1984 di George Orwell. Quando O’ Brien, che per sette anni ha finto di essergli amico solo per controllarlo più da vicino, chiede a Winston, legato sul lettino delle torture, alla sua mercé, che cosa prova per il Grande Fratello, il malcapitato confessa di odiarlo. O’ Brien non si scompone e risponde:
«Lo odii. Bene. È arrivato il momento, per te, di compiere l’ultimo passo. Tu devi amare il Grande Fratello. Obbedirgli non basta, lo devi amare.»
Il Partito non tollera la libertà del pensiero e del sentimento: il grande leader deve essere ritenuto la fonte di tutti i beni e chi dissente il male assoluto, quindi si deve amare il Grande Fratello, senza se e senza ma.
Come dice O’Brien a Winston, chi si oppone è l’eretico, “il nemico della società, da sconfiggere e umiliare in un circuito senza fine. (…) Sarà un mondo di terrore, ma anche di trionfo. Più il Partito diventerà potente, minore sarà la sua tolleranza: quanto più debole sarà l’opposizione, tanto più duro sarà il dispotismo. Goldstein e le sue eresie vivranno per sempre. Ogni giorno, ogni momento, l’uno e le altre saranno sconfitti, screditati, ridicolizzati, coperti di sputi…”Ma la raffinatezza del Grande Fratello va oltre tutto questo.
La tortura di Winston cesserà solo quando supplicherà di infliggerla a Julia, la donna che amava, e non a lui.
Solo spingendo i sudditi ad odiarsi a vicenda, il Potere può mantenere la sua forza.
O’ Brien spiega trionfante: “Abbiamo infranto ogni legame fra genitori e figli, uomo e uomo, uomo e donna. Oggi nessuno più ha il coraggio di fidarsi di una moglie, di un bambino o di un amico, ma in futuro non ci saranno più né mogli né amici. I bambini saranno tolti alle madri all’atto della nascita, così come si tolgono le uova a una gallina. (…) Non ci sarà forma alcuna di lealtà, a eccezione della lealtà verso il Partito. Non ci sarà forma alcuna di amore, a eccezione dell’amore per il Grande Fratello. Non ci sarà forma alcuna di riso, a eccezione della risata di trionfo sul nemico sconfitto. Non ci sarà forma alcuna di arte, di letteratura, di scienza. Quando avremo raggiunto l’onnipotenza, non avremo più bisogno della scienza. Non ci sarà differenza fra il bello e il brutto”.
Orwell sempre più simile ad un novello Nostradamus, e. a differenza delle centurie del profeta francese, i suoi scritti non lasciano spazio all’interpretazione.1984 è ora.
Stefano Burbi