tratto da ATFP
di John Horvat
La guerra al Natale è molto reale. Tutti abbiamo visto il massiccio tentativo di cancellare Cristo dal Natale. Ci sono stati alberi scintillanti, cartoline e auguri di Buone Feste. I grandi rivenditori si sono sintonizzati con la lunghezza d’onda secolarizzante e hanno riempito le loro pubblicità con tristi celebrazioni di una anonima festa del solstizio d’inverno. “Buon Natale!” è diventato invece un grido di guerra di milioni di americani che hanno combattuto contro questa mutazione politicamente corretta della nascita del Bambino Gesù.
L’obiettivo principale della guerra al Natale non è stato tanto un attacco diretto a questa festa quanto ignorarla deliberatamente. Ma la reazione a questa offensiva è stata grande. Milioni di cristiani in tutto il Paese hanno protestato contro la nuova “festa invernale” imposta loro, organizzando boicottaggi, petizioni e denunce in tutto il Paese e prendendo di mira i colpevoli su molti mezzi di comunicazione. L’indignazione pubblica è stata tale che gradualmente molti rivenditori, tra cui la strapotente catena Walmart, hanno dovuto ripristinare i veri temi natalizi nei negozi. La questione è arrivata persino alle elezioni presidenziali. Una promessa mantenuta della campagna presidenziale del 2016 è stata il ritorno dell’insegna Merry Christmas alla Casa Bianca e del tradizionale presepe, che era scomparso l’anno precedente.
A tutti gli effetti, questa prima guerra al Natale è finita. I cristiani hanno riconquistato una pace scomoda su quelli di dubbia buona volontà. Ci sono ancora rivenditori ostinati che continuano la pratica intollerante di ignorare il Natale. Molti celebrano ancora la “festività invernale”. Tuttavia, per la maggior parte, questa fase si è conclusa con una riluttante ammissione dell’esistenza del Natale. I media laici sono persino passati al “negazionismo”, affermando che non c’è mai stata una guerra contro il Natale se non nell’immaginario di cristiani troppo zelanti.
Una nuova fase nella vecchia guerra contro il Natale
Tuttavia, ora è apparsa una nuova fase della guerra contro il Natale che è molto più insidiosa della prima. La prima versione ha commesso l’errore di cercare di ignorare il Natale e quindi di eliminarne la menzione e la sua presenza nella pubblica piazza. L’effetto contrario è stato quello di galvanizzare l’opposizione a gridare ancora più forte “Buon Natale”.
Questa nuova seconda fase è molto più spietata perché, pur riconoscendo il Natale, cercano di distruggerlo, caricaturarlo o deformarlo. Coloro che si oppongono al Natale ora lo brandiscono come arma usando la festa contro sé stessa per promuovere programmi politici e culturali contrari al suo vero significato. Gli attivisti organizzano le loro “celebrazioni” e cercano di rovinare quelle dei cristiani.
Politicizzare il Natale
Ci sono, ad esempio, persone che espongono presepi con due Giuseppe come evidente promozione di stili di vita omosessuali utilizzando una deformazione della storia del Natale. A Dedham, nel Massachusetts, la parrocchia di Santa Susanna espone un presepe tradizionale. Tuttavia, intorno al Bambino Gesù c’è una gabbia per simboleggiare le restrizioni all’immigrazione. C’è anche una recinzione che separa la Sacra Famiglia e i Re Magi con un cartello che recita “Deportazione”. La parrocchia sta ovviamente politicizzando il Natale per promuovere la sua posizione a favore degli immigrati.
Nuova guerra dell’ateismo militante: rimozione di scenografie vecchie di decenni
Me esiste anche un altro fronte della nuova guerra contro il Natale che consiste nello smantellare le tradizionali scenografie natalizie nelle comunità americane. Gruppi di atei militanti si sono assunti il compito di sopprimere queste scene natalizie vecchie di decenni e tanto apprezzate da diverse generazioni.
Ad esempio, l’Associazione degli attivisti per i diritti civili chiede che un distretto scolastico rimuova una grande raffigurazione dei Re Magi dal tetto della scuola elementare di Newaygo, nel Michigan. I cittadini locali si battono per le sobrie figure realizzate negli anni quaranta dagli studenti. Le considerano da sempre un simbolo della comunità.
Gli attivisti atei, tuttavia, non la vedono così. Con tutto il fervore dei cinesi comunisti durante la Rivoluzione Culturale, si sono costituiti come comitato di censura per cancellare tutti questi simboli nello Stato del Michigan. Un attivista arriva a sostenere che la popolazione locale si abituerà a non vedere i Re Magi, come già si sono abituati i cittadini di altre città in cui sono state tolte le raffigurazioni natalizie.
Simili tentativi di censura sono in corso a Ravenna, in Ohio. La Freedom From Religion Foundation (n. Fondazione per la libertà dalla religione) ha inondato gli uffici dei funzionari comunali chiedendo loro di rimuovere un presepe organizzato da una donna del posto e che ha ricevuto un ampio sostegno della popolazione. Un cittadino ha fatto notare che la città sponsorizzava le scenografie di Halloween, celebrando una festa pagana sulla proprietà cittadina. Ora gruppi esterni stanno facendo pressione sulla città per vietare il Bambino Gesù, anche se lo sponsor ha seguito tutte le regole.
Altre città in tutta la nazione stanno affrontando sfide simili da parte di gruppi come, ad es., l’American Atheists Legal Center. In realtà, collocare presepi su proprietà pubbliche è un atto legale e costituzionale. Le sentenze della Corte sostengono le iniziative dei cittadini in tal senso, a condizione che vengano rispettate le regole.
L’offensiva satanista
Forse gli attacchi più gravi al Natale sono quelli che contengono temi satanici. In tutto il Paese, gruppi satanisti stanno imponendo al pubblico una metamorfosi della festa natalizia e approfittano delle celebrazioni in piazza del vero Natale per introdurre le proprie decorazioni, caricando di simboli satanici imitazioni dell’albero e le scene del “presepe”. Spesso insistono affinché questi orribili allestimenti siano affiancati alle tradizionali rappresentazioni. La maggior parte di questi attacchi non ha altro scopo che quello di mettere in discussione il Natale, dal momento che non è mai esistita una celebrazione satanica in questa data.
La sezione di Chicago del Satanic Temple, ad esempio, ha collocato un’opera accanto a scene e alberi cristiani nella rotonda del Capitol Hill dell’Illinois, chiamata “Snaketivity” (n. miscuglio di parole fra serpente (snake) e Natale (Nativity)). L’opera consiste in un braccio che tiene una mela, con un serpente arrotolato intorno. C’è anche un cartello che recita “La conoscenza è il dono più grande”. L’opera è una parodia dell’Incarnazione che ha redento l’umanità dal peccato originale.
Un gruppo chiamato Satanic Bay Area sta esponendo un albero di Natale a tema satanico nel Cesar Chavez Park di San Jose, in California. L’albero ha 140 decorazioni, tra cui teschi, ragni e ornamenti sul tema del pentacolo satanista su un oggetto destinato ad allietare le famiglie. Il tutto fa parte di un costante tentativo di integrare i temi e la presenza satanica nella pubblica piazza.
L’Incarnazione segnala la venuta di Cristo che avrebbe sconfitto il potere di Satana nel mondo. L’accostamento dei simboli satanici a quelli cristiani mira a negare la vittoria di Cristo proprio nel suo Natale.
Il modo più efficace per combattere la guerra a questo “Natale 2.0” è protestare contro gli sforzi di coloro che non ignorano più il Natale, ma cercano di distorcere, sopprimere e ridicolizzare questa festa gloriosa. Proteste, raduni e petizioni organizzate possono essere estremamente efficaci per affermare il diritto di celebrare il Natale nella pubblica piazza. L’anno scorso, ad esempio, oltre 200 fedeli cattolici della Florida si sono riuniti nella piazza del Sanborn Park di Boca Raton per protestare contro un’esposizione “natalizia” satanica accanto a un presepe cattolico. Una delle “decorazioni” dell’esposizione riportava lo slogan “In Satan We Trust” (In Satana confidiamo). I manifestanti sono presto venuti a conoscenza che l’allestimento non sarebbe stato realizzato, soprattutto grazie alla loro protesta e a una petizione con 50.000 firme.
Queste vittorie sono possibili perché coloro che si oppongono al Natale cercano ad ogni costo la convalida e l’accettazione delle loro posizioni estreme, siano esse atee o sataniche. Quando il clamore suscitato rende impopolari le loro posizioni, si accorgono che i loro sforzi stanno vanificando il loro scopo e si vedono costretti a ritirarsi. Inoltre, quando dei buoni cristiani difendono la loro fede nella pubblica piazza, ciò aiuta e stimola le reazioni a quelle manifestazioni impopolari e orribili. Il Cielo spesso benedice i loro sforzi con vittorie inaspettate.
In effetti, la guerra al Natale si sta intensificando. Non dovrebbe essere una sorpresa, dato che la Chiesa è militante e combatte sempre contro le vie del diavolo, del mondo e della carne. Lo stesso Cristo Bambino è stato perseguitato al momento della sua nascita. Il Natale è una chiamata a difendere Cristo per tutti coloro che lo adorano e che celebrano la Sua vittoria sul peccato.
Fonte: Return to Order, Dicembre 2018. Traduzione a cura di Tradizione Famiglia Proprietà – Italia