I sopravvissuti della guerra, una guerra che non fa prigionieri, una guerra dove la vittima è senza armi e senza difesa.
Questa guerra ogni anno miete più di 44 milioni di vittime della quale i sopravvissuti siamo noi e possiamo ringraziare coloro che per molti sono stati e saranno i loro mandatari/esecutori, le nostre Madri.
Non possiamo lamentarci di tante disgrazie, cattiverie e ingiustizie se prima non apriamo gli occhi verso questo vero e proprio genocidio.
La soluzione a tutto questo ce l’ha data San Pio da Pietralcina che diceva: “Basterebbe un giorno senza nessun aborto e Dio concederebbe la pace al mondo fino al termine dei giorni”.
Preghiamo affinché gli uomini aprano gli occhi e l’anno nuovo sia un anno a favore della Vita In tutta la sua bellezza.
“Padre, lei stamattina ha negato l’assoluzione per procurato aborto ad una signora. Perché è stato tanto rigoroso con quella povera disgraziata?”. Rispose P. Pio: “Il giorno in cui gli uomini, spaventati dal, come si dice, boom economico, dai danni fisici o dai sacrifici, perderanno l’orrore dell’aborto, sarà un giorno terribile per l’umanità. Perché è proprio quello il giorno in cui dovrebbero dimostrare di averne orrore”. Poi, afferrato con la mano destra l’interlocutore con il saio, gli calcò la sinistra sul petto, come se volesse impadronirsi del suo cuore, e riprese con un fare molto perentorio: “L’aborto non è soltanto omicidio, ma pure suicidio. E con coloro che vediamo sull’orlo di commettere con un solo colpo l’uno e l’altro delitto, vogliamo avere il coraggio di mostrare la nostra fede? Vogliamo recuperarli sì o no?!”. “Perché suicidio?”, domandò p. Pellegrino. Assalito da una di quelle, non insolite furie divine, compensate da uno sconfinato entroterra di dolcezza e di bontà”, P. Pio rispose: “Capiresti questo suicidio della razza umana, se, con l’occhio della ragione vedessi ‘la bellezza e la gioia’ della terra popolata di vecchi e spopolata di bambini: bruciata come un deserto. Se riflettessi allora sì che capiresti la duplice gravità dell’aborto: con l’aborto si mutila sempre anche la vita dei genitori. Questi genitori vorrei cospargerli con la cenere dei loro feti distrutti, per inchiodarli alle loro responsabilità e per negare ad essi la possibilità di appello alla propria ignoranza. I resti di un procurato aborto non vanno seppelliti con falsi riguardi e falsa pietà. Sarebbe un’abominevole ipocrisia. Quelle ceneri vanno sbattute sulle facce di bronzo dei loro genitori assassini. A lasciarli in buona fede mi sentirei coinvolto nei loro stessi delitti»