È morta in Firenze il 6 marzo 2021, presso la sua abitazione, la professoressa Cesarina Dolfi e, con lei, scompare un “pezzo” della “nostra Firenze”; era nata nel 1922 a Prato, poi, si laureò in matematica presso l’Ateneo fiorentino e visse nella “Città del Fiore” dove iniziò l’insegnamento nella scuola media fino a diventare Preside; famosi sono i libri di testo, alcuni fatti in collaborazione con il professor Luigi Campedelli, collaborò con il Ministro della PI alla revisione dei programmi scolastici e fu militante e dirigente dell’UCIIM (Unione Cattolica Italiana Insegnanti) Medaglia d’Oro al merito della Pubblica Istruzione.
Per diciannove anni, dal 2000, fu membro attivo e appassionato del Comitato Promotore di “Capannucce in città” il concorso per i presepi fondato dal Consigliere Comunale Mario Razzanelli che ricorda: “Cesarina Dolfi ha partecipato con il suo entusiasmo, la sua fede, la sua tenacia, la sua dolcezza a ogni fase organizzativa a tutte le premiazioni, abbracciando gli oltre 20.000 bambini che in questi anni hanno partecipato all’evento…dimostrando il suo grande amore per la Sacra Famiglia”.
Fin qui il “necrologio” fatto un po’ in tutti i giornali e sui social di Firenze e della Toscana.
Ma nessuno ha messo in luce la “battaglia” della professoressa Cesarina Dolfi che ha sempre portato avanti fino agli ultimi giorni di vita (fu lei, la prima, a telefonare, lo scorso marzo 2020, per annunziarmi la morte del Presidente del MpV Carlo Casini) la battaglia in difesa della vita dal concepimento fino alla morte naturale, in difesa della famiglia e quella in difesa della scuola.
Si batté per il referendum contro la confermazione della legge divorzista Baslini – Fortuna, poi contro l’aborto e contro la droga. Ricordo il Convegno contro la Droga tenutosi, per merito del Consigliere Regionale Giovanni Donzelli (oggi Parlamentare di FdI)il 6 giugno del 2012 a Palazzo Bastogi e al quale parteciparono oltre a Giovanni Donzelli e al sottoscritto, l’endocrinologo prof. Marco Chianelli, Docente dell’Università di Roma Tor Vergata e Fabio Bernabei (prematuramente scomparso) dell’osservatorio droga.it e autore del libro ” Cannabis medica: 100 risposte sull’uso terapeutico della marijuana” (ed.Sugarco 2012). Anche in quell’occasione la Preside Dolfi portò la limpida testimonianza del suo impegno contro questo cancro del secolo, ricevendo l’unanime consenso degli oratori, degli organizzatori e del numerosissimo pubblico presente.
Io ricordo negli anni Settanta, quando la “contestazione” pilifero-asinina imperversava nelle scuole, come la Preside Dolfi, all’Isolotto, seppe tenere, il pugno di ferro con il guanto di velluto, nel quartiere della contestazione più selvaggia e distruttiva.
Nell’epoca in cui molti professori chiedevano il prepensionamento e alcuni presidi decidevano di tornare all’insegnamento, per non saper far fronte alla virulenza sessantottarda, Cesarina Dolfi non fu canna al vento ma rimase ferma, al suo posto, come la sentinella di Pompei.
Il mio amico ed ex suo allievo Giovanni Pallanti, della “sinistra DC”, che fu Vice Sindaco di Firenze e che ha parlato di lei su “Toscana oggi”, così mi descrive la sua ex insegnante: “una professoressa molto brava, assai severa, non incline al buonismo…tanto che mi bocciò in matematica due volte.Una persona tutta d’un pezzo, ferma nei suoi convincimenti, fedele ai suoi ideali cristiani e civili che ricordo con stima e affetto”
Come non fu incline al buonismo, Cesarina Dolfi non si piegò neanche al conformismo imperante che, allora come oggi, vedeva nell’esperienza “maoista” di don Milani, il futuro della scuola. Seppe dire il suo NO alla “scuola facile” dei “Todos caballeros” e dei “cattivi maestri”. Difese, anche con la penna, la professoressa Vera Spadoni, che fu chiamata in causa nel libro “Lettera una professoressa“. Riportiamo il testo dell’intervento della Preside Dolfi (“Ricordi di una professoressa” apparso sul “Il Covile” n.403 del 4 luglio 2007) insieme a quello del Preside Francesco Berardi (“Un libro sbagliato” apparso sullo stesso numero 403 del 4 luglio 2007 de “Il Covile”)
Per la professoressa Cesarina Dolfi la “Comunione Tradizionale” ha fatto celebrare una S.Messa “ad memoriam” dal M.R. Can. Cav.Don Cristian D.Comini che ben conosceva e che ha ricordato anche il suo impegno per il Seminario fiorentino.
PC