di Pucci Cipriani
Tratto da Ricognizioni
(foto 1) Una bella immagine di Luigi Calabresi sorridente, un anno prima della morte. Era nato a Roma il 14 novembre del1937, morì a Milano il 17 maggio del 1972, a trentacinque anni.
(foto 2) Il corpo di “Gigi”. Calabresi giace sul tavolo dell’obitorio con il Cristo sul petto. Quando a Firenze ricordammo negli anni Novanta il sacrificio del Commissario i gruppi della Sinistra estrema avevano fatto un volantino con questa foto e sotto la didascalia: “Il Commissario Luigi Calabresi che partecipa ai suoi funerali”.
(foto3) Torino, autunno 1969,Palazzetto dello Sport. Leonardo Marino durante una grande manifestazione organizzata da Cgil, Cisl e Uil per solidarietà con i 120 operai della Mirafiori licenziati dalla Fiat. Erano quelli i tempi degli ideali e della speranza, quando ancora i cattivi maestri non avevano sparso il loro immondo veleno.
(foto4) Adriano Sofri, un “cattivo Maestro”.
(foto5) “Così uccidemmo il Commissario Calabresi” di Leonardo Marino Ed.Ares, Milano. Un libro che non può mancare nella biblioteca di chi voglia avere un quadro storico di quei tempi. Un libro drammatico e affascinante, che caldamente consiglio ai giovani che non hanno vissuto quel tristissimo periodo.
(foto6) Leonardo è al lavoro al tavolino del bar dove ha scritto le sue memorie nel corso dell’estate del 1992, in attesa di iniziare il suo lavoro di “venditore di crepes” nel suo chiosco nel quale lavora ogni giorno dalle 15 alla mezzanotte.
(foto7) 1999,Bocca di Magra. “Attento Leonardo, i rossi sono sempre pericolosi” gli dico alludendo al suo bel gatto “Red”….”Non ho paura, guarda, là ci sono i miei angeli custodi…” mi risponde indicandomi una pantera dei CC che stazionava(ora non so) lì ventiquattro ore su ventiquattro, perché si “ventilava” che qualcuno volesse fargliela pagar cara. Leonardo si fidò sempre del suo avvocato Gianfranco Maris, ex senatore del PCI, e dei Carabinieri, ai quali si consegnò confessando il delitto.