Tratto da: Stilum Curiae
Di: Silvana De Mari
Non ci sono nuove linee guida del magnifico ministro Speranza Roberto, l’incredibile ministro che è riuscito nel doppio successo: avere il maggior numero di morti, solo Messico e Iran hanno fatto peggio di noi, a fronte della maggiore distruzione del tessuto sociale, dell’economia, della vita, con la gente spinta alla follia e i bambini che si fanno tagli orizzontale sul braccio.
La riconferma dell’incredibile Roberto Speranza alla sanità dimostra al di là di ogni ragionevole dubbio che Draghi è un Conte Ter. Il nostro magnifico e speranzoso ministro ha spiegato che ci sono altre priorità che non correggere le linee guida della cosiddetta terapia domiciliare, che forse sarebbe più corretto chiamare non terapia domiciliare: le linee guide infatti si possono riassumere in no drugs, non date medicine fino a quando non è troppo tardi.
Per coloro che fossero distratti, faccio riassunto delle puntate precedenti. La SARS 2 covid19 uccide mediante infiammazione, una tempesta di citochine, con un meccanismo che ha moltissimi parallelismi con quello dell’autoimmunità. Questa tempesta di citochine causa una coagulazione del sangue all’interno dei vasi. Quando medici valorosi fecero le autopsie, contravvenendo alle disposizioni del ministero che le aveva “sconsigliate” , ci si rese conto della dinamica e si mise a punto una terapia, spesso nota come protocollo Cavanna dal nome dell’oncologo che l’ha messa a punto.
Le linee guida sono queste; riporto le linee guida imposte dal Ministero della Salute
1) terapia sintomatica di supporto: paracetamolo. Nelle linee guida è raccomandato il paracetamolo. Si tratta di un pessimo farmaco che non ha alcuna azione antinfiammatoria e che non ha nessun senso somministrare in una malattia che uccide mediante infiammazione. Il paracetamolo non solo non leva l’infiammazione ma la peggiora, dato che inibisce il Glutatione, prezioso antiossidante con una potente azione antinfiammatoria. Il paracetamolo leva la febbre e il dolore, per cui il paziente “si sente” meglio. Si sente meglio, non sta meglio. In realtà sta peggio, perché il paracetamolo gli ha tolto anche la febbre che è sgradevole, ma è una difesa contro il virus. Il paracetamolo non è un sintomatico, è un aggravante, fa il gioco del virus
Dare paracetamolo a un malato di covid, e mi assumo la responsabilità di questa affermazione, è come dare zucchero a un diabetico. Molti mi obiettano che molti pazienti sono guariti con paracetamolo, a cominciare ad esempio da Nicola Porro. Nel 95/97% dei casi la SARS 2 covid 19, è una malattia benigna e pauci sintomatica che guarisce serenamente da sola nonostante il paracetamolo. I malati guariti con paracetamolo in realtà sono guariti da soli, nonostante il farmaco somministrato.
Noi raccomandiamo antiinfiammatori, se possibile l’aspirina, dopo aver protetto lo stomaco con Lanzoprazolo: contrasta l’infiammazione e anche un’azione anti trombotica.
2) vigile attesa, vuol dire non fare un accidente di niente fino a quando non è troppo tardi. La SARS 2 covid19 nella stragrande maggioranza dei casi è asintomatica o dà una malattia lieve e benigna. Nei casi in cui dà una malattia importante deve essere fermata immediatamente. Assumendomi la responsabilità di ogni sillaba che scrivo affermo che la stragrande maggioranza dei morti si sarebbe potuto evitare, e che l’accoppiata paracetamolo-vigile attesa è responsabile di un enorme numero di aggravamenti, e quindi anche di morti
3) appropriate idratazione e nutrizione; in questo punto come nei due successivi si affermano banalità ovvie.
4) non modificare terapie croniche in atto per altre patologie.
5) i soggetti in trattamento immunosoppressivo cronico proseguono il trattamento farmacologico in corso a meno di diversa indicazione da parte dello specialista curante;
6) non utilizzare routinariamente corticosteroidi;•l’uso dei corticosteroidi è raccomandato nei soggetti con malattia COVID-19 grave che necessitano di supplementazione di ossigeno. L’impiego di tali farmaci a domicilio può essere considerato solo in quei pazienti il cui quadro clinico non migliora entro le 72 ore, in presenza di un peggioramento dei parametri pulsossimetrici che richieda l’ossigenoterapia; perché non usare il cortisone in una malattia che uccide mediante infiammazione, tenendo presente che il cortisone è il più grande antinfiammatorio che esista? Alcuni medici lo danno immediatamente, nella cosiddetta fase uno altri aspettano tre giorni per dare tempo all’organismo di dare una risposta immunitaria, cioè lo danno nella cosiddetta fase due, ma il cortisone deve sempre essere presente nella terapia di un malato di SARS 2 covid19.
7) non utilizzare eparina. L’uso di tale farmaco è indicato solo nei soggetti immobilizzati per l’infezione in atto. Perché non usare eparina in una malattia che uccide mediante coagulazione intravasale? L’eparina deve essere data a tutti, perché cura la SARS 2 covid19.
8) non utilizzare antibiotici. Il loro eventuale uso è da riservare solo in presenza di sintomatologia febbrile persistente per oltre 72 ore o ogni qualvolta in cui il quadro clinico ponga il fondato sospetto di una sovrapposizione batterica, o, infine, quando l’infezione batterica è dimostrata da un esame microbiologico; Le deliranti linee guida raccomandano di non dare dell’antibiotico di prima battuta. Sono un medico, mi assumo la responsabilità di ogni sillaba che costituisce la parola “deliranti”. Non viene fatta alcuna diagnosi differenziale. Contrariamente a quanto pensa Speranza, non esiste solo il Covid. Il 70% delle affezioni polmonari febbrili sono di origine batterica. Il 30% delle affezioni virali nel 98% dei casi ha una sovrapposizione batterica. Il medico che cura secondo le linee guida del ministero non fa diagnosi differenziale: dà per scontato di trovarsi di fronte a una infezione virale, dà per scontato che non ci siano batteri. In più esiste un antibiotico che ha azione anche contro i virus. L’antibiotico deve essere dato immediatamente, ed è meglio che non si dia un antibiotico qualsiasi. Deve essere l’azitromicina, antibiotico della famiglia dei macrolidi . Gli antibiotici sono farmaci che contrastano i batteri, ma i macrolidi hanno una specificazione antivirale, già rilevata per contrastare le infezioni di Ebola e Zika, grazie alla loro capacità di aumentare l’espressione dell’interferone 1, che ha una specificazione antivirale. Mi assumo la responsabilità di affermare che non dare antibiotico immediatamente può favorire l’aggravarsi della malattia fino a rendere necessaria una terapia intensiva oppure addirittura fino alla morte. L’azitromicina deve essere prescritta immediatamente, insieme al secondo farmaco che va dato immediatamente, l’idrossiclorochina. E si arriva al punto 9.
9) non utilizzare idrossiclorochina la cui efficacia non è stata confermata in nessuno degli studi clinici controllati fino ad ora condotti; vecchio farmaco derivato dal chinino con il quale da decenni curiamo la malaria, l’artrite reumatoide e anche i coronavirus. La SARS 1 del 2003 aveva una mortalità molto più alta dell’attuale SARS 2. Non ce la ricordiamo nemmeno perché fu brillantemente curata con idrossiclorochina.
L’idrossiclorochina si è confermato il farmaco di elezione nella profilassi e nella cura delle complicanze da coronavirus. Un gruppo di ricerca tedesco l’ha utilizzata con ottimi risultati in aereosol. Controindicata in caso di favismo, porfiria e miastenia, e in una particolare alterazione dell’elettrocardiogramma, l’idrossiclorochina inibisce le citochine e agisce anche sui recettori ACE2 ostacolando l’entrata del virus delle cellule. Risulta efficace per scongiurare la polmonite e ha anche un’azione anti trombotica.
La usiamo da decenni per curare l’artrite reumatoide che è una malattia autoimmune. La SARS 2 covid19 uccide in quanto innesca un meccanismo autoimmune.
Le linee guida dell’incredibile ministero della salute italiana escludono questo magnifico farmaco.
10 non somministrare farmaci mediante aerosol se in isolamento con altri conviventi per il rischio di diffusione del virus nell’ambiente. In Germania curano con aereosol di idrossiclorochina.
E ora le conclusioni:
Non esistono, ad oggi, evidenze solide e incontrovertibili (ovvero derivanti da studi clinici controllati)di efficacia di supplementi vitaminici e integratori alimentari(vitamina D, lattoferrina, quercitina), il cui utilizzo per questa indicazione non è, quindi, raccomandato.
Veramente ci sono gli studi del professor Elia che dichiarano che avere la vitamina D alta o bassa fa una differenza dell’80% nella mortalità.
Nelle” linee guida non si consiglia vitamina D né C. I formidabili medici di Ippocrate org, l’organizzazione creata da Mauro Rango, raccomandano altissime dosi di entrambe: il loro protocollo, che seguo anche io, è qui:
Lo stesso i valorosi medici di Terapia Domiciliare, il dottor Amici, il dottor Gulisano e gli innumerevoli altri che curano i malati a casa, che guariscono i malati a casa.
La vitamina C previene il danno sull’alveolo polmonare. La Sars 2 Covid 19 uccide mediante una tempesta di citochine. Tra queste la più pericolosa è l’interleuchina 17. Uno dei migliori inibitori di questa citochina è la vitamina D3. Dato che le gravi reazioni tromboemboliche della Sars 2 covid 19 sono causate da una reazione autoimmune, la somministrazione di alte dosi di vitamina D3 le previene.
Se volete non ammalarvi, se volete guarire, seguite protocolli corretti. Comprate il libro Eresia, del dottor Massimo Citro Della Riva edito da Byoblu, e il libro Guarire il Covid 19 a casa, manuale per terapia domiciliare, di Mauro Rango, fondatore di Ippocrateorg.
Se volete capire come sia possibile che le linee guida del ministero della salute contengano errori così madornali, non basta comprendere come tutto questo ci stia spingendo verso la perdita delle libertà di rifiutare vaccini o farmaci spacciati per tali imposti alla popolazione senza adeguate sperimentazioni. Occorre capire qual è l’ideologia di fondo: comprate e leggete “L’ultima religione”, di Gulisano e Marletta, e soprattutto comprate il libro manifesto del foro di Davos Covid 19 the Great reset, di Klaus Schwab, che spiega come sia fondamentale questa meravigliosa occasione della pandemia per resettare una popolazione cafona e inutile, aggrappata alle sue chiese, ai suoi bambini, alle sue insulse tradizioni e creare una società del futuro, digitalizzata, autorizzata, liquida, fluida, posizionabile, intercambiabile.
A fine febbraio 2020, come ogni anno, eravamo in presenza delle forme influenzali/simil influenzali notoriamente caratterizzate, dal punto di vista sintomatologico, da tosse, febbre, raffreddore, che, come è noto, possono complicarsi per sovrainfezioni batteriche che si trattano con antibiotici.
Il 22 febbraio 2020, a seguito di una circolare ministeriale, è stata consegnata ai medici di medicina generale sul territorio una check list attraverso la quale, improvvisamente, dal giorno alla notte, è stato imposto di attribuire la stessa sintomatologia respiratoria unicamente al “Nuovo Coronavirus”. Infatti le check list sono state utilizzate per formulare il sospetto diagnostico di COVID 19, eludendo, con un colpo di spugna, tutte le possibili complicanze batteriche respiratorie che avrebbero potuto essere adeguatamente trattate con antibiotici.
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