tratto da: sessantottodellachiesa.it

Il coronavirus sta dando vita a delle polarizzazioni sempre più evidenti all’interno della Chiesa Cattolica, se da una parte si stanno accentuando il rigore, la sana dottrina, il desiderio di Dio e dei Sacramenti, e si interpreta finalmente la pestilenza come un castigo permesso dal Buon Dio per rimetterci sulla retta via, dall’altro è purtroppo divenuta anche un pretesto per il modernismo per reinventare sempre più velocemente e sfacciatamente una nuova religione, commettendo anche dissacrazioni e sacrilegi.

Umberto Rotili, “Artistic Directors” come da egli stesso dichiarato sulla propria pagina social, sarebbe anche un prete della Chiesa Cattolica, in particolare parroco della Parrocchia della Beata Maria Vergine della Misericordia di Fabriano, la più popolosa della città in provincia di Ancona, nelle Marche. Ci spiace dover purtroppo criticare apertamente un sacerdote, ma purtroppo, visto il degenerante e repentino evolversi degli attacchi interni alla Chiesa Cattolica che ci stanno privando della Dottrina, dei Sacramenti, dei sacerdoti ed anche di quel minimo di decoro che si addice all’interno di una tavola calda, non possiamo proprio astenerci dal farlo. Dinanzi a quanto abbiamo avuto il dispiacere di vedere con i nostri occhi e udire con le nostre orecchie non possiamo che levare un doloroso e forte grido, che si addice a coloro che non hanno paura di combattere la buona battaglia contro nemici che sono anche amati fratelli: “tacere non possum!” 

All’inizio del video sembrerebbe di avere a che fare con un ragazzo, un po’ raffinato, maleducato, irrispettoso e dissacrante che, nella Casa del Signore, seduto sullo schienale di una panca, tiene le sue scarpe sudicie su un’altra panca. Poi quando inizia a parlare ci si rende purtroppo anche conto che abbiamo a che fare con un prete. Premesso che anche i bambini sanno che non si mettono i piedi dove ci si siede, tanto più con le scarpe, è del tutto evidente che tale gesto compiuto da un ministro del culto, mentre volta la groppa al Santissimo e tiene il proprio fondoschiena sullo schienale di una panca, è stato pensato proprio per dissacrare la Casa del Signore ed attirare l’attenzione su se stesso, il prete moderno e modernista, diverso dal prete cattolico, che attira i giovani ed il popolino verso la perdizione. Non avevo mai visto una persona seduta in questo modo in chiesa, se l’avessi vista l’avrei immediatamente scaraventata a terra! Mai avrei pensato che un sacerdote avrebbe potuto rompere questo “tabù”, per liberarci della “patina del moralismo” (ipse dixit) mentre scoraggia le persone dall’osservare il Terzo Comadamento.

Ma purtroppo c’è anche un altro video nel quale don Umberto Rotili ci spiega che l’acqua santa in chiesa è stata sostituita da dei dispenser per disinfettarsi le mani, e che un ulteriore dispenser è disponibile vicino all’altare. Poi ci mostra un tavolo al centro della chiesa sul quale sono disponibili salviette e confezioni di disinfettanti professionali e di disinfettante GD90, con a fianco un bel cestino per la raccolta differenziata, in modo che ognuno possa igienizzare la propria postazione. Inoltre ci spiega che l’Eucarestia sarà consegnata, con una pinzetta eucaristica, obbligatoriamente in modo dissacrante sui guanti in lattice dei fedeli (cattolicamente sulla lingua mai), che pertanto verrà anche a contatto con il disinfettante e la sporcizia che i fedeli hanno toccato. Tale misura oltre ad andare contro la nostra vita spirituale, va anche contro le basilari norme igieniche, poiché tutto quanto sarà toccato con i guanti rimarrà su di essi e andrà anche a contatto con l’ostia consacrata (Nostro Signore abbi pietà di noi!), che sarà poi ingerita.

Sulla pagina social del sacerdote si può anche osservare un’ immagine che sintetizza il nuovo e sfacciato cammino intrapreso dalla religione del modernismo, verso la religione arcobaleno universale, che ha occupato le chiese cattoliche con il placet dei nostri vescovi. Inoltre da non perdere gli interventi sul canale youtube del presbitero, nel primo casualmente aperto ci spiega ad esempio, vestito da giocatore di basket e con collarino rigorosamente slacciato, di non essere un “messarolo”, che bisogna cambiare continuamente tutto e se dopo un anno le cose non vanno allora si ricambiano, oltre al fatto che una fede già vista è morta.

9 maggio 2020, Gino Lanfranchi