di Sabino Paciolla
Tratto da Sabino Paciolla
Qualcuno potrebbe dire che Biden ha una bella faccia tosta, e forse a ragione. Ecco la reazione del presidente Biden alla prima mossa fatta dalla riunione plenaria dei vescovi USA. Ne dà conto in un suo articolo lo staff del Catholic News Agency. Eccolo nella mia traduzione.
Venerdì, al presidente degli Stati Uniti Joe Biden è stato chiesto di una “risoluzione” dei vescovi statunitensi di negare a lui e ad altri politici pro-aborto la Comunione – anche se il loro voto di questa settimana era sulla stesura del documento di insegnamento, non una qualsiasi decisione a livello nazionale di negare la Comunione.
“Questa è una questione privata e non credo che accadrà”, ha detto Biden.
I vescovi statunitensi hanno tenuto la loro annuale assemblea generale di primavera questa settimana. I vescovi hanno discusso la stesura di un documento sull’Eucaristia, che includerebbe una sottosezione sulla “coerenza eucaristica”, o [sulla condizione] degna per ricevere la Comunione.
#BREAKING | President Biden was asked about the Catholic bishops' decision to develop a document on the Eucharist, which could prevent pro-abortion politicians from receiving communion.
— EWTN News (@EWTNews) June 18, 2021
He responds: "That's a private matter, and I don't think that's going to happen." #USCCB21 pic.twitter.com/Dq2T2LYEfn
In una proposta di schema del documento, il comitato dottrinale dei vescovi ha citato la speciale necessità per i funzionari pubblici cattolici di sostenere l’insegnamento della Chiesa nella vita pubblica.
Biden, che è il secondo presidente cattolico degli Stati Uniti, ha spinto per l’aborto finanziato dai contribuenti mentre la sua amministrazione cerca di deregolamentare gli aborti medici e di finanziare gruppi internazionali pro-aborto.
Nel 48° anniversario della decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti Roe v. Wade del 1973 che ha legalizzato l’aborto a livello nazionale, Biden e il vicepresidente Kamala Harris hanno rilasciato una dichiarazione a sostegno di Roe e dichiarando la loro intenzione di codificarla nella legge.
Biden ha abrogato la Politica di Città del Messico, una politica esecutiva che impedisce il finanziamento degli Stati Uniti alle ONG straniere che forniscono o promuovono aborti.
Nella politica interna sull’aborto, Biden si è mosso per permettere il finanziamento federale degli aborti elettivi presentando la sua richiesta di bilancio per l’anno fiscale 2022 senza l’emendamento Hyde. Questa politica, promulgata nella legge dal 1976 come clausola aggiuntiva alle leggi di bilancio, proibiva il finanziamento federale della maggior parte degli aborti elettivi in Medicaid (un programma federale sanitario degli Stati Uniti d’America che provvede a fornire aiuti agli individui e alle famiglie con basso reddito salariale, ndr).
La Gaudium et spes, la costituzione del Vaticano II del 1965 sulla Chiesa nel mondo moderno, ha detto che “dal momento del suo concepimento la vita deve essere custodita con la massima cura mentre l’aborto e l’infanticidio sono crimini indicibili”.
La Congregazione per la Dottrina della Fede ha emesso una nota dottrinale nel 2002 sulla partecipazione dei cattolici alla vita politica. Il documento sottolineava la necessità per i cattolici di aderire all’insegnamento della Chiesa, specialmente su questioni gravi come l’aborto e l’eutanasia.
Il cardinale Luis Ladaria, prefetto della CDF, ha citato la nota nella sua lettera ai vescovi statunitensi a maggio sulla questione della Comunione per i funzionari pubblici cattolici che sostengono la legislazione permissiva sui mali gravi.
Nell’ottobre 2019, mentre faceva campagna elettorale per la presidenza, a Joe Biden è stata negata la Comunione in una parrocchia della diocesi di Charleston. Lelinee guida diocesane di Charleston, che sono anche quelle dell’arcidiocesi di Atlanta e della diocesi di Charlotte, affermano che “i funzionari pubblici cattolici che sostengono costantemente l’aborto su richiesta stanno cooperando con il male in modo pubblico. Sostenendo la legislazione a favore dell’aborto, essi partecipano a un peccato grave manifesto, una condizione che li esclude dall’ammissione alla Santa Comunione finché persistono nella posizione a favore dell’aborto”.