La scorsa settimana è stata una settimana intensa per la battaglia politica del centrodestra in Toscana dove il duo Salvini – Ceccardi sta mietendo opime messi, specie tra i giovani e tra i giovanissimi che, per la prima volta, si recheranno al voto e che – possiamo ben testimoniarlo – sono rimasti letteralmente sconvolti dal clima di violenza, di odio, di linciaggio morale (come ai tempi delle aggressioni alla gente di colore in Alabama) : e quello che più ha fatto e fa effetto è che la parola d’ordine :”Dagli al fascioleghista” arriva da coloro che dovrebbero fare da pompieri e invece hanno fatto e fanno gli incendiari.
A Pontassieve (Valdisieve e Mugello erano i feudi arcirossi del Comunismo un tempo e del cattocomunismo e radicalismo mondialista oggi) : dopo che, giorni prima, a Bagno a Ripoli era stato annullato il pranzo con Salvini perché i proprietari del ristorante erano stati minacciati, anche a Pontassieve i “leghisti” hanno dovuto annullare la loro riunione conviviale…si era creato nella cittadina, un tempo importante nodo ferroviario, un clima pesante a cui non è stato estraneo il primo cittadino Monica Marini che è stata eletta sindaco, con l’appoggio di tutto il cadente universo rosso – femminista, con quasi il settanta per cento dei voti…insomma, come gli amici capiranno, qui siamo rimasti agli anni Sessanta quando, ciascuno di noi, temeva che i carri armati sovietici mettessero fine alle nostre libertà.
Monica Marini – che, mi dicono, essere di indole collerica e di carattere di rara supponenza, intollerante e priva di moderazione – una volta che ha saputo della venuta nella cittadina del duo Salvini – Ceccardi, ha creduto bene di dimostrare, al colto e all’inclita, che qui il “fascioleghista” non passerà, perché ci sarà lei, la pasionaria, la novella Dolores Ibarruri in versione “Hardcore Metal”, che farà scudo col suo corpo, all’aggressione “immaginaria” leghista. La sua presenza ( quella di Salvini) a Pontassieve non è gradita, …capirete bene, voi, in paese, non si aspettava altro che qualcuno accendesse un cerino per far esplodere i cervellini dei “cazzerellini tutto pepe e sale” (Carducci) e così, una ragazza congolese – tra l’altro dipendente comunale, ovvero al servizio di Dolores Ibarruri, si è sentita autorizzata ad aggredire Salvini urlando, maledicendolo, e strappandogli, oltre alla camicia, dal collo la Corona del S. Rosario che un buon parroco gli aveva regalato…e tutto si comprende e si capisce, in questo periodo di accanimento contro la Croce, contro il S. Rosario, contro i simboli religiosi della nostra identità cristiana .
Tra lo stupore e la costernazione della gente abbiamo dunque assistito a questo vergognoso attentato (CLICCA QUI)
Subito l’avvocato Elisa Tozzi, candidato capolista della Lega nel collegio di Firenze 2 ( Mugello – Valdisieve – Chianti – Valdarno) ha stigmatizzato: “Questa aggressione è il frutto di intolleranza e di odio che la sinistra continua ad alimentare, episodio ancor più grave – ha continuato l’esponente leghista – preceduto da un post criminoso del sindaco di Pontassieve nel quale esplicitamente veniva ribadito che Salvini non era ospite gradito…”
Silenzio del Sindaco di Pontassieve che non ha sentito il bisogno di scusarsi…secondo un ormai consueto copione di arroganza e supponenza dei sessantottini…nonni, padri, figli, nipoti…
Salvini e il suo seguito sono stati ospiti di una azienda agricola poi a Borgo San Lorenzo dove Salvini (in precedenza il segretario della Lega, con la Susanna Ceccardi, aveva visitato l’ex ospedale di Luco, ricevuto, con festosa accoglienza, da molti giovani e dal parroco…cosa che ha fatto soffrire non poco i “cazzerellini pepe e sale” del cattocomunismo locale) ha ricevuto un’accoglienza trionfale, in piazza dell’Orologio, nella quale si erano radunate centinaia di persone festanti…e anche, simpatica variante folkloristica, una diecina di “piscialletto” che si sono, poveracci, sgolati per due ore lanciando slogan ormai desueti…e vecchi.
Una nota personale: ho pensato di regalare – su incoraggiamento del Segretario provinciale della Lega, il caro amico Alessandro Scipioni – il mio rosario a Matteo Salvini, un rosario che mi aveva consegnato il mio caro amico, scrittore e giornalista, Massimo Granata al momento del mio ricovero nell’Ospedale della SS. Annunziata. Una bella corona proveniente da un santuario mariano del Libano dove periodicamente si reca Massimo per ragioni professionali.
Un gesto di riparazione per la vergognosa aggressione (con maledizione) fatta dalla congolese a Pontassieve…e anche un gesto di amore verso il Crocifisso…
Salvini, tra gli applausi della folla ha messo al collo la corona benedetta e – ve lo confesso – per me è stato un vero motivo di orgoglio e di gioia perché ho pensato che, in questa Toscana rossa, la Croce potesse portasse alla vittoria: In hoc signo vinces
Un gesto che ha fatto andare su tutte le furie – e di questo sono orgoglioso come di aver consegnato il rosario al senatore Salvini – i poveri untorelli cattocomnisti e bottegai che, finita la diccì, si agitano, miagolano e uggiolano e – loro che si son nascosti dietro lo scudo con la croce per una vita – si stracciano le vesti perché altri esibiscono con orgoglio simboli religiosi.
Qui in Mugello, il progressismo è un po’ come il “manzonismo degli stenterelli” …coglione e saccente e…perdente.
Dunque, coraggio la battaglia per la Toscana va vinta ma, soprattutto, va onorato il simbolo della croce…pena non la sconfitta elettorale, ma la morte dell’anima. Che è cosa ben più grave della morte fisica. E che il Signore, Dio degli eserciti, benedica la nostra Patria!
PUCCI CIPRIANI