più in generale a tutti i caduti della Tradizione, inerpicandosi per le strette vie del piccolo paese, sino all’imponente roccaforte che per ben 200 giorni resistette, spes contra spem, all’assedio delle truppe piemontesi.
Scrive Pucci Cipriani, che sin da subito partecipò agli incontri, per poi divenirne animatore ed organizzatore, “I primi incontri a Civitella del Tronto, a cui parteciparono anche Elias de Tejada e Gianni Allegra, si svolgevano semplicemente, la domenica mattina con la S. Messa celebrata alla Rocca e dopo un pranzo cameratesco all’hotel Zunica. Poi i Convegni inizieranno il sabato pomeriggio con alcune relazioni su temi dottrinali come la legittimità d’origine e quella d’esercizio, i Corpi Intermedi etc…” (https://www.ricognizioni.it/memoriae-tradere-civitella-del-tronto-la-fedelissima-non-mi-arrendo-la-resistenza-allinvasione-massonico-risorgimentale-viva-o-rre-di-pucci-cipriani/).
Da allora, ogni anno e ininterrottamente, si sono tenuti gli incontri della Tradizione di Civitella del Tronto, ai quali hanno partecipato tantissime persone, con una formula oramai consolidata e di grande riscontro: il venerdì sera, dopo l’accoglienza, via crucis aux-flambeaux per le strade del paese (davvero toccante), il sabato (mattina e pomeriggio) relazioni e interventi, la domenica mattina recita del S. Rosario mentre si ascende alla Rocca per ricordare i martiri della Tradizione e, infine, visita alla roccaforte (con l’alzabandiera) e alla Chiesa di San Giacomo, sotto la quale riposano alcuni dei valorosi difensori del Regno borbonico.
Ma la tre giorni civitellese perderebbe di senso laddove mancasse il fulcro, ovverosia la celebrazione della S. Messa in rito romano antico (“la Messa di sempre e di tutti”). Da quando sono iniziati gli incontri di Civitella, si è voluto, opportunamente, ricordare che tutto si deve al Signore, e che a Lui vanno le nostre misere preghiere. Non si volle infatti, e così è poi sempre stato, organizzare un semplice incontro a memoria dei combattenti della Rocca. Gli incontri della Tradizione di Civitella del Tronto dovevano essere, e sono, un modo per rendere omaggio a tutti i combattenti della Fede e della Tradizione di ogni epoca e luogo: dai vandeani ai cristeros, dagli insorgenti antigiacobini ai perseguitati del comunismo in odium fidei. Un luogo simbolo, per dare testimonianza della nostra Fede, della nostra lealtà, della nostra volontà di portare avanti la Buona Battaglia.
E così gli incontri della Tradizione non avrebbero senso se privati del S. Sacrificio. Ed è grazie alla Fraternità San Pio X (ultimamente oggetto di un vergognoso “fuoco amico”) se negli ultimi 30 anni la celebrazione della S. Messa in usus antiquior è stata garantita. Il pensiero (e le preghiere) non può che andare al caro Don Giorgio Maffei che, nonostante l’età avanzata, non rinunciò mai a venire a Civitella del Tronto (si preparava giorni prima per essere puntuale!) né mancò di ascendere alla Rocca per poter celebrare la messa domenicale… che Dio lo abbia in gloria!
Cari Amici, con lo stesso spirito cameratesco, anche quest’anno ci troveremo a Civitella del Tronto nei giorni 15, 16 e 17 dicembre presso l’Hotel Fortezza. Sarà un’edizione speciale: tanti già gli amici che hanno assicurato la loro presenza, e le relazioni si preannunciano di assoluto livello.
Tutti sono invitati a partecipare al convegno, nessuno deve sentirsi escluso. L’amore per la Tradizione e l’amore per Dio e la Chiesa sono gli unici requisiti per poter partecipare. Oggi gli incontri “tradizionali” si sono moltiplicati, e di questo non possiamo che essere contenti. Ma gli incontri tradizionali di Civitella del Tronto rappresentano un unicum nel panorama italiano (ma anche estero). La sua storia, i nomi dei relatori e dei partecipanti (si potrebbe scrivere un articolo solo su questo… e chissà che presto non lo faccia…) testimoniano un evento che, senza peccare di orgoglio, rappresentano il meglio che il mondo della Tradizione cattolica ha saputo esprimere negli ultimi 50 anni.
Sono sicuro che, come lo è stato per me oramai 30 anni fa, una volta calpestati i ciottoli delle rue di Civitella, ammirati i monti innevati, assaporati gli antichi sapori della cucina locale, condiviso racconti e idee sino a notte fonda con gli amici (con in mano un bel centerbe), pregato il Signore “con tanti oremus e kirieleison” (come direbbe Guareschi), degli incontri tradizionali di Civitella del Tronto non se ne potrà fare più a meno.
A Civitella cari amici!
Ascanio Ruschi