Vittorio Acerbi

Come membro del circolo culturale “Il Fitto” è un onore avere qui oggi il professor Roberto de  Mattei. Non ha bisogno di presentazioni per cui vorrei brevemente raccontare come l’ho conosciuto  io. Confesso di conoscerlo di fama da molti anni. Tuttavia ho incominciato a leggere il suo lavoro  solo dopo un articolo di Corrispondenza Romana del 13 marzo 2020 intitolato: “Come San Carlo  Borromeo affrontò l’epidemia del suo tempo”. Come si può capire dal titolo e dalla data, il  riferimento era alla pandemia che in quel momento aveva costretto l’Italia al cosidetto “lockdown”.  E siccome io sono devoto di San Luigi Gonzaga, potete ben capire l’affinità di questi due santi nel  loro stare in mezzo ai malati di peste. Passano due mesi e in occasione della Marcia per la Vita di  Roma, chiedo all’amico Pucci Cipriani di presentarmelo. Abbiamo quindi occasione di fermarci  assieme per colazione e successivamente alla messa celebrata da Monsignor Agostini in quella  splendida chiesa di Santa Maria in Campitelli. Da lì in poi ho incominciato a leggere i suoi libri e  non posso fare a meno di citare due suoi capolavori: “Evoluzionismo. Il tramonto di una ipotesi”, “Il  Concilio Vaticano II. Una storia mai scritta”, “Pio V Storia di un papa santo”. Pochi mesi fa è  uscito un suo libro dal titolo “Breve Trattato sulla Divina Provvidenza” che confesso di non aver  ancora avuto il piacere di leggere, ma che mi è stato caldamente consigliato da amici fidati (e spero  di provvedere presto a rimediare!). Perché in fondo tutto è Provvidenza, anche quando le cose non  sembrano andare per il verso giusto. 

Prima di lasciare la parola agli amici Pucci Cipriani ed Ascanio Ruschi, ci tenevo a raccontare  brevemente quelle che sono state le mie impressioni leggendo questo libro. Il decennio 1970-1980  costituisce uno dei periodi più complicati del nostro tempo. Un tempo denso di eventi: nascita del  compromesso storico e dell’eurocomunismo, il nuovo diritto di famiglia, la legalizzazione  dell’aborto, la legge sul divorzio, la strategia della tensione, le Brigate Rosse, il rapimento Moro. Le  mie impressioni sono sostanzialmente riassumibili in due copertine che sono citate in questo libro.  La prima copertina è del settimanale tedesco “Der Spiegel” del 1977 che raffigurava un piatto di  spaghetti sormontato da una pistola P38, l’arma simbolo dei terroristi durante gli anni di piombo.  Quindi sostanzialmente l’immagine che il resto del mondo ha sull’Italia di quegli anni. La seconda  copertina è quella del giornale “L’Espresso” del 19 gennaio 1975 raffigurante una donna incinta,  nuda, sulla croce. Al di là del pessimo gusto di questa immagine, potete ben capire che si parla del  tema dell’aborto. E impressa nella mia mente ci sono due immagini che restano indelebili. La prima  è quella di una giovanissima Emma Bonino con lo slogan “Aborto facciamolo da noi”; la seconda  immagine è quella di Emma Bonino che sta praticando un aborto con una pompa di bicicletta.  Pensate al paradosso: in nome di una libertà (quella di abortire) si mette in pericolo la propria vita  con attrezzi rudimentali oltre che pericolosi. Qualcuno ancora oggi dice che questa immagine  rientra nelle cosidette “fake news”. A me poco importa se sia vero o no perché sono sempre stato  contrario all’aborto, quindi il problema non sussiste. Quello che però è doveroso raccontare di  questa storia è che Emma Bonino fu indagata nel 1975 per associazione a delinquere e procurato  aborto, ma non fu processata perché la Camera non concesse l’autorizzazione a procedere. E il  paradosso sta nel fatto che sarà la stessa Bonino ad autodenunciarsi ed a farsi arrestare. Io mi sono  soffermato sul tema dell’aborto ma come avete capito sono molti i temi caldi dell’Italia del tempo.  Un’Italia piena di contraddizioni e di disordine; e laddove c’è disordine, non c’è armonia, non ci può  essere il bene. 

Oltre a parlare della nostra nazione, il professor de Mattei affronta anche il tema delle lobby che da  decenni pianificano i destini delle nazioni: dall’economia alle guerre. Tutto spartito a tavolino da  pochi potenti signori. È il caso della Commissione Trilaterale o del Bildenberg Club. Probabilmente  quest’ultimo più conosciuto di cui sono anche membri alcuni nostri connazionali: Lilli Gruber, John  Elkann, Vittorio Colao, Mario Draghi, Romano Prodi, Emma Bonino, Enrico Letta. Questo giusto  per citare qualche nome, ma ce ne sono molti altri. 

Ed oltre a parlare del ruolo che il Bildenberg Club esercita nei destini del mondo, è anche 

importante sapere quali sono le dottrine promosse da questo gruppo. C’è ad esempio la dottrina  della teosofia fondata da Helena Blavatsky (basta guardare la sua immagine che subito si percepisce  un disagio spirituale). Se andate su Google e cercate il simbolo della teosogia subito vi  spaventerete: croce egizia, l’ouroboros (il serpente che si morde la coda), svastica e stella di David.  Tutto assieme. Penso che basti questo a far capire la natura demoniaca di questa dottrina, qualcosa  che va al di là della semplice massoneria da salotto. 

Tutto questo per porre l’attenzione sul fatto che il mondo non si ferma solo ai suoi governanti,  perché c’è sempre qualcuno che sta dietro di loro, nell’ombra. Così come non esistono le religioni  come le conosciamo noi oggi, ma che esistono anche culti pericolosi a cui l’uomo volontariamente  decide di affiliarsi. “Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son  lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete”.