Tratto da Corrispondenza Romana
di Padre Paolo M. Siano
2. L’incompatibilità taciuta
Nella scorsa puntata (vedi qui: https://www.corrispondenzaromana.it/il-dialogo-molto-riservato-e-ambiguo-tra-chiesa-e-massoneria-1968-1972-1a-parte/) ho mostrato che il dialogo del 1968-1972 tra ecclesiastici, come ad esempio mons. de Toth, il Card. König, il Card. Seper (Prefetto CDF), e i rappresentanti delle Massonerie di lingua tedesca (VGLvD, GLSA, GLvÖ) non ha saputo o voluto vedere e rivelare i motivi di profonda incompatibilità tra la Chiesa Cattolica e la Massoneria “regolare”. Questa grave omissione ha favorito ulteriormente, in quel periodo, l’adesione alla Massoneria da parte di tanti cattolici, tra cui anche sacerdoti. Ma è proprio la letteratura massonica riservata a Maestri Massoni a mostrare l’incompatibilità tra Chiesa e Massoneria. Espongo ora solo una parte dei risultati inediti delle mie investigazioni.
2.1. Da scritti di Theodor Vogel, Franz Carl Endres, August Horneffer
Come ho già scritto in un precedente articolo (vedi qui: https://www.corrispondenzaromana.it/la-fratellanza-1959-1967-tra-illuminismo-gnosi-chiesa-e-conclave/), nel 1949 a Frankfurt am Main viene fondata la Gran Loggia Unita di Germania(“Vereinigte Großloge von Deutschland”) che dal 1958 assume l’attuale denominazione di Gran Loggia degli Antichi Liberi e Accettati Muratori di Germania (“Großloge der Alten Freien und Angenommenen Maurer von Deutschland” – GLAFuMvD). Nel 1958 la GLAFAMvD e la Gran Loggia Nazionale dei Massoni di Germania (“Große Landesloge der Freimaurer von Deutschland” – GLLFvD) formano insieme le Grandi Logge Unite di Germania” (“Vereinigten Großlogen von Deutschland” – VGLvD), alle quali si aggiungeranno nel 1970 altre 3 Grandi Logge tedesche.
Theodor Vogel (1901-1977), “Patriarca” della Massoneria tedesca nel secondo dopoguerra, è massone dal 1926, partecipa alla fondazione della Gran Loggia Unita di Germania nel 1949 che guida fino al 1958 (quando questa diventa GLAFAMvD), e poi è Gran Maestro delle VGLvD dal 1958 al 1959. Vogel appartiene al Rito di York di cui è “Gran Sacerdote” nel 1956. Nel 1960 è tra i membri fondatori della Loggia Zur Weißen Lilie all’obbedienza delle VGLvD (https://de.wikipedia.org/wiki/Theodor_Vogel_(Freimaurer)). Nel 1947 Vogel è iniziato nel Rito Scozzese Antico e Accettato e nel 1949, in quanto Gran Maestro, è subito ammesso al 33° grado (cf. Compendium Masonicum. Paulus Ehmke: Leben und Wirken für eine eigenständige Geisteshaltung der Freimaurer, Im Eigenverlag der Perfektionsloge Paulus Ehmke i.O. Hannover, s.d., pp. 18-19).
Vogel ha elogiato il libro „Das Geheimnis des Freimaurers“ del massone Franz Carl Endres (cf. Theodor Vogel, Begegnungen und Weggefährten, Bauhütten Verlag, Hamburg 1976, p. 36). Vogel riporta una frase di Endres (1878-1954) secondo cui in ciascuno di noi c’è Faust (uomo prometeico, mago) e il diavolo Mephisto:
«Ein jeder von uns ist ein Faust und ein jedere von uns hat den Mephisto in sich selbst» (p. 36).
Ho consultato una nuova edizione di quel libro di Endres, “Das Geheimnis des Freimaurers” (Edition Geheimnis Wissen, Graz 2019) da cui emergono Esoterismo e panteismo. Endres spiega che la Massoneria custodisce un Segreto che ci lega al Cosmo e dal Segreto o Mistero della Vita provengono la Magia e le Religioni (cf. p. 14). La Massoneria è figlia del più antico Esoterismo e negli antichi Misteri Eleusini è già rappresentato il grande Segreto della Massoneria, ossia che la Vita e la Morte non sono Opposti, ma sono Poli di un ininterrotto Ciclo (cf. p. 15). L’antichità era più vicina di noi al Cosmico e al Divino (cf. p. 16). Endres rifiuta la dottrina della Chiesa sull’al di là (cf. p. 98); non esistono Diavolo e Inferno (cf. p. 204). Il pensiero umano è parte del corpo che diverrà cenere, noi siamo parte della Natura (cf. p. 205). Il Bene e il Male sono solo nostri concetti (cf. p. 206).
Theodor Vogel elogia anche il massone August Horneffer (cf. Theodor Vogel, Begegnungen und Weggefährten, op. cit., pp. 88-91).
Nel libro Die Aufnahmehandlung, ristampato nel 1976 da Bauhütten Verlag di Amburgo, August Horneffer (1874-1955) spiega che l’Iniziazione massonica è Morte-Rinascita, la Massoneria è legata agli Antichi Misteri pagani (cf. pp. 20-25). Con l’Iniziazione massonica il candidato subisce una trasformazione interiore («Verwandlung»: p. 36). I Massoni fanno esperienza della presenza di una Forza superiore («Die Anwesenheit einer höheren Macht»: p. 40). Horneffer afferma che il Tappeto di Loggia è sacro, costituisce un luogo sacro, e i Massoni risentono dell’antica credenza secondo cui un segno o un’immagine è un potente mezzo magico (cf. pp. 54-55). Il Maestro di Loggia rappresenta la Divinità che dirige il mondo (cf. p. 58). Per spiegare il simbolismo massonico della triade Maestro di Loggia – Sole – Luna, Horneffer si rifà a insegnamenti di Rosacroce, Alchimia e Cabala ebraica (cf. pp. 59-60). Horneffer afferma esplicitamente il legame tra Massoneria e magia (cf. p. 64).
Come poteva il Gran Maestro Vogel pretendere la riconciliazione con la Chiesa e la rimozione del can. 2335, se lui e la sua Massoneria tedesca (GLAFuAMvD e VGLvD) custodivano le idee sopra esposte, tuttora apprezzate in ambiente massonico?
2.2. L’Apprendista e il Maestro Massone = Luciferi e stirpe di Lucifero
Nel 1960 a Würzburg viene fondata una loggia speciale, la Loggia “Zur Weißen Lilie” Nr. 871 all’obbedienza delle Vereinigten Großlogen von Deutschland (VGLvD). È una Loggia itinerante, non ha un luogo fisso, si raduna come ospite presso altre Logge o Orienti ed è composta da Massoni di varie Logge e Grandi Logge (vedi qui: https://freimaurer-wiki.de/index.php/Zur_Weissen_Lilie ).
Questa Loggia esiste tuttora e, a differenza di altre Logge, è immediatamente membro («unmittelbares Mitglied») delle VGLvD, cioè non rientra in nessuna delle 5 Grandi Logge che compongono le VGLvD, ma appartiene direttamente alle VGLvD, e di conseguenza questo le dà in tutto il mondo il riconoscimento come Loggia regolare («weltweite Anerkennung als regülare Freimaurerloge»: http://www.zur-weissen-lilie.net/groszloge.html).
Almeno tra gli anni ’60 e ‘70, questa Loggia ha pubblicato la rivista “die weisse lilie” (o “die weiße lilie”). Nel titolo della rivista è scritto “lilie” con “l” minuscola invece che maiuscola.
Nell’articolo Weder beschuht noch unbeschuht. Versuch einer Deutung pubblicato su “die weisse lilie”, Heft Nr. 40, Juli 1968 (cf. pp. 1046-1059), il massone Br. Roland Berthold (da Berlino) afferma che Hiram (il modello per ogni Maestro Massone) appartiene alla stirpe di Tubalcain (cf. p. 1049); ”Tubalcain” è la Parola di Passo del 1° grado massonico, e perciò Tubalcain è il Patrono dell’Apprendista Massone (cf. p. 1051). Berthold elogia grandemente Caino e Lucifero: Caino-Tubalkain-Hiram appartengono alla stirpe di Lucifero e Lucifero è il Portatore di Luce che dà la Conoscenza divina all’umanità (cf. p. 1054). Bruder Berthold afferma chiaramente che l’Iniziazione massonica è la morte del Candidato alla stirpe di Adamo e quindi la sua rinascita alla stirpe di Lucifero e Caino, stirpe del Portatore di Luce:
«Die freimaurerische Aufnahme ist also ganz bewußt das Absterben des Sohnes Adams, der Zugehörigkeit zum Geschlecht des Todes, und die Wiedergeburt in das Geschlecht Luzifers und Kains, in das wahrhaft göttliche Geschlecht der Lichträger» (p. 1055).
Berthold identifica i Massoni e se stesso con Lucifero-Prometeo-Caino:
«Wir sind vom Olymp geworfen worden wie Hephaistos, aus dem Himmel gestürzt worden wie Luzifer, verbannt worden wie Kain, in den Mutterschoß der Dunklen Kammer, weil wir uns erhoben haben aus der Verbannung des dem Tod Zugehörigkeit, weil wir tätig wurden, gehandelt haben, Licht suchten. […] Die Metalle symbolisieren des Erdgebundene, Erdhafte, das wir im Mutterschoß der Dunklen Kammer zurücklassen, bevor wir dann den Weg Hephaistos’, Luzifers, Tubalkains zurückgehen, vom Westen in den Osten, hinkend und wie ein Betrunkener unsicher mit verbundenen Augen. Erst im Osten der Loge verlieren wir das spezifisch Luziferische, sind wir wieder einsgeworden mit dem Urbild des unmittelbaren Lichtes» (p. 1056).
Su “die weisse lilie” Nr. 47, Oktober 1969, nell’articolo Von heiligen Raum (pp. 1435-1444), ancora Roland Berthold afferma che la Loggia è spazio sacro dove si manifesta il Sacro, il Trascendente (cf. pp. 1435-1436); la Massoneria è un culto di Luce (cf. p. 1438); in certe azioni rituali avviene la morte mistica («mystischer Tod!»: p. 1440).
Berthold afferma che il Maestro Venerabile («der Meister vom Stuhl»), attraverso la ritualità di Loggia, crea lo spazio sacro (cf. 1442) ed è un Portatore di Luce («der Lichtbringer»: p. 1442) come «Horus, Tubalkain, Luzifer» (p. 1442).
Antichi catechismi massonici dicono che la Loggia si estende fino al Centro della Terra, luogo di rinascita, dove – secondo leggende massoniche – Hiram incontra Caino (cf. pp. 1442-1444). Dalle Tenebre, dalle viscere della Terra, viene la Luce (cf. ibidem)…
2.3. Dai Rituali della GLAFuAM vD (1971-1972)
Tra il 1971-1972, l’editrice massonica „Bauhütten Verlag” di Amburgo pubblica 3 volumetti di commento ai 3 gradi massonici della GLAFaAMvD. Anche da quei tre volumetti emerge l’incompatibilità tra Chiesa e Massoneria.
Nel Ritualkunde I der GL AFuAM (Bauhütten Verlag, Hamburg 1971), circa il 1° grado massonico di Apprendista, si afferma che la Loggia è un ambiente sacro («in den sakralen Bereich»: p. 25). L’Iniziazione massonica è indelebile e trasforma l’Iniziato che è così legato per tutta la vita alla Massoneria (cf. p. 45). Al 1° grado di Apprendista, nel Gabinetto di Riflessione, che rappresenta il grembo della Terra, avviene la morte-rinascita del Candidato (cf. pp. 47-48). Dunque, il candidato entra simbolicamente nelle viscere della Terra (cf. p. 52). L’Apprendista massone è identificato con «„Tubalkain”», discendente cainita, che è la Parola di Passo del 1° grado massonico (cf. pp. 79-80). Circa le 2 Colonne del Portico della Loggia Massonica, l’Iniziato apprende che Luce e Tenebre, Vita e Morte sono solo in apparenza Opposti inconciliabili, ma sono invece Parti di un grande Tutto (cf. p. 87).
Nel Ritualkunde II der GL AFuAM (Bauhütten Verlag, Hamburg 1971), circa il 2° grado, compare la Stella Fiammeggiante, simbolo magico, pitagorico, cabalistico (simbolo dell’«Adam Kadmon»: cf. pp. 60-61).
Nel Ritualkunde III der GL AFuAM (Bauhütten Verlag, Hamburg 1972), si apprende che l’iniziazione al 3° grado di Maestro Massone fa oltrepassare le porte della morte e fa acquisire la coscienza universale della potenza dell’Eterno, l’immutabile regolarità del Macrocosmo. Il manuale massonico insegna che lo spirito dell’Uomo è una parte dello Spirito infinito (cf. pp. 40-41), ossia dello Spirito divino (cf. p. 66).
2.4. Dal manuale del massone svizzero Gottlieb Imhof (GLSA 1970).
Nel 1970 la Gran Loggia Svizzera Alpina (o Grande Loge Suisse Alpina – GLSA; o Schweizerische Grossloge Alpina – SGLA) pubblica la terza edizione (a cura del massone Br. Hans-Peter Löw) del libro di Br. Gottlieb Imhof, Kleine Werklehre der Freimaurerei. I. Das Buch des Lehrlings.
L’opera completa del massone svizzero Imhof (una trilogia sui Tre Gradi massonici) è stata pubblicizzata almeno sin dagli anni ’60 sulla rivista delle Grandi Logge Unite di Germania (VGLvD), „Die Bruderschaft” (Nr. 1/1960, pp. 28-29; Nr. 3/1960, pp. 97-98; Nr. 5/1961, pp. 187-188). Gottlieb Imhof, Maestro Massone della GLSA, muore il 28 febbraio 1960 (cf. „Die Bruderschaft”, Nr. 4/1960, p. 132).
Nell’edizione del 1970 del primo volume sul grado di Apprendista, troviamo due prefazioni di Br. Imhof: la prima è del1955, la seconda è del1959.
Già nel primo volume troviamo elementi chiarissimi di incompatibilità tra Chiesa e Massoneria. Mi limito ad alcuni.
Imhof spiega che gli Antichi Misteri e la Massoneria convergono nella dottrina dell’alternanza-unione degli opposti, l’ambivalenza di tutto l’Essere, nell’Essere è il Dualismo ossia Bene e Male, Ordine e Caos, Luce e Tenebre, Cielo e Inferno:
«Im wesentlichen haben wir es immer mit der Wechselwirkung gegensätzlicher Prinzipien zu tun, wie Gut und Böse, Kosmos und Chaos, Licht und Finsternis, Himmel und Hölle, die unter verschiedensten Aspekten auftreten. Aber ihr Urgrund, die Ambivalenz alles Seins, der Dualismus, der die Innen- wie die Außenwelt spaltet, ist stets derselbe» (Br.·. Gottlieb Imhof, Kleine Werklehre der Freimaurerei. I. Das Buch des Lehrlings, Verlag der Schweiz. Grossloge Alpina, Bern 1970, p. 19).
Nel paragrafo «Vom Zauber der Zahlen» (pp. 133-138) Imhof spiega la magia dei numeri in Massoneria. Il numero 1 rappresenta l’Unità, il Tutto-Uno, raffigurato dall‘Ouroboros, ossia il Serpente che si morde la coda che è simbolo della più alta Unità, il Fondamento dell’Essere («die natürliche, notwendige und höchste Einheit, der Urgrund alles Seins»: p. 134). Imhof aggiunge che l’Unità include anche il Bene e il Male, Dio e Lucifero:
«Die Verfolgung dieses Gedankens mußte zur Gottesidee führen, zur Erkenntnis, daß hinter aller Vielheit eine letzte Einheit existiert, eine Einheit, die auch gut und böse, Gott und Luzifer in das unausprechliche Einheit zusammenfaßt» (p. 134).
Imhof spiega che il numero 2, indicato dalle 2 Colonne massoniche, rappresenta la Dualità o Polarità («Polarität»), tra cui anche Dio-Diavolo, Cielo-Inferno, Luce-Tenebre:
«Es sind die beiden Spannungszentren Gott—Welt, Gott—Mensch, Gott—Teufel, Himmel—Erde, Himmel—Hölle, Gutes—Böses, Licht—Finsternis, These—Antithese, Seligkeit—Verdammnis, Frömmigkeit—Sünde usw» (p. 135).
E la Dualità si risolve nella Sintesi («in der Synthese»: p. 135), dunque nel numero 3, simbolo della Divinità (cf. pp. 135-136).
Nel 2° volume, sul 2° grado massonico di Compagno, Imhof afferma che la Stella Fiammeggiante a 5 punte, che compare nella Loggia del 2° grado, rappresenta la Polarità che è nell’Altissimo, tra cui Cielo-Inferno, Dio-Lucifero:
«Himmel und Hölle, Gott und Luzifer, werden von einer einzigen universellen Kraft umspannt. Es sind die beiden Pole allen Seins, die sich hier offenbaren» (Br. Gottlieb Imhof Kleine Werklehre der Freimaurerei. II. Das Buch des Gesellen, Kommissionsverlag Aschmann & Scheller Ag – Druckerei zur Froschau, Zürich 1966, p. 38).
Dunque, questa Gnosi o Misteriosofia massonica insegna che Lucifero è in Dio, è parte di Dio… Tutti gli Opposti vanno riconciliati perché di per sé sono già Parte di un Tutto-Uno, di una Unità… Penso che questo sia il Fondamento Esoterico e Gnostico dell’azione massonica di Conciliazione tra Chiesa e Massoneria.
3. Conclusione
Alla luce della sola documentazione massonica che ho qui riportato, il dialogo Chiesa-Massoneria 1968-1972, sin dall’inizio evidentemente filo-massonico, desta forte stupore e pone seri interrogativi.
Chierici come mons. de Toth, il Card. König e il Card. Franjo Seper, non si sono lasciati guidare dal bisecolare giudizio e dalla tradizionale prudenza della Chiesa di Roma nei confronti della Massoneria. Come abbagliati da un ottimismo progressista essi hanno intrapreso sin dall’inizio un’azione felpata, decisamente filo-massonica, senza tentennamenti, con una riservatezza di tipo quasi massonico.
Dal 1968/1970 in Vaticano e nella Massoneria si è già certi che nel nuovo Codice di Diritto Canonico (1983) verrà rimosso il can. 2335 che comminava chiaramente la scomunica latae sententiae ai cattolici iniziati in Massoneria.
I chierici promotori di quel dialogo con la Massoneria 1968-1972 hanno cercato, ottenuto ed esaminato documentazione “interna” massonica? O si sono limitati a fidarsi delle rassicurazioni dei loro interlocutori massoni (Vogel, ecc.)?
Qualcuno di quei chierici (es.: de Toth) apparteneva alla Massoneria?
Insomma, scorgo in quel dialogo 1968-1972 gravi omissioni da parte ecclesiastica che gettano ombre sul discernimento ecclesiale di certi ex Padri o Periti Conciliari che da un lato si sono mostrati così concilianti con la Massoneria (e con teologi progressisti) dall’altro, invece, sprezzanti o intransigenti verso chierici, religiosi, laici “conservatori”.